Critica Sociale - Anno IV - n. 13 - 1 luglio 1894

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Jllel Resa•: Anno L. 8 - Semestre L., - . 1.ll' E■tero: Anno L. 1• - Semestre L. •.M uUm·•• vaglia, cartoline-vaglia aU'Ufflolodi CRITICASOCIALE: MILANO: Portici 8allerla V. E., 23 li' tino IOIUI) Pa- IUL.àJfO ai pab abboaanl anche alla Llbrma Damo1-rcl: e. V. E., •1, e dall'edJtore Il. JCantorowle&: ,..,. Jfaar:onJ, 5 AaN IV - N. 13, Non•• "'"ki a numwi .eparatl. MIIHI, I.' luglio 1894. SOMMARIO Attualiti. Il lOl'O ducUo: t'uccla!OJt(' tl.l Contot (f'llll'l'O TORATI), L'O"'f1twl0 quolldlano dt:l Partito IOCialf.ll(I (US Glll!OAIUO). Studi aociologicl. Le e.:011ula111deUa proprletd (An. Y. ARCASOZLI}. I 11emlci della no,tra ag ,.lcoltura: uote oqrtcote ,,_,, tla.:to (l~I 11,·anl e .r1tUa •P«i, rtt. ua,ione drùr cou.. ,-e (M • .SA110001.&). "IOCl nti.,m, ltlOJ•l•flco lOIOllOIO PUCIIANOWJ. Il 1,u, n.aut.mo orgon.1co e le .6ue forme {G. ~ASUI\T e E. ,·As– DBk\'aLu•t. Filosofi•• letteratura • varietà. T.-otlitorl prima. car11rflcl poi! tARTl llO LAIIRIOI,\). BOlletUno llll>IIOflrD/fCO: Un lllno di Carnwla. Harlcelli (MERCURIO). A,mw1cl. UlbllOtec(i di propagan<U,. Preyhlamo vivamente i lett01•l cui l'ab– bon,1111e11to è scacluto, sey1wtam.e11tc quelli clte cl devono mi.col'a il 1.. 0 somestr·e. ,u oolersl vorre i•• •·euotacoll' cmuninistra– :::lone •tet 1>i-ìt /n•eve te1w1.lne. IL LORO DUELLO L'uccisione di Carnot. Il duello, che si combatte sempre più feroce fra la \'iolenza governativa da un lato e la ribellione impulsira e solitaria dall'altro, ha avuto un altro episodio sanguinoso, confe1·mando una \'Olta di pili lo facili previsioni del socialismò. Il socia– lismo positivo ed organizzatoro che, pe1· suo conto, ripudia tanto la ,•iolenza sistematizzata e foderata di pedidia dei dominato1·i, quanto le violenze iso– lato ed inutili dei rivoltosi e dei vendicatori, e - non avendo fede se non nell'azione delle forze or ganiz1.ate e divenute coscienza generale del prole– ta1·iato - la• ..ora ad inalveare gli spiriti ribelli nella via ben altrimenti feconda della ve1-a rivoluzione, il socialismo è la sola dottrina o il solo partito che si senta, e possa tlirsi con l'agione, moralmente estraneo a questi fatti che la 1·eazionegenera e di cui la r8(1zione si affot·za, il solo che abbia in sè ht capaciti\ di rimuo\·erne le cause, ed è pertanto il solo pa1·tito che possa po1·L~renel giudicarli la so- 1-enilà e la misura che agli altri partili è negala. Certo questa serenitil non <i concessa ad alcuno dei partili borghesi, e lo vediamo nel fallo. La indignazione con cui le varie frazioni della bor- B1blloteca-Gino Bianco ghesia, dalle pii1 reazionarie alle pili radicali, perseguono di vituperi l'opera del giovinetto autore dell'attentato di Lione, se rivela la loro immensa paura, e in questo senso è fatta per aggiungere audacia ai suoi imitatori, manca, in bocca loro, di •1ualsia.simoti,·o elevato e razionale ed è la nega– zione in termini di tutta la storia e la filosofia borghese. Xon ·a torto gridano i clericali che il pugnale, che colpi Carnol il piccolo, è una scheggia di quella mannaia che il suo illustre avolo contribui col suo \•oto a calare ul ca.po, non altrimenti col· pe,·ole, di Luigi XVI. La borghesia, che conquistò o mantiene il pole1·e con ogni sorta di colpi di mano, a traverso torrenti cli sangue; essa la cui dottrina individualista è la lolla dell'uomo contro l'uomo, e che è usa a impcrsona1·c negli individui (1-eggitori o sobillatori) le complesse re·ponsabililà degli ambienti sto1·ici; essa infine che ha sempl'e fallo l'apologia dei tiraunicidi, da Armodio ad Orsini, eia Agesilao Milano. ad Oberdan, essa è su• premamenle buffa quando·'accusa cli oillà il giovi– netto che colla certezza del sacriflcio gittò la p1•op1·ia vita in olocausto al propl'io ideale di liberti\, quando gli vuol anche nega,·o l'aureola del delitto politico per attl'ibuirgli una brutale malvagità a cui essa stessa non crede. « lo l'ho ucciso perché era un ti,-anno »: cosi il Case1·io, se veramente è lui. nella sua prima ri– sposta al giudice istruttore. 1-: in questa frase ò l'eco di tutta la filosofia liberale, clemocratica, gia– cobina della borghesia. L'uomo che congiunse il p1·op1·io nome alla repubblica borghese, panamista e 1 mililal'ista per eccellenza, all'alleanza della Francia I col Papa o collo Cza1·, le due potenze più ,·eazio- 1 narie della ter,-a, agli eccidii cli 1-'ourmies, alle repressioni del Pas de Calais, allo scioglimento e all'occupazione milit:we della Hourse du tra va il, alla esccu1.ione degli llenry, dei Ravachol, dei I Vaillant, a tutta insomma la 1·eazione che si ispira allo sptdlo nuovo, do,•eva parere un tiranno ese- l crabile a c1uesto inconscio seguace dell'indi\'idua• lismo bo1·ghese, ch'egli ha il solo torto di applicare capovolto; di applicare cioò nell'interesso non della borghesia, ma della classe che la borghesia sfrutta e vilipende. In nome di qual p,·incipio aclunque è costui un « vile assassino • f In nome del di1·itto alla vita? Il E lo invocherete voi, classe sfl'ultatrice, la cui esi– stenza è fondata sul sacrificio della vita, non pur

RkJQdWJsaXNoZXIy