Critica Sociale - Anno IV - n. 16 - 16 agosto 1894
CRITICA SOCIALE 249 no l'accumulazione capitalistica, la sostanza del valore è sempre il lavo,·o rnedto dell'uomo, diretto o i_ndirelto (conglutinato nel capitale costante). Da queslo, appunto, deriva l'eternttà e l'unicità della dottrina del Marx, contrastante vivamente coo la meravi~liosa concezione storica, a lui prop1•ia, delle l~gg1 economiche e del processo economico sociale. Il Soldi si sror,.a di altribuire al Marx i principii stessi sulla teoria del valore professati sm nella sua prima ope1·a ( La ,·endtta fo,uuarta e la sua elisione naturale, Milano, Hoepli, 18i9) da A. Loria, il quale appunto ritiene che il valore assuma forma diversa nei diversi periodi dell'economia e non sia i:ienon l'espressione generale ed astratta di feno– meni transitorii, Il Soldi poi, dal suo punlo tli vista, dovrebbe cri– ticare (ed io da buon cavaliere antico glielo ri• cordo) un'altra censura, relativa a questo aspetto dell'argomento, che il Loria dirige al Marx. Secondo il Loria e la maggioranza degli econo– misti, il valore non ha, stattca1a,enle, una legge unica, ma parecchie leg~i e precisamente tre leggi, a seconda che i prodotti sono aumentabili indefini– tlvamente e sempre alle medesime condizioni, a seconda che i prodotti non sono aumentabili se non per volontà del produtlore (prodotli di mono– polio), a seconda che si tratta delle produzioni agrarie. li Marx, invece, assimila il valo1•e della produzione industriale con quello della produzione agraria. Lo sforzo suo di unificare la legge del valore è eguale a quello tentato, con altri ~spetlientt, da altre scuole economiche cadute od ancora vive, che vanno dai vecchi economisti inglesi, eiacui il Marx ha attinta la sua dottrina, alla moderna scuola de– dutlivisla austriaca o del g,·aao finale di utilità. Nella teorica del valore gli estremi si toccano: una delle più fiere punizioni per la sdegnosa anima del socialista tedesco dcv·essere quella di , 1 edersi alle costole il rugiadoso capo dei commessi vtau• giato,•i del libero-scambio, Federico Bastia!. .. Ma il punto cent..ale della questione è nell'in– te1·prelazione data dal Soldi della teorica stessa. li Loria scrive (pag. 142 dell'Analisi, ecc., voi. I), che il p1'0fitto, secondo la teoria socialista, si ran– noda non gHt al ca.pitale complessivo, ma soltanto al capitale va,-tabile, laddove il capitale altl'imenti impiegato ò costante, ossia non fa che riprodurre il proprio valore senza lasciare alcun eccedeo te. Per quanlo io presupponga che il letloro tenga dinanzi l'articoletto del Soldi, tuttavia valo dav– vero la pena di riportare che cosa egli scrive in conh·addizione alle parole riportate dal Loria. « li 11iaggi01•valo,·e non si riannoda nè a un capitale complessivo, nè a un capitale speciale e tanto meno al capitale va·rtabile, ma lo si considera come il prodotto del lavoro •· Il maggior lavoro ·va a com• pensa,·e il capitalista: però, sebbene il capitale impiegato nell'acquisto del lavol'O,che ha prodotlo il maggior valore, si trovi aumentato nella ripro– duzione del prodotto finale, tuttavia non è punto esso capitale la causa del maggior valore.« Dunque, se noi vogliamo considerare questo tli pii, <livalo1·e, che si prende il capitalista, come compensd a lui dovuto, quantunque nell'analisi si riconosca che la parte aumentala è il capitale variabile. tuttavia esso rappresenta il compenso di tutto il capitale complessivo. » Lascio al lettore di rilevare quel po' di contrad· diziQDeche si trova rra il primo ed il secondo dei brani testualmente riportati. Sarà, del resto, que– stione di forma; e poi, ubl plu,·a ntte»t, ecc., bi• B1b1otècaGino B1arco sogna trascurare i piccoli nei, quali le contrad– dizioni. Il sostanziale è questo, che, secondo il nostro cri– tico, il plus-valore « rappresenta il compenso di tutto il capitale complessivo»; che è falso, « che il capitale tecnico difi8renziale per la teoria socialista non ottenga alcuna parte nel valore del prodotto •· Tale è fa g1-aode scoperta che ra il Soldi nei re• cessi della teoria di Carlo Marx, si.no ad ora da nessuno sospettata; tale la ragione che gli fa riget– tare tutte le critiche mosse dal Loria alla teoria marxiana, intesa come abbiamo veduto, e che gli ra riconoscere per erronee quelle critiche in quanto basate sopra un concetto erralo rli quella teoria. Così che, quando il Soldi, col crescere degli anni, riconoscerà sbagliata la sua interpretazione, rorse acceller:.. per esatte le censure !oriane! Speriamolo! Ol'a,per confutai-e il nostro Soldi, che via prenderò? La piu spiccia, lo ripelo, sarebbe quella di legçere subilo insieme il par. Il del capitolo VII (sezione terza) del Gapitale, tanto più che queslo capitolo, che tratta della Produzione della plusvalenza, è uno dei pili belli puro lette1-ariamente, poichè la finissima e geniale ironia del grande lede~co vi si tl'Ova do• viziosamente profusa. Ma p1·endiamo una via un pochino più lunga: osserviamo che cosa presuppoue e a quali conseguenze adduce l'interpretazione del Soldi. Perché questa iolerprelazione, dunque, non sia una frase vuota, cho lasci la teoria marxiana nei termini in cui tutti l'intendiamo, sarà necessario voglia dire, che il plusvalore, il c1uale va a com– pensare tutto il capitale complessivo (costante e va• riabile) impiegato dal capitalista, sia in relazione con questo capitale, cresca e diminuì ca cioò 1n·o– po1·;;tonatniente a1 crescere ed al diminuire del medesimo. Ciò implica le conseguenze, che il plusva– lore (o compenso, secondo il Soldi) debba essere in rnrporto non solo col C._'\pitalc vat•iabile, ma eziandio co capitale costante, e che pe,· ciò pure il capitalo costante si riproduca con un p1•oporzionato aumento nel prodotto e dia quindi un compenso per se me– desimo . · Ma queste sbalorditorie conseguenze, che· faranno sgranare tanto d'occhi a tutti i marxisti, implicano ancora un'altra piccola conseguenza, la negazione di tutte le premesse e di tutte le analisi del Capì· tale e, ad un tempo, l'alfermazione dei principl sommi della scuola dalla quale il Soldi cerca di difendere il Marx. Non mi pa1·0,in verit.\, che lo splendido e sovver– sivo elTetloottenuto dal Soldi abbia bisogno di molti commenti. Bastcn.\ il ripetere alcune nozioni ele– m'entarissime, che emergono da ovni pagina del Gapilale. Tutte le altre merci, che non siano la merce fo1·za at tavm·o. si esauriscono completarnente col consumo e quindi non possono che riapparire col primitivo valore nelle merci in cui si riproducono. Solo la /'oi·za di lavoro ha la facolfa d1 prodm·re nuove merci, eccedenti il valore cho la {01·:;a di lanoro si.essa ha come valore di cambio. Cioè, se il processo del lavol'Odura soltanto sino al punto in cui la forza del lavoro pagata dal capitale è sostituita da un nuovo equivalente, vi ha semplice. P!'Odu-; zione di val01·e; quando oltrepassa quel hm1te, v1 ha produzione di J)litsvalenza. Ed è questa appunto che costituisce il guadagno, l'unico g~adagno, del capitalista. Pertanto, la parte del capitale che SI trasforma in mezzi di produzione (materie prime, materie ausiliarie, sfrumenti di lavoro) e che non modifica all'atto la grandezza del suo valore è chia– mala dal Marx capitale costante, e la parie_ del capitale trasformata io forza di lavo,·o e r1pro-
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