Critica Sociale - Anno IV - n. 12 - 16 giugno 1894

186 CRITICA SOCIALE dazio consumo, delle esattorie e tesorerie comunali. 'ei bilanci sono creati posti o sussidi per i 101'0 p,1renti; e così si ò formata una Otta rete di loschi mte1-os.si. c he. a guisa di pio\•1-a immane, succhia le risorse dei Comuni,dello pl'ovincie.delleopere pie. Cosechele varie ispeziouidei l'Ogicommissarihanno luminosamentepl'Ovato. l,e \'itto,·ic, quindi, dei socialisti avrebbero colpito al cuore lo p1"etesomaggioranze locali che, fiu!ando il pericolo, strillarono como le leggendarie oche del Campidoglio e si dicde1'0 un gran da fare, solleci– tando pro\'\•cdimenti ur11enli dai loro depu!ati, i quali, minacciati anch'essi noi propri feudi eletto- 1-ali,dipinsero al Oiolitti i Fasct come covi di mal– rattori, per la cui totnlodistruzione s'inviò alla fine il comm. ensales. Di costui dovrò occupn1·mi un po' piit in altro mio lavoro; por ora dil'ò solo cho l'emerito diret– tore generalo della polizia, dopo a,•or segre!amonte es~1-esso l'opinione che bisognava arrestare i capi det Fasct, dai suoi intimi :unici della prorincia di Oirgeriti si re· mandai-o un indil'izzo a stampa in cui i Fasct erano donunzinti come assocta.:tonta cleltn([tm·e e s"invocava r ap~licazione d ell'art. 218 del Codice penale. Come d1mentic.wa il Sensales che proprio parecchi degli ispiratori d ell"indiri1.1.o erano stati indicati dal Nicotora nel 1876-77 come gento degna d'essei-e ammonita e se ne sah•a1-ono colla fuli" I! Pubblicamente intanto, la vecchia ,•olpe anda,•a ridicendo che i tempi erano mutati e conveniva pensare ai contadini ed agli operai, i cui interessi stavano a cuore al Governo.... Si, il Governo, che non a,•eva mai pensato ai p1-oletarisiciliani, si av– vedeva dell'esistenza di una questione siciliana pro– prio proprio nell"anno di g1-azia 1800 ! Do"e mimsse tutta questa commedia è facile in– tuil'lo.... Ma non precipitiamo. Xli. Prime persecuzioni. - Crcadone di reati e di rei. - Itilnttnnze di alcuni magistrati. Dal giugno 1893 le persecuzioni contro i Fasci eransi fatto pHt accanito. In qualunque ph'tinno– conle p.1Sseggiata,sen,.a iirida, senza gonfalone, la polizia vedova una < riumone pubblica •• una « p~ cessione civile •; o subito chiedeva l'applicazione degli articoli I e 7 della nuova llbe1·aUsstma legge di P. S. ai ~•'etori, che non so quante migliaia di lire recoro mcassare nll'E1-ario per ammendo in• flille ai Fasci. Ogni domanda di aumento di salario fat!a in co– mune dai contadini, cito si riflut..'\sse1-o a lavorare per pochi soldi, era uno « sciopero con violenza •· A pt'Ovaro il partito p1'eSO di perseguitare i Fasct por dritte e JlCrtraverso, metto conto cita,.., qualche esempio di d1b..-itlimenti svoltisi innanzi al Tribunale ponale di questa Oirgenti ov'io dimoro. Nel giu6'no 1893, nella _piazzaprincipale di Licata, stavano rIUniti numo1'0S1mietitori accorsi da vari paesi, e i quali, non volendo lavol'are circa qutt~ dici o,·e al giorno poi salario di 80 centesimi, pian– ta1-ono su un bastono un cartello, con la scritta: L. 2. Era la 101-0 richiesta, ora ì1 prezzo a meno del quale non pa1·0, 1 a loro giusto clidover lavomre. Avvenne che, un mietitore avendo pattuito per suo conto un ealario pit\ basso o un altro avendo– nelo redarguito, nacque un alterco h-a quest"ul– timo e un 'l'izioche, como un libero-scambista della scuola di Mancheste,·, proclama\'a la liberla della pt-estaziono d'opera. 1 ca.mbiuieri, tosto intervenuti, pigliando un g,-anchio a secchio, agguantarono l'o– scuro libero-scambista; la folla prese a gridare: B1bhoteca Gino Bianco « lascialo! lascialo! •• i carabinieri fecero qualche altro arresto, seguito dallo stesso grido e da qual– che sassata che non rerl anima viva. Allora il delegale di P. S. si lancia nella folla con lo stooco in mn.110, p1-ovoca.ndo i mietitori che stavano quoti e che l'av,..,bbero potuto stritolare coi suoi pochi gendarmi; poi, tutto tronOo della sua spavalderia, stende un verbale all"autoriL'I giudiziaria nel quale. addebitando i fatti al f'ascto, lo denunzia come as– socta:to11e a dell11que1·e e accusa un socio del vi– cino f'ascto di Canicattì di a\'er tenuto discorsi ri– voluzionari. La Came,-adi Consi6'1io scartò la pretesa associa– zione a delinquero e rm\'ÌÒ,per olh-aggio alla pub– blica forza e por attentato alla libertà del lavoro, avanti il Tribunale, il quale, con pronuncia 19 ot– tob,·e 1893, sentouziò che in quel tumulto, pro"o– calo dall'ingordigia dei bo,·uest - grossi proprietari di campagna - il !•'ascio non avea che vede1·0e l'assolvette; non seuza notare nella senten1.a come il famoso tribuno del111rivoluzione sociale fosse un personaggio ranta.slico, non esistito che in mente del delegato. A Siculiana, il bal'One Agnello. a mostrare che son,., bisogno d'assedio si può pigliare un p.,ese per fame, ha introdotto, per la coltivazione dello sue estesissime vigne, il cottimo, detto staglio. Per lo staglio il la\'oro delle vigne Il aOldato a pochi individui robustissimi, i quali. facondo la conco1·renza. agli altri la,•oratori, debbono in un tempo determrnato compiere i lavori con cosi straordinn1·ia rntica - rimunerata assai meno del consueto - che parecchi, a dotta di testimoni ri– spettabilissimi, ne muoiono o di tisi o di pohnonia. I contadini esclusi dal cottimo - e sono la mag– giomnza - usano andare a frotte nei fondi dei prop1°iehwidi iculinna,chiedendo per carit\ qualche giornata di lavoro, pagata a stracciamercato. Nell'ottobre 1893 molti contadini recaronsi infatti alle vigne del barone Agnello a chiedere lavoro. Nessuna violen1,a ru usata, come dichiara.1'000 gli stessi impiegati del proprietario. Ma a Siculiana c'era un Fascio importante, e non si dovea perdere l'occasione di intentargli un buon processo por « sciopero violento• (!!) - sciopero, per chi chiede la,·oro! li 'l'ribunalo però non ,•ide nei fatti denunziati alcuna colpa del Fascio e. con senten,.a 17 dicem– b1·e 1893, assolvette tutto il 0on•i[11iO direttivo. Se no vuole dì più 1 A Oomitim i solfatai ricu– sa1-ono di lavorar-e a certe dure condizioni; in questo sciope1'0si \'Olle vede,.., l'opera nefanda del Fascio o lo si processò por atten!ato alla libertà del lrwo1-o.11 1'1•ibunale,con sentenza 15 novem– bre 1893, dichiarò non luogo a procedere por ine– sistenza di reale.(') ( 1) Dobbiamo oa,enare all'egregio an. De Luca che queste de• nuncle non cl aorp~ndono aff'atlo. Agli alcun! eM-mplche egll ella noi potrtmmo porne a rlacoctro un numero ben maggiott, e anthe di a:ranlunp phl. ri•oltantl, tolti dalla noa1n.e1pulenza profet1lonale deall ultiml anni net Nllanue. nit Comuco, nel Vareaouo,ecc., doTunqueal lnlslc)Inquall1la1tmodo unmo•lmeoto operalo. I me.lodi tono aemp~ gli tteaal: mu1are qualaiul phi. 1>adftcaraunala di kluper11nU In alto di vlolenu.; denunciare per minacce I consigli, le preghiere, le dlacuulonl; lnTentare I aoblllatorl 1 ecc. l..apollt.:la fil li 1uodovere e dà mlr11bileeumplo di dltch>llna mnndando I 1uol aaenll a reclt11retutll nei dlbal• tlmenll la ,tea.a cantllen,, contro la c1ualenon v'è depo1to che ulga, per qunnlo pttcl10 e concorde, del te.siia dlreaa,natural• mente Jltr lo più comp•(lnl di lnoro o corc.pagnldi clatff degll Imputati e perclc)rllenull to11petll a prlOrl come cointeruntl. Quello che cl sorprendo è lnece come al 1Janotro... atl, In SI• cllla, trlbunah the dlchlaro.,.N'I In questi casi non luogo a pro– cedere. Reco un fenomeno che nell'alta llalla non cl consta ala mal anenuto- tranne In un caso per open. di u n giudice a.u lano cbe una 116.chletta la gtubUal.looe. l'orae al apleg:1.col fallo

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