Critica Sociale - Anno IV - n. 14 - 16 luglio 1894
222 CRITICA SOCIALE ----------------~------------------- Como ognuno vede,simile compenso non può essere surtlc-,nte ni bisogni dei hl\'oratori della terra. li conte senatore Sle(ano Jacini dovette egli pure constatarlo ftno dal 1880ai tempi dell'inchiesta. agraria e con lui riconobboro le condizioni tristissime dei nostri conta– dini anche coloro che recoro indagini minuziose o ste– sero monogrnflo per contribuire alla compilazione degli studi iniziati da. Bertani sulle condizioni dei lavoratori della terra. Se nel 1880però i nostri contadini stavano male, oggi stanno 1>eggio.Proprietari e tlttabili, allo scopo di trarre maggior utile dalla proprietà della terra e dall'impiego dei loro capitali, modificarono alquanto i mezzi di col– tura, estendendo più che rosso possibile l'irrigazione o cambiando notevolmente la. rotazione agraria. Invece dogli avvicendamenti quadriennali di rrumento, prato, granoturco, lino e melicotto qunrantino, si estese mag– giormente la coltura a prato elle procura un maggior reddito della stalla e toglie la compartecipazione nel prodotto ai contadini; si diffuse anche su vasta scala la coltivazione del riso e si l~ntò in plaghe adatte la ostensione delle marcite. I contadini, da tutta quosla mutazione nei sistemi colturali, si videro aumentato il lavoro e diminuito il guadagno. Una ramiglia di quattro uomini - due adulti o due allievi - devo dare oggi anche la manualità di quattro donne poi lavori del nono, senza. sperare in maggiori compensi, e rortunato quelle famiglie che con• tano buon numero di donne. Esso sono lo prererito sul mercato della mano d"opera. Vi fu un periodo di tempo in cui i lavoratori, non sapendo come sottrarsi alle dure condizioni loro crea.te dall'industrialismo agrario. tentarono l'ignoto, emigrando nell"America del Sud. Diminuita. l'emigrazione in Ame– rica, molti contadini rivolsoro i loro passi su Cremona.. Nel decennio 1884-93 dal solo primo Circondario entra~ rono in città i582 contadini tra maschi e femmine. Ma anoho omigrando, abbandonando le terre allo quali avo,•ano dato tanto lavoi-o, i contadini non risolvevano la. loro qulstione e non riesoh•ano a migliorare la loro tristo condizione. Nel 188:\ sebbene privi di organizza– zione, stanchi di soffrire, i contadini del Cremonese r~ cero correro di campo in campo una parola minacciosa, « la bui •, che si collegò ad altre parole di minaccia. che echeggia,•ano nei campi brulli del MantOvano. L'agita– zione incosciente, spontanea prometto,·a di prendere estensione grandissima, quando i flttabili intimoriti si riunirono subito nei J)rincipali Comuni della provincia o promisero in speciali dolibornzloni di migliorare i patti colonici in conrronto dei loro dipendenti. Perflno nei capitolati generali par gli affitti dei terreni di pro– prietà delle Opere pie, vennero introdotti patti speciali regolanti il migliora.mento da offettu1trsi in confronto dei contadini. Tutte queste promesse però non vennero mantenute sah•o quolcho rarissima eccezione, e ben presto si ri– pristinarono le condizioni antiche. I contadini intimoriti dolio conseguenze lascia.lo dalla. agitazione doll'82, che procurò l'arrosto di numerosi lavoratori, piuttosto che ritentare una astensione ge– neralo dal la\'Oro, prorerirono riaffidare le loro sorti ai subagenti di emigrazione. I,a. organizzazione dei contadini imponevasi, e molti di ossi comprendevano la necessità. di iniziarla. Da al– cune So7.ioni del Partito operaio che si erano costituite in Cremona, vennero iniziati tentativi di organizzazione dei contadini verso il 1885. Erano Circoli che si propo- Biblioteca Gino Bianco nevano ls. inscrizione del contadini nello liste eletto– rali e la fondazione di cooperative di lavoro e di resi– stenza. Questi Circoli contribuirono a rendere possibile la campagna elettorale fatta nel 1886 nel vecchio col– legio di Cremona sul nome di Costantino Lazzari. Il lavoro piò preciso di propaganda por una grande orgtmlzzazione di resistenza venne riattivato nella parte bassa della. nostra provincia dopo il 1888. Allora sorsero i gruppi disciplinati che diedero vita alla Lega provinciale di resistenza. . . . L'ordinamento della Lega di resistenza dei contadini, che si è sviluppata. nella provincia di Cremona_ è molto semplice: tutti i contadini. a qualunque categoria ap– partengano, comprese le donne, si organizzano in nuclei o sezioni comunali, od anche por frazioni d"uno stesso Comune; I componenti ogni seziono scelgono fra di loro un socio Incaricato di esigere i contributi mensili (cen– tesimi 10) 1 di corrispondere colla sede centralo e di presenziare le adunanze dei rappresentanti le diverse sezioni, che si radunano a Cremona una volta ogni due mesi, coll'incarico di esporre i desiderati e le delibe– razioni gih. concretate nelle adunanze della. sezione. Questa. organizzazione tendo ad ottenere dai ftttabili modificazioni sostanziali nei patti colonici vigenti. I re• claml si presentano gradualmente ftno a raggiungere rirorme t>~li,che bastino a migliora.re con,·enientemente lo condizioni dei lavoratori della terra. La Lega.prese,nei primi anni di sua costituzione, largo sviluppo noi c1>munidel mandamento di Robecco d'O– glio; la riviera (territorio della nostra provincia lungo la sinistra del Po, da. Cremona. a Casalmaggiore), che erasi associata sempre ad ogni agitazione elettorale politica e che partecipò ai movimenti dei contadini mantovani nell'S-2, tardò invece ad or ganizzare le sezioni. In questi comuni, dove prima riscontrava.si sempre slancio, energia, desiderio ardente di raggiun– gere con sollecitudine un miglioro stato di cose, si tro– vava sflducia e scoraggiamento. Oggi,dopo una. propaganda. attiva, anche i lavoratori della riviera si riorganizzano e riacquistano la speranza e la. fede che li animò sempre. Una dello quistioni principali che richiamò l'atten– zione della Lega., fu quella del compenso alle donne pei lavori della. ftenatura. I nostri ftttabili, sebbene non abbiano capito, o nC\n vogliano capiro 1 quanto bisogno vi sia di applicare più razionali o scientifici sistemi di coltivazione nella maggior J)arte del poderi, non banno trascurato d'estendere maggiormente 111. coltura dei ro– raggi (con nessun principio dl doppia anticipazione di sostanze 11er preparare il terreno a colture moderne assai rimunaratrici) usando e reclamando il lavoro gra• tuito delle donne por tutte lo operazioni di spandi– mento, rivolta.tura ed ammucchiamento del fleno. Essi nttabili, adducendo continuamente che le spese di col– linzione hanno per loro raggiunto il punto massimo e che l'aggravarsi rat.aledella.crisl agraria li costringe a perdere annualmente rilevanti sommo, non sono disposti a. cedere ai primi, assai miti reclami della Lega. con• tadini. Da qui, come può facilmente prevedersi, agita– zioni e scioperi per parte dei reclamanti. Queste agitazioni avvennero due anni or sono in pa• rocchi Comuni del mando mento di Robecco,poi in qualche altro Comune della riviera. recentemente in tutto l'alto Cremonese.dove la Legadaqualche tempo ha preso grande sviluppo, e dove l"agitazione non è ancora terminata. I fltlabili si allarmano un poco allorchè si veriflca
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