Critica Sociale - Anno IV - n. 17 - 1 settembre 1894

CRITICA SOCIALE 201 l'abuso o contro la legge - se sia abuso ossa stessa - 1n nomo dello Statuto, dei diritti essen– ziali. del di,·iito alla 1•iL,. E anche questa - che fu tallic., borghese, che o tattic.'l anarchica, che vorrebbe esse1·e, e non riesce, tattica repubblicana - non é, c1·cdiamo,tattica so– cialista. li socialismo è dottl'ina posith·a; è anche, non spiaccia la parola, dotfrina uUUlw·ia. Gli idea– lismi fiorivano al tempo in cui si pensava che la alata i<leadominasse le cose, e il mondo, nel pon– sie1·0dei filosofi, cammim\\'a sul capo. Oggi s'ò 1·i– messo sui piedi. La incolpata tutela, sc1·itta sulla ctll'L1,ci ò negata dal ~iudice o 1>oco in essa ci suffraga o sorl'cgge l'oprnione del pubblico. Pe1·ciò dobbiam valutare, in ogni alto, quauto guadagna di forza. quanto perdo il pa1·tito. 1\ questo iute1·esse sup1·cmo. ogni impulso pe1'$onalo, ogni scatto ge– ne,-oso ( posso vanit.'t in ve.<,tee1·oica), va subonti– nato rigidamente. Ogni forza nostra ò forza dol 1~•l'lito; nè stimeremo onesto ~ssero prodighi della rosa altrui. 01' fra <1ucslodue vie, dello quali l'una ci mena a spezzarci il C..'\}>O nel muro, e ra1t1-a.a custodia-e un sarcofago vuoto; non ve n'egli una ter1.. a, in– termedia, la più ,·e1•a, la più retta, nella quale tulti, quale che sia il nostro tompemmento po,·so– nale, J>Ossiamo,1>01· amore del p:wtito, con"eni1·e o con\'orgere? Essa vi è, e. nell'al'licolo cito tu com– balli o che fol'se hai frainteso, ci indusll'iammo di sbozzarne la traccia. 11 partito non assale, ma non 1·incula; non pro– voca nè accetta provocazioni, ma rimane al suo posto. Xon 1•inuncia a nulla in prevenzione; non indietreggia se non manifestamente cosll·etto; o ra constatare la prepotenza che subisce; dovo può, sempre che 1>uò,~im la posizione. Non aspii·a a pugilati con la polizia, anzi li sfugge; ma non no– mina il qucsto1·0 presidente vi1·tuale ed auspico delle prop1·ie seduto. Una sua riunione è vietata 1 ed esso p1-otcsta: non la terrà do,·e è vietata, farà di tenerla altrove, la frange,i,. come può, in tante riunioni mi1101•i. I suoi giornali sono sequestmti T concenti·o,·à le loro forze, ora frop1>0 dispe,·se, li sorreggerà con maggior lena. i a1·1·estano i com– pr1gni ! ed o.sso li soccorre e li su1·1-oga.Stringe le me: uno per tutti e tutti per uno. Ogni suo atto è l'alfe1·maziono d'un dil·itto: intrecciando la fierez1.a ali' accorgi men lo, esso vi\•o come può, ma tl pii,, che vuò, e dalla stessa persecuzione trae argomento per nuove propagande, dalla compressioue politica fa scaturire la prova della necessità di una pii1 \'Ì• gorosa aziono ed educazione politica. Insomma esso non cerca di adattai-si al nuo,•o ambiente asfissia– tore, ma fa tutto che può per reagire su di esso o per modiflc.,l'lo. Cosi, e soltanto cosi, si supe1·ano i periodi disa– strosi, e col non darsi mai vinti -ii stanca l':wver– sario e si finisco col vincere. . .. Tu dirai: tutto ciò è ancora molto vago. Cerio: rnga, contmddittoria, oscillante è la strategia del nemico, sulla quale noi dobbiamo modellare la nosfra. Né protenderai che una formuletta risolva tutto il pi-obloma; questa ricetta non esisto; a scl'i• verta non baste,·ll neppure il Congresso, ma ad al· tur.rla può bastare il tatto e l'energia del pa,·lito. Ed ecco: i dolcgati lombardi che, impediti di adunarsi a Bozzolo. tenne1'0 Congresso a Cremona ti danno un esempio froebcliano, un esempio fra i molti. Quella non fu, come ad alcuno par,·e. riu– nione segreta o quasi cospiratoria: di ciò che vi fu detto e fatto noi stessi ci affrettammo a informare il pubblico per mezzo dei giornali; solo non fu pro– nunziata, perchè i divieti croati di Carpi e di Boz• 81c..nc r.olo non face vano COJl\'Cnientope1•noi il pro,rocarno una to1· 1.ao più cl'Oata edizione. E il Congresso si tenno; e fu più fecondo di risulL,ti il tenerlo che non sarobl>o st..,to il riuuncia1•vi. Senza dire del– l'immensa 1·isata che suscitò. persino in giornali non amici nosfri, la parata dello truppe schierate nella piazza ,li Bozzolo ad attende1'C un Congresso che quetamonto e lietamente si teneva poche miglia distante. F'orso <1ucllarisata - che diode il mal di pancia allo aulo1·ità c1·emo11esi.chiamate d\u•gonza ad m.u.lieflllu111,verbuni - influì a determina,·o, poi com·egno di Imola, disposizioni meno turche da parto del no,·erno. 01· questo, 1·ipetiamo. non ò che un esempio. ~In insomma noi diciamo che :a vita O una perpetua conquista; la \'ita ò conservata solo a chi vuol vi– ,·ore. Nella via che a noi pa,·o la buona il coraggio personale cessa di esser fino a sò stesso; ma 1·imanc una fo1·zanecossnl'ia della lotta di partito. I~ tu ci ammette1•ai che quando scri,•i: « dobbiamo conqui– stare la fo1•zao con o~ a il diritto »; quando sog– giungi: e la reazione cho dobbiamo p1·epa1·are .... O conti-o l'immanente oppressione, l'inconturbato pa– rassitismo », tu non risol\ 1 i la questione. Poichò la questione è questa appunto : come si conquisti la forza, conie questa reazione si p1·e1>ari. E non O cel'lo col rit1·a1-re le corna 1 col fili' la politica viscida della lumaca. La forza si conquista coll'esercitarla. Il diritto si strappa e si tutela coll'affermarlo, o affermarlo vi- 1·ilmente. Tulta la storia ce lo insegna. Nessun or– gano è sorto senza la funzione. Parlar di colletti– vismo e di conquista dei pote,·i, senza aver prima conquistate e mantenute le essenziali lib:erh\ di pro• pal(anda, è fare dell'acrobatismo dialettico. Neppure lll lal'ga 1·osistenza economica 1>uòconquistarsi in queste condizioni. Pensa alla storia delle Tralles• Unton.s: fu stoi•ia di p1-ocessi, di persecuzioni, cli tormenti o di tormentati; oggi sono erette in ente mol'ale. In Oe1·mania, do,·e tredici lunghi anni pesò la legge antisocialista maneggiata dal pugno ferreo di Bismark, non si queta1·0110 mai. Non potendo all'interno, COU$,1·edivano all"esto1·0,stampavano al– l'estero, ma agitavano sempre o dovunque. I depu• tati socialisti ,•enivano condotti alle seduto del Reichstag, dal c..,rcero, con le manette Le associa· zioni disciollo (perfln quello di mestiere) si rico,ti• tuh 1 ano in forma di sezioni elettorali; vietate le riunioni. i socialisti agitavano partecipando a quelle degli altri partiti; insomma nè la mmaccia li inti– midi\la nò li s,•ogliava il sacl'ificio. Cosi fu proso– gnita, nel seno stesso dell'opp,•essione, l'educazione politica di <1uelfol'le partito che. dalle leggi ecce– zionali, spezzato alfine. usci quintuplicato. In Austria. do,·e non è certamente difello d1 leggi rostritti1•e, la tenacia socialista conquistò In fallo il diritto a quelle adunanze di 20.000 cittadini. di cui leggesti in questi giol'ni: la polizia non osa pili porri il veto. E intanto Victor Adler è in carcere. Violarono co-, storo il p1-ogramma? cercarono lo persecuzioni 1 No 1 certo: ma 1 dovendo fal'e il gi1'0 del mondo, non s'in~ 1 quietarono in prevenzione di qualche colpo d'aria 1 che li potesse f{H"ire. j Un furo1·e di reazione eccezionale somiglia alla malattia acuta di un popolo. Per vinco1·la de,·e il 1 medico sostenere le forw del m.alnto, sor, 1 egliarc I il cuore, adottare tulii i mezzi che la terapia sug– gerisce perché l'o1·ganismo non ceda. La forza ca,•. ' diac., del nostro pa1·tito è la libertà di propaganda: sen1.a di essa, seu.~a la stampa, senza la parola 1 sen1.a il voto, il partito non può che mol'ire. È questa la nost1-a aria respirabile, e se la finestra ci è chiusa, noi dobbiamo aspirarla da iutli i pertugi. « Non in tulli i paesi - così il Kautzky - la

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