Critica Sociale - Anno IV - n. 14 - 16 luglio 1894
216 CRITICA SOCIALE coltura della canape. li Piemonte rornisce vini ec– cellenti. Non poche zone di Sicilia. del Napoletano, della 'l'o cana sono eminenti p1'0duttrici di vino, d'olio, di agrumi. Non è dunque l'intelligenza che manchi, nè l'iniziati\'&. ouo forse le braccia 1 Ri– spondano por noi le torme immense dei disoccu– pati e degli emigranti. Perchè dunque tanta esten– sione incolla, abbandonala, punto o quasi punto pro– duttiva 1 Gli è (oltre le cause gk\ dette) che una cosa so– pratutte ci manca; ed e il denaro. Ogni miglioria vuol denaro abbondantee a buon mercato. Ora, mentre il profitto ag1·icolonon supe1·a in media il ,1 o il 3 1 /, per conto, la moneta non si trova che al i ¼ od anche piir.e sempre in condizionisvan– taggiose. Come dunquo si provvede il denaro! . .. /Jiglletto tpoteca,·io a cono {o>'zoso. Fin dal 1860 un ingegnoso bergamasco, l'iuge– gne1·eF'l'anccsco Daina, avanzava nel Dt1"illo e nel Secolo una proposta che in questo momento ci sem– brerebbe opportuno rosse di nuovo ventilata. Dimostratocome l'inevitabilecorso forzoso Mresso allora in gran parlo 1·iparalo allo conseguenze della scarsez1.a di numerario, che tenne dietro allo squi– librio fra importazione e esportazione, e protetto colraggio e col buon prezzo del denaro lo sviluppo della produzione interna, egli proponeva che al bi• glietto di banca si sostituisse il /Jfgtfetlo tpoteca,·io; e cioè tm blgttello emesso dallo Staio e tta dal'Si a mutuo al 1 '!, at p1·0111·iettwidei terreni, che ne ga1·antti-eb/Je1·0tt vatoi-e con soUdisstma ipo– teca. Come ognuno sa - dicera il Daina - reffetto del COl'S0 ro1·zoso ò di sostituire alla moneta me– tallica, univez-salmente accettata, un valore che ci risparmi i sac1•iflci che dovremmo incontra1·epe1· procura1•ci l'oro. Chi ò racoltizzato a emettere cal'la può così far valere come oro un oggetto che non gli costa nulla. Questo vantaggio, colla leggo italiana, fu concesso alla Banca gratuitamente o quasi - forse nella fl. ducia che essa sussidiasse col credilo l'attività del pae e. ~la essa, come un merciaiuolo a un tratto divenuto milionario, sdegna i minuti negozi e non appetisce che le grosse speculazioni. opratutto tratta col governo, p1'CStaal go,•erno, eccitandolo co i allo sperpero, pe1• poi, rovinato, tenerlo sem– pre meglio nei propi-i artigli. (') La Banca non ha stabili di valore rilevante, roro lo presta al governo, le riservo metalliche sono ben misere. In sostanza il portatore dei biglietti non ha altra ~ranzia che il c1•oditodello Stato. Il biglietto ipotecario dato a mutuo al 4 o anche al 3 '/, ¼ ai proprio~~ri, contro ipoteca di valore doppio,offrirebbe ben altl'a garanzia. Un istituto spe– ciale, anatto indipendente dallo lato, assumerebbe l'amministrazione, la responsabilità delle contraffa. zioni o garanti l'ebbe il limite di emissione pre critto da una legge. Il 3 '/, per conto annuo fatto pagare ai mutuatari da1·ebboallo Stato 35 milioni per ogni miliardo in circolazione. Tutte le sorgenti di p1·oprietà del paese ne sa– rebbero alimentate e da1·obberoquindi alimento al bilancio dello Stato. Se l'agl'icoltu1·a si vantagge– rebbedal trovaredenaroa un tas o così mite, d'altro canto, gli attuali creditori della proprietà fondiaria, dovendo trovare un nuovo impiego ai loro capitali, ( 1 ) Se l"lnr. Dalna raglonna. coal nel 18&9, non si può neg:argll almeno ch'egli foue eccellente profeta. (Nota ~Ila CRITICA.Soc:u.u}. BibliotecaGino acquisterebbero terreni o valori pubblici, provo– cando l'aumento del valore di questi e il ribasso dell'interesso, a profllto dell'industria o del com– me1·cio in cerca cli capitali. . .. Questo lo schema ciel progetto. Oggi le condi– zioni cieli~ nosl!-a circolazione sono tali da far de• sideraro il ritorno deciso o aperto al corso forzoso. La moneta, benché tutta cartacea, è scarsissima, quindi l'interesse è assai più ele,•ato d·ogni Jlrofltto ragiouevolmente spo1-abiloda migliorie agricole. La megalomania governativa, determinando un con– tinuo aumento del debito JlUbblico all'estero, ac– cresce l'esodo della monet~ metallica por pagarne gli interessi. Tra breve anche fili ullimi 200 mi– lioni presi allo Banche saran piombati in quel ba– rati-o. Le classi 1·urali sono allo stremo; ne lan– guono i consumi popolari e con essi le industrie che li rorniscono, onde disoccupazione e sottocon– sumazione che gene1-ano l'una l'altra con assidua vicenda. l.'agricoltu1-a p1·ostrata non basta ad alimentare il paese; la conseguente importazione di prodotti agricoli ci piglia nuovo denaro (150 milioni alranno pel solo frumento). L'aggio elevato aggrava sempre più lo indusll'ie che traggono dan·estero materie pl'ime e macchine e aumenta il discredito nostro. Ogni 8'iorno è un nuovo rammento. r privati, im– pauriti, ritimno dalle banche i depositi e dagli affari il denaro; i valori pubblici, pili offerti che chiesti, ribassano; banche e banchieri restringono gli sconti; i te1·1>eni,non trovando compratori, ribassano an– ch'essi; le loro vendite fo1-zatenon bastano sovente a saldare i creditori, che rovinano insieme ai de– bitori. Spereremo nuovi prestiti di_oro, in queste con– dizioni1 Il credito, si sa, rien meno in ragione del bisogno, o esige interessi usurai, ai quali non si può sopperire che me1'Cènuove imposte. Dica lo St,to ai proprietari: Voi chiedete denaro per le necessarie migliorie. Ebbene, datemi i fondi in ipoteca, io vi darò a mutuo, a tempo indeter– minato, contentandomi del 3 '/, per cento, la metà del loro valore in tanti biglietti ipotecari, che voi farete circolare come fosso1·0oro. - E oro sareb• bero davvero per la sicm·ezza assoluta che il bi– i;lietto di banca è ben )unge da offrire, pel lucro immediato ~elrorario (due miliardi di bi~ietti da– rebbero, corno già notammo, setL~utaannui milioni), pel rifiorimento generale dell'agricoltura e dell'in– dustria, che creano il capitale vero, la cui esporta· zione si traduce in oro. Oro che , 1 iene e che rimane. . .. Il Comune e lo Stato, se vorranno adeguare le loro funzioni alle esigenze moderne, dovi-anno, io credo, mettersi per questa via. E il Comune do– ,,robbe essere l'organo specifico delle operazioni necessarie. Ad esso ricevere le domande di mutui, ad e o accertare con perizie il valore dei rondi,ecc. E nulla vieta che tali mutui si r·endano obbligatorii poi proprietari clitor1·eni incolli, come obbligatorii il dissodamento e la bonifica, sotto pena di espropria– zione. La ramosa coloniz1.a1.ione interna, perenne specchietto por allodole dei programmi ministe– riali, potrebbe allora cominciai·e a dhrentare realtà. Ne piangerebbe l'on. Antonelli, aspirante coloniz- 1.atore delfe sabbie africane. Si potrebbe lasciarlo piangere .... EMILIO 0ALLAVRESI L'abbonamcnenlo cumulativo alla CRITlCA SocrALE e alla LOTTA DI CLASSE COila L. 10 all'anno, L. 6 al 1e– me1lrc.
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