Critica Sociale - Anno IV - n. 19 - 1 ottobre 1894
CRITICA SOCIALE 299 aumentano la libertà e il benessere degli uomini, mentre l'auto,-ità costituita non può che diminuirli .... Se cosi agisce il contratto ordinario tlella pratica quotidiana, che cosa sarà. quel contratto socia.le che è inteso ad associare in uno stesso interesse i membri di una na– zione? Il contratto sociale è l'atto pili. elevalo, pel quale ogni cittadino mette a disposizione della società. il suo amore, la sua intelligenza, il suo h~,·oro, i suoi ser\'izi, i suoi prodotti, i suoi beni, come correspetiivo delle prestazioni, delle idee, dei ta,·ori, dei prod'Jlti, dei ser– vizi e dei beni dei suoi simili, il diritto di ciascuno essendo costantemente commisurato al valQ1·e del &uo contributo, e il compenso in proporzione delle pre– stazioni .... Il contratto sociale deve discutersi libera– mente, accettarsi individualmente e sottoscriversi di propria mano da lutti coloro che vi partecipano .... Il contratto sociale è essenzialmente simile allo scambio; non solo esso lascia al contraente l'integralità. dei suoi beni, ma anzi glie li accresce; esso non impone nulla. al suo lavoro, non trattandosi che di uno scambio .... Tale è il contratto sociale coerente alle norme del di– ritto ~ alla. pratica universale. (1) Una volta ammesso come principio essenziale ed indiscutibile che il contratto è < il solo vincolo na– turale che possa essere accettato da esseri liberi ed uguali», nulla è più facile che ammannire una critica< radicale» della « costituzione politica ». 'l'rattisi, per es.,della ~iusLiziadel di1·ttto di punire. Proudhon chiederà: m base a qual contratto si ascrive la società il diritto di punire il colpevoleI Dove non c'è convenzione, non esistono davanti al seggio del giudice nè delitto nè delinquente .... La legge è l'espressione della sovranità. popolare, quanto dire - s'io ci capisco qualche cosa - il contratto sociale, la obbligazione personale assunta dall'uomo e dal cit,.. tadina. Finchè io non volli questa legge, tlnchè io non l'ho accettata., volata, sottoscritta, essa non mi obbliga, essa. per me non esiste. Applicarmela prima. ch'io la conosca e ad onta. delle mie proteste, è darle una.forza retroattiva, è violarla. Tutti i giorni vi capita di cas– sare sentenze per semplici ,•izi di forma. Ma non vi è un solo dei vostri atti che non sia inquinato della. • più mostruosa di tutte le~nullità.... Poufllard 1 Lacena.ire, tutti i delinquenti che ma.nda.te al patibolo, si rizzano nella fossa e vi chiedono ragione di aver falsificala la legge. Che potete loro rispondoref (:) Si tratta dell'ammtnlstraztone e della polt;ta 1 Proudhon intona la stessa canzone del contratto e del libero consenso. Non possiamo noi, altrettanto bene, anzi meglio, am• ministrare da noi i nostri beni, regolare i nostri conti, accomodare le nostre differenze, intervenire insomma in tutti i nostri interessi comuni, allo stesso modo che curiamo la nostra. salute e l'anima nostra.? In che cosa la legirerazione e la giustizia di Stato, la polizia e la amministrazione di Stato, ci giovano, più di quel che ci giovi la. religione di Stato? (') TIMinistero delle finanze è chiaro che basa la sua ragion d'essere su quella degli altri ministeri... Togliete il congegno polilico e non sapete più che fare di una ammrnistrazione il cui unico scopo é di (') Jdb: gdnérate de la Rdeoll,Uon, ecc, pag. t!l•l!7. (1) /&Idem, pag. !98•'99, (I) Ibidem, pag. 304. provvedere e distribuire a quello i mezzi di cui ha bisogno. {') 'l'utto ciò è logico e « radicale ,, tanto più radi– cale in quanto che la formula di Proudhon, il va– lore costituito, il libero contratto, è una< formula universale>, che facilmente e necessariamente si applica a tutti quanti i popoli. Invero, è dell'economia politica come di tutte le altre scienze; essa. è necessariamente la medesima. per tutto il mondo 1 non dipenda dalle com·enzioni umane e delle singole nazioni, non si assoggetta a.Icapriccio di questa o quella persona. Una economia politica. russa., inglese, austriaca, tartara o indiana sarebbe come dire una fi– sica o una geometria ungherese, tedesca od americana. I.a verità. è dovunque uguale a. sè stessa i la scienza. è runit1\ del genere umano. Quando dunque si assuma non più la religione o l'autorità, ma.la.scienza a norma sociale, a criterio sommo degli interessi in ogni paese, allora, caduti i sistemi di governo, si avranno in tutto il mondo leggi consonanti. ( 1 ) E basta. Ormai conosciamo appieno la e bio– grafia• di ciò che Proudhon chiama il suo pro– gramma. Nella « parte economica ,, esso non è che l'utopia di un piccolo borghese, profondamente con– vinto che la produzione di merci è la forma di produzione « la più giusta• fra tutte le Jl<?SSibili, e il quale ne vuole sopprimere i lati cattivi (d'onde il suo « radicalismo»), conservandone in eterno i vantaggi (e di qui il suo « conservatismo •). Nella « parte politica• non è che il principio del « con– tratto• che dal suo p,·oprio terreno, il terreno del diritto rrivato dei produttori di merci, è traspor– tato ne campo dei rapporli pubblici. Il « valore costituito » in economia, il «contratto> in politica, questa è tutta la « verità • scientifica di Proudhon. Combatta a suo agio gli utopisti, non perciò 1·i– marrà egli meno un utopista dai piedi alla punta dei capelli. Ciò che lo disUngue da uomini come satnt-Simo11, Fourter, Owen, è sol~,nto la povertà e la enorme ristrettezza di idee, è l'odio contro ogni idea e ogni movimento verarnente 1·tvolu– ziona1·tt. Proudhon crilicò la costituzione politica dal punto di vista del diritto privato. Egli volle eter– nare la proprietà privata e annichilire per sempre questa pericolosa < fantasia• che è lo Stato. Gmzot aveva detto che la costituzione politica di un paese ha le sue radici nelle oondizioni della proprtetà ivi dominanti. Per Proudhon !"origine della costi– tuzione politica sta nell'ignoranza degli uom.ini; nell'essere cioè mancata quella< organizzazione so– ciale • scoperta ainne da Proudhon nel tale anno di grazia. Egli giudica la storia politica dell'uma– niti\ perfettamente come un utopista. Ma la negazione utopistica della realti\ non ci preserva dal subirne l'influsso. regata in una parte di un lavoro utopistico, la l'ealtà si vendica sul– l"altra, splendendovi in tutta la sua nudità. Prou– dhon nega lo Stato, come ,•edemmo. « No, no - ripete egli a sazietà - io non voglio saperne dello Stato, neppure come servitore; io rifiuto persino il governo diretto.• Intanto - oh ironia della realtà! - vuol sapere il lettore come si figura Proudhon il suo costituirsi del valore? È una in– teressante istoria. La costituzione del valore consiste nella vendita a giusto prezzo, a « prezzo cli costo•· ( 3 ) Se il ne• ( 1 ) ldde 11b1ét·ale, ecç., pag. 1•) Ibidem, pag. 318, (') Cosl comprendeva. Proudhon la. determinazione del TAlore In base a.I luoro. Egli non è ma.I riuscito a Intendere Rllcardo.
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