Critica Sociale - Anno IV - n. 13 - 1 luglio 1894
202 CRITICA SOCIALE scientemente e traverso i rigiri dell'astrazione. Co· sciontemento essi non parlauo che della « natura umana • in a tratto e dell'assettò sociale e politico che vi corl'isponde. Non diverso in origine ò il metodo dei socialisti. Figlio del secolo x v111, Af01'ellt, « per prevenire una infinita quantità cli vuote obiezioni ~, pone come inconcusso che « nell'ordino morale la natura ò tma. costante inva,·iabtte, ... le leggi sono immu– L~bili•· Per lui e tutto le differenze, che si possono citare, fra i costumi dei va1'ì popoli ch·ili o sei• vaggi non provano che l'umana natw·a si niuti », ma piuttosto che « alcune nazioni, per circostanze a loro estranee, furono messe fuo1•i dalle condizioni nol'mali, altro ,·i rimasero in certo modo per pura abitudine, altre infine per imperio di leggi artifi– zioso, J1on sempre rispondenti a cotesta natura »; ma insomma, « se l'uomo si dilunga talora dalla via do! vero, ciò non importa che il vero cossi di esistere •· (') Fourie1· ~i basa sull'analisi delle passioni umane; Robe,·to O,ren assume a punto di parten,.a certo o er, 1 azioni sulla educazione del caraltore umano; Saint-Simon, il quale pur capisco così bene l'evo– lu;ione storica dell'umanit...\, tuttavia ritorna di continuo alla natura umana per spiegarsi le leggi di questa e, 1 oluzione: e i ansimoniani dichiarano cho la loro filosofia « si ronda su un nuovo con– cetto della natura umana •· l socialisti delle varie scuole hanno un bell'accapigliarsi pei loro dive1,ii concetti delrumana natura; ma tuth senza eccezione sono convinti che la sociologia uon ha nèpuO avero altra base che il vero concetto di questa natura. In ciò non si differenziano per nulla dai materialisti del secolo xvm. La natu1·a umana è l'immutabile cl'iterio a cui ricorrono per la critica della società contemporanea e pe1· la ricerca della pe1•fettacosti• tuzione che la società dovrebbe avere. Oggi ~Jorelli, Fourier, Saint- imon, Owen sono da noi considerati come socialisti utopistici. E JlOichònoi conosciamo il principio fondamentale cito e1·a loro comune, così possiamo anche renderci conto di ciò che sia l'utopismo. Ciò sarà tanto più u~ilo, dacché i no!Sfri avvcrsal'i sogliono ser, 1 il-si d1 q~1esta pa1·ola, senza connetter•vi un signincato 1>rQCJSO. 1,:11toptsta clii insegue cotpenste,·o 1m 01·oana– mento sociale ve,·fetto e va,·te, tn questa 1•ice1·ca, da un v>·incivto astratto. li principio astratto, su cui gli utopisti fondavano le IOJ'O indagini. era quello dell' « umana natura ►. Ma vi ebbo1'0 pure utopisti che invocavano questo principio solo tn(li1•ellamenle. servendosi cli alcuni suoi de,•fvali. Cosi, ad esempio, si poneva a c;a– posnldo la « perfetta legislaz1011e », l'ort1anamonto ideale della societ,\, il pl'incipio dei « diritti del– l'uomo• in generale. Ma ò evidente che questi prin· cip, non sono che una filiazione di quello dell'« umana natura ». È chiaro, del pari, che si può essere utopisti sen,.a essere affatto soctattstt. La ricerca della le• gislazione perretta, fatta dai materialisti francesi <lei secolo scorso, pone anzi nella miglior luce le lor'O tondenze borghesi. Ciò non toglie nulla al ca• rattore utopistico della loro indagine. Gi,\ vedemmo come il metodo dei socialisti utopisti non ha asso• lutamonte nulla di diverso da quello di D'Holbach e di llelvetius, questi precursori della borghesia francese rh-oluzionaria. Più ancora. Si può benissimo avere a disdegno qual iasi « musica dell'avvenire », si può essere convinti che la società contemporanea, nella quale si ha la fortuna di vivere, è la migliore di tutte ( 1 ) Code de la Nature: Pari,, l81t,'edi1. Vlllegardelle, p. li&, nota. 81011meca \..:Jlnu 01émCu le socieu\ possibili, e ad onla di lutto ciò si può con– siderare « la struttura e la viL~del corpo sociale • dall'identico punto di visl:1 degli utopisti. Questo, che sembra un paradosso, è schietta vo riti\. Ne daremo un esempio. Noi 1753 comparve l'opera di Morelli: Les ltes /lottantes, ou ta liasi/tade du cétèb,·e Pllpa'i, t,·adutt de l'bulien. Ecco un saggio degli argo• menti coi quali una rivista di quei tempi, La Bt– bl!ot11èquetmpai·llate, combatteva tutte le ideo comunistiche dell'Autore: Non "'è chi ignori quanlo dh•ario passi fra lo più bolle speculazioni di questo genero o la. possibilità. della. loro attuazionei in teoria ~i lmagina un uomo docile a Lutto lo istituzioni o a tutto lo veduto del logislatoroi ma quando si passa. alla pratica bisogna pure a\'OI' che faro con uomini reali, con uomini imlocili, pigri, com– mossi ila passioni violento L'idealo doll'1,r;uaglian:a ò por l'ap1nrnlo uno di quegli idea.li, cui pili contraslt'L il cai·aucrc dell'uomo; questi ò nato por coma,uta;·c o J>Orsercfrc, o non sn. acquotarsi ad uno stato in– termedio. L"uomo ò nato per comandare o 1>cr serrii·e, niuna meraviglia rlunque so nella società ll'O\'iamo sigoo1·i e ser\•i; ò l'« umana natura» cho lo esige. La -Bi· bliotJ,èque impa,•fia/e poteva bene combattere le « speculazioni comuniste »; essa aveva nondimeno comune coll'utopista Morelli il punto di vista dal quale considera,,a i fenomeni sociali, il punto di vista della «. natura 111na11n ». Nò si obietti che <1uollal(i\'ist., ora probabilmenlo poco sincera, e invocava« la natura umana» soltanto a benoncio degli sfruttato1·i, cli coloro che« coman– dano ». Sincera o ipocrita, essa si metteva al punto di veduta che er:t comune a tutti gli scrittori del suo tempo; la natura umana era, in un modo o nel– l'alt1'0, il 101'0motto comune, eccettuati solo quei suporstiti del tempo andato che preferirnno ancora in,•ocal'e la « volontà di\•ina ». li secolo xix ereditò dunque dai suoi predecessori questo 1n111to di \'ista dell'umana natura; i socialisti utopistici non no cbbo1·0un altro. 1.·escmpio di Saint-Simon, questo geniale enciclo– pedico, dnnostra nel modo pin evidente quanto un l,le punto di visla sia ristretto ed insufficieuto e in quale inestricabile labirinlo coll(luca. Saint-Simon con profonda convinzione ci dice: « L'av\'cnire « nasce dagli ulUmi punti di una linea, i cui punti « più lontani formano il passato. Studiati bene i « primi punti di una serie, è facile stabilire i punti « successivi; cosicchè llal passato ben.eossei·valo « J)t<Ò facilmente deduni ravve11tn ». Ciò è co ì ,•01-0, cho tosto sugge1·isco la domanda: come mai un uomo, che ha un concetto cosl chiai·o dello vario fasi della el'oluzionc sto1·ica, ò no1•erato fr,i gli uto– pisti 1 Ma se approfondiamo le idee storiche di Saint– Simon, ci convinciamo ch'esso non a torto venne cosi qualincato. L'avvenire procede dal passato, il processo storico dell'umanit.\ è un regolare e continuo dtveni.-e. Ma qual è la forza motrice, che pone in moto la specie umana e la guida dall'una all'altra fase dell'evoluzione! l_nche consiste questa forzaI Dovo la si cerca 1 - E qui che Saint-Simon tol'Oa al punto di vista di tutti gli utopisti, quello della natura umana. L'origino p1·ima, pel' lui, della ri– voluzione fi'anceso sta noi mutamento compiutosi nella sfe1·a delle forze tom1iorali o spirituali; per regolai-le e srogarlo opportunamente, si aVl'ebbe dovuto scaricare nell'attil•ità politica diretta la rorza preponderante, o, in altre pa,·ole, si avrebbe dovuto chiama1•0 gli «industriali:. e gli «scienziati» perchè creassero un sistema politico corrispondente al nuovo stato sociale. Non si era fatto questo e perciò la rivoluzione, cominciata bene, deviò quasi subilo
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