Critica Sociale - Anno IV - n. 12 - 16 giugno 1894

CRITICA SOCIALE 185 Data invece la proprietà collettiva del sottosuolo ed una. non dirò alti-o, associazione degli in<lust1·iali, disponente di grandi magazzini sui puuti d·imbarco; con una element;u•e operazione d'aritmetica si sa– prebbe la quantità dello solfo disponibile. ciò che ren<le1·ebbefacile O.iSa1·ne un prezzo adeguato alle fatiche e ai capitali impiegati; prezzo cho l'e-.tero non potrebbe rHìuta1·e, non avendo alt1·e solfare O\10p1'0\'\'0'1ersì. Ma andate a parlare di proprietà collettiva o di cooperativa di produzione a questi industriali in– gordi, non miranti che ad a1•ricchil-si personalmente la merce di una concorrenza che sviluppa in essi tutti gli spiriti della combattività più bestiale! Vi ridono in faccia e seguitano a,I almanaccare sul– l'abolizione della L'ISSad'esportar.ione dello solfo, su i sindacati, sulla Regia del prodotto e che so io; cose tutte che non hanno a1t1'0 merito che di spo– stare la questione. li punto vero del problema solnfero non isfuggl al Congresso dei minatol'i di G1·otte. in cui, prima d'ogni altm discu~ione, si aff~1·mò la necessità che la propriet\ del sottosuolo diventi collettiva; ciò che valse a smentire 1a calunnia che nei Fasci si pretlicasse la spartizione dei beni. l\la i socialisti comprendevano che il collettivismo della terra non s'imp1-ovvisa e perciò, nel menzio• nato Congl'esso di Grotte, si diede1'0 a risolve1·e una serie di questioni impol'tantissime e di soluzione più immediata. La p1·ima era la camorra dei propr·ietal'i del sol• tosuolo. <:he senza muove1·e un dito nè ar1·ischiare un quattrino, prelevano sul prodotto ottenuto un dil'itto che si ele, 1 a fino al 22 per cento, il quale, unito ad una esosa tassad'esplo1-azione ratta pagare all"industriale, costringe questo a rivale1-si affamando l'operaio. Ridur.ione, quindi. della percentuale pagata alla proprietà. e abolizione della tassa di rinveni– mento dello solfo; e, a miglio1·are sempre pili la condizione dei produttori, istituzione di magazzini generali e d'una banca minerar•ia, intesi a far spa• rire l'usura di chi anticipa denaro per la lavora– zione agli indust1·iali. Cosi i gahelloU delle solfare non avr·ebbero pili. potuto oppo1·re allo giuste ri– chieste degli opc,·ai le solite querimouie d'essere gravati di spese e 1nangtall dall'usura; ed av1·eb– be1'0 dovuto piegarsi alle legittime prelese degli solfatai, pei quali si stabili un 1ninfniuni di sala,·io, la cui tenuir,\ - da L. 1.50 a L. 3 al giorno, se– condo lo categorie dei lavo1-anti - mette in ,·hia1·a luce quanta rosse la prudenza dei Fasci. E, per age\ 1 0ht1·e il raggiungimeuto dello S<"Opo. !ii insi– stette sulla cassa di resistenza e sulla uuicità di misura del minerale. Ho rirerito per esteso le conclusioni riel Congresso di Grotte, per risponrlere all'accusa che i socialisti siciliani incitasse,-o all"odfo di classe; le delibe..a– zioni couceruenti gli industriali, i gahellotf, pl'Ovano che i Fasct non movevano guerra alla piccola pro– prietà aoch'0$sa vittima del sistema attuale; e che la lotta di clw:se non mirava appunto che a com– battere gli er1'0ri dell'ordinamento capitalistico con• ducente all'accentramento dei beni in poche mani e allo sfruttamento del lavo,·o. Jnfatli molti piccoli proprietari eutra\'ano nei Fasct con entusiasmo e si face\ 1 ano caldi propugnatori delle idee socialiste. La discussione, al Còngre.sso mine1·ario. ru in massima parte sostenuta dagli stessi solfatai, le cui propo~te vennero quasi tutte accettate per la loro giustizia, opportuuith e p1·aticità; a prova solenne che nei Fu~ci si anda\'a fo1•mando una moltitu<line cosciente e disciplinata. E furono gli st~i pir.co – nie~·i - i veri padl'oni dei Ca1"USt - che accett..'l· rono la proposta di abolire il soccono pei ca,-ust, B1b1oter.aGino B1arco che, venduti per poche diecine di lire dalle marlri, diventano , 1 eri schiavi. ligi alle prete,e di picco• nieri brufAli. I ca,~w.:i a,11·ebbero <lovuto 0l't~ere operai come gli altl'i, pagati di1·ot1amenle dadi i11<1ush'iali;e <lebbo agJliun~ere a q11e.~top1'0posito che ·mai. in ne.ç.«ina 1·•iunione di /Jorghest inle· 1·e.,sati nella coltivazione dello solfo, e,·a stata falla la p,·011ostadt emancipare t cal'usi dai picronieri. Questi ullimi invece. educati dai Fasci, rinu11ziarono spontaneamente ad uno sfruttamento a loro soli giovevole. dando lezione crum:rnit;_\ al governo liberale e filantropo, che, indifferente ad una forma di vera e propria schiavill1 qui feroce– mente svolgentesi, pensa ad incivilire gli afr·icani ! X. L'azione economica e morale dei Fasct: rias– sunto. Riassumendo quanfo sin qui si è discorso intorno all'azione economica dei Fasci, si comprende- come essi ebbero per fine immediato una morlestissima elevazione economica dei proletari, base a futuri miglioramenti ulteriori; come, acquistall(IO i Fasci una vera personaliti-\ ~iuridica - poco import. .1.se non 1•iconosciuta ufficialmente - sa1·ebbero di\ 1 e• nuti. nella loro evoluzione, cenfri di COOJlCrative, di sindacati operai, di Camere o Borse di lavoro e di scuole e biblioteche popolal'i. Con questa fitta rete di associazioni i sociali.sti intendevano quindi risolvel'e g1-.vlatamente il vastissimo J)l'Oblema eco• nomico, intellettuale e morale delle p.lebi siciliano abbrutite e squalli<le. Un simile tentati\ 1 0 nobili~simo 1 dovuto alla ini• ziativa inrth,iduale di pochi, do,•e,,a essere applau· dito, aiutato da un gove1·no liberale e civile, che delle generose iniziati,,e si proclama fautore. Perché dunque fu soffocato con le persecuzio11i, gli a1·resti i.n massa, le dcport11zioni alle isole ed il saugue? E quello che ora vedremo. Xl. I Fasct alla cnnqnlsta <lei Comuni. - Le ca– marffle. - Il Governo in loro aiuto. I Fasci, per la lattica del Pa1'itto det lavo,·atorl tra le cui sezioni erano ascritti in g1·,rn parte, e per l'attunione del 101·0proJ,?r:unma speciale, ten• devano aJla conquista dei pubblici potttri; e<I uno dei loro caposal<li era la istituzione del Com11110 sociale, ba:,:e della futura socie!;\ e<I avviamento alla socializzazione <leise1·vizi puhhlici. Come pl'imo. esperimento delle loro forze, i Fasct meglio or~a– ni1.1.ati impe~narono la lotta nelle elezioni am– ministrative del 1893 e in taluni Comuni la loro scheda usci trionfante; in nlt,·i l'esito fu a~-iai sod· disfacente; mera\ligliosa, infine, l'elezione di PCtrina e Noè al Consiglio municipale di Messina. 0, 1 0 il vecchio pa1·tito mazziniano, sentendo la necessità dei tempi, si è già avvicinato al programma socia– lista, costitue11do un'associazione repubblicano-col– lettil•ista con a capo l'iug. De Leo. Le inattese vitt-0rie dei socialisti siciliani, frutto delle loro potenti orga11izzazio11ip1·oletal'ie. lilpa\lCD· tarono il Governo e le co11:-101·tel'ie lor.ali. cho gin• stamente temevano fra pochi an11i J'i11v,1sio11e <lel partito operaio e noi consessi amministrati\li e nel Parlamento. 01·a. per le cricche municipali e provinciali. la per'l'lita del potere sarebbe stata una sciagura ii·re– pitr·abile; pe1 ·r.hè in Sicilia molti$simi iurli\•irlui vi– vono per l'influenza che lrnuuo nelle amministra• zioni; bcnchè sindaci o assessori, essi sono interessati negli appalti delle strade, dell'illuminazione, del

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