Critica Sociale - Anno IV - n. 12 - 16 giugno 1894
CRITICA SOCIALE 187 XJJI. Jlaggiorl pro,ocazionl. - L'imboscata di Ca– steltermini. I processi, adunque, imbastiti su falsit.'1ed esa– gerazioni, non secondavanoabbMtan1,,a. le 1:1:ure del: l'autorità di P. S. Si pensò allora d1 spmgere 1 Fascì fuori della lcgalita, e il metodo fu sottilmente 11esuitico, come dimostrano i fatti di Casteltermini, 11cui retroscena. se non può essere dimostrato con documenti, fu gia svelato da vari giornali e a me confermato in ogni suo particolare da persona de– gnissima di fede e addentro alle segrete. cose. . Si stabilì, dunque, fra la prefettura e I maggio– renti di quell"importante Comune di fare larghe promesse ai contadini del Fascto - il pii, nume.roso della p1'0vincia gh·gentina - per modo_che_ 1 {a– sctsti, ringaJluzzit1,prese~tasser«? con~1z1om. ~on accettabili nella mod1ficaz1onede, path colomc1.I proprietari avrebbero ad un tratto resistito, p1'0vo– eando un tumulto da parte dei contadini, che in massa sarebbet'Ostati arrestati dalla forza pubblica pt'Outa ad accorrel'8. Lo stratagemma riusci.(') I {asctstt fut'Ono invitati ad una riunione in Mu– nicipio; un pazzo (un pazzo autentico, gia ricove– rato al manicoll}iO)certo Mondello,abilmente messo su, cominciò a nome del Fascio a fare proposte evidentemente premature; i proprietari lo rifiu– tarono; di qui gl'ida, proteste, baccano e intervento dei soldati, dalle cui mani la folla strappa 11h ar– restati. L'agitazione cresce, il momento si fa sca– b1'0so;si grida d'andare n casa del presidente del Fascto, il maesh'O comunale Bivona. che dalla fine– stra, pur affermando i diritti del proletariato, invitò alla calma. Lo si prega di scendere sulla via e con belle maniere lo si arresta - lui che avrebbe po– tuto impadt'Onirsi di Casteltermini, dalla cui popo– lazione era idolatrato! Che il contegno di llivona fosse stato de' più cor· retti lo confermò allo scri,•ente e al signor Cara– tozzolo. cassiere del Fascio agrigentino, il signor Pellitte1·i,p1'0prietario di Casteltermini e non tenero del Fascio. Arrestato il Bivona, si credette rati– giunto lo scopo; ma a presi.edere il Fascto fu clua– mato il Di Napoli; ancne questi dopo poco tempo arrestato e sempre per denunzia calunniosa; infatti il T1·ibunale lo rimise in libertà. XIV. Ultime calunnie ed Insidie. - Chi promosse i disor<lini cd a chi gionvano. - Quel_ che a,·vcrrù. Da tutto ciò e da tanti episodi consimili, che per necessaria brevità lascio nella penna, si ha ben diritto di concludere che, se i tumulti scoppiati sulla fine del 1893 avevano radice nei disagi dive– nuti insoffribili e nei quali soffiarono i partiti ::un- eh~, per quella selulone Hrvile che regna nel potere gludll:iario e che à affldl\la al procuratori del ne, di tollto I no1trl giudici meno proni alle tnr"mle della polltla nngono tra1locl\lt per punldone pu l'appunto In Sicilia. Saremmo curiosi di sapere dove dluolo abbiano potuto traslocare I ma,rl1trall di Olrgentl che hanno eme110 le aentenze menzionate rlall"an. De J,uca. vero è che al giudici ordinari vennero bento110 101titulti I Trlbu.nall di guerra ed ora 11 annuncia che Il Crh•pi,per quando 1,1.ràtoltQ lo stato d'ua•dlo In Siclll•. ~nu Il mand3re lagglll i miulforf funilonarl del Regno. Il algnlth:Mo di cotesto alJgettivo non lascia luog., ad equiYOCI, (Nota dtUn CRITICA SOCIALI:). (') Nella t." parte della tr1logi:i.: Lo trlpilu lneaN1a~l0tte df 2"6MNIC (nggaal la n0t1tr1. mblioteea di propaganda), Pur1L10 YllUTJ ha. lumenlato appunto la tipica lmboacata di Cutelter- mlnl. {Nota dtlla C1UTIGA SOCIALS). Biblioteca G110 Bia ministrativi d'opposizione, pure le cosidette • mag– gioranze, localie rautorità politica li determinat'Ono pensatamente, spingendo con agenti p1'0\'ocatori le popolazioni rurali ad incomposte violenze, onde aver agio di intervenire con la for1.tl ,che di giorno in giorno si aumentava con in vio di s oldati. Cosi, per dare un fatto, l'amico Pontanazza,pre– sidente del Fascio di Casti-ogiovanni.pochi giorni fa mi confidava che due agenti di P. S. travestiti eccitavano alla rivolta i soci del suo Fascio; ed egli, scovertili, li fece parti1·e in fretta ed in furia. Ma è superfluo indugiarci su coteste minuzie, mentre è ormai risaputo che la riunione del Co– mitato centrale dei Fasct nel di 5 gennaio 1894 fu consigliala ed applaudila dal queslo,·e Luce/lesi, che sapeva già dello stato d'assedio o il quale, ar– restatici, riferì che il 6 novembre 1893 noi congiu– ravamo a Palermo, menti-e Pétrina, Montalto o l'autore di questo scritto p1'0vai'Onocon documenti che quel giorno si tt-ova,•anonei paesi di loro do– micilio. Calunnia che non può stupire, ove si paragoni a quella di Crispi, che, con la coscien,.~ del porfetto o più sfrontato bugiardo, non si peritò di attribuire ai Fasct in pieno Parlamento un Jll'OClamal'idicolo o mene antipalriotticho. I Fasci, che, pel popolo siciliano fecero ciò a cui non avevano mai pensato tutti i ministeri di destra e di sinistra; i Fasct che coraggiosamente avevano imposta alla pubblica opinione una questione sici– liana, mettendola nei suoi termini veri, annunzia– vano la fine delle camorre, delle spoliazioni,degli abbrutimenti morali, sui quali si innalzava una classe pri\•ilegiata che facea capo, co'suoi deputati, a Roma. I Fasci, per vtnce,·e, non avevano bi– sogno di 'Violenze; essi, in poco pii1 d'un anno di esistenza, avevano conquistatoMunicipii come quello di Catania, e mandato rappresentanti alla Camera. A elle avrebbero giovalo le violenze, se non alla 101·0 ,·ovina? • Ma a rassicur-arele vecchie consorterie, bisognava distruggerli questi Fasci, disturbatori delle fetizie e dei sonni dorati di pochi gaudenti; biso~nava distruiigerli anche assassinando i loro capi più in– fluenti, commettendo una strage d'innocenti, cal– pestando in ogni peggior modo fe libertà statutarie. E il g,-an delitto-ru commesso da un uomo che non seppe, per tutta la sua vita, che cianciare di patria e di libert.'I. Ma a che si è approdato! Le cagioni che genera1'0110 il fulmineo formarsi dei Jàscì permangono, fatte più pt'Ofonde e più stridenti, inasprite dallo stato d'assedio, sotto cui abbiamo visto centuplicarsi i furli, le rapine, gli omicidi. I Fasci perciò risorgeranno; è fatale! Risorgeranno senza bisogno dei sobillalo,•i del Comitato Centrale o di altri capi, perché rispondono ormai a p1'0fondi bisogni delle nostre plebi risorte a una vera co– scien,.~ dei pt'Opri diritli. E se i soprusi e le vio– lenze più impervel'seranno, allora avverrà tutto ciò che i socialisti siciliani hanno voluto e tuttora vogliono, con ogni l01'0possa, scongiurare. E fatale! Avv. FRANCEICODE LUCA, Il 111odo più spiccio per abbonarsi conalatenel •andare cartolina vaglia da L. 8 all'Ufficio della ORITIOA SOCIA LE, Port1c1 Galleria, 23, Ml.– la.no (scriverechiarol'Indirizzodel mittentee Indicarese al tratt a di nuovoabbonato di semplicerinnovazione). L'atJIJOntUHCllCll(O cwnulativo alla CRITICA OCJALE e aUa LOTTA DI CLASSE costa L.10 a/fanno, L. tJ al se– mesh·e.
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