Critica Sociale - Anno IV - n. 11 - 1 giugno 1894

CRITICA SOCIALE lU.5 Ond'ò cho lo concessioni fatte noi paesi ill(lu– striali al proletariato, quali l'ammissione al suffra– gio, una certa limitazione di lavori e di ora1·io per le donne e pei fanciulli nelle fabbriche, ed altrel– tali, trovano la loro ragione, per concorde consenso dei migliori sociologi, piultosto nell'interesse delle classi dominanti, che non uell'ioteresse e nella forza délle classi dominate. Le lolle, cosi bene illuslrate dal Loria, fra i possessori del capitale industriale e i proprietari del lel'l'eno rendono necessario in molti paesi (tipo l'Inghilterra) per il lrionfo di una delle due fazioni l'accaparra,•si l'appoggio e il voto del )e pleb i; l'allargamento del suffragio, l'abolizione dei da1.ii sui cereali, certe rirorme tributarie: ecc., no n hann o altra origine da questa; e minima, per non dir nulla, è la parte attiva presa alla loro con– quista dagli interessati, che spesso a malapena ne intendono il valore. C.Osì la decadenza fisica della razza, conseguenza del regime industriale, persuase lo classi dirigenti che la stessa maleria sfruttabile sarebbe toro ve– nuta meno, non ponendo qualche limite agli eccessi di un perfetto liberismo. Cotesti provvedimenti sono cosi poco conquistati dagli interessati, che vanno sotto il nome di « socialismo di St,to o della cat– tedra-» e talora rurono av\'01't-\aUdai lavoratori; e sono così poco suggerili da un concetto asti-alto di giustizia o di umanità, che in nessun paese si do– c1·etano pel loro valo1-econstatato, ma unicamente quando la ferrata necessit\ p1-endepe1· la gola i do– minatori. Nei paesi meno industriali - esempio. l'I– talia - sebbene lo sfruttamento dei lavoratol'i nelle limitate plaghe industriali e nelle plaghe agricolo sia per avventura assai maggi01·0 che altrove, tut– tavia la legislazione sociale, caldeggiata da pochi sognatori, fatta p1·omettere dai sovrani, getfata sempre come lusinga quando scoppiano tol'bidi. non h'Ovò ancor modo di seriamente attecchire. ben volontierl non appena le condiilonl economiche glle lo co11- aentooo. Questa opinione, d'altronde, è divl1a da tutti ali economleU sin• ceri i e rigettata aolo dagll A(phOtt•e• scientifici che, ,-h'endo del prodollo della proeliluzlone coatta della claue proletaria, la ne– gano per ftnta pudlcltla. Batti citare la dlmoatra.zlone del pro– feuor SUPINO,uno del ph\ forti n0ttrl economlatl unh·tnltarl: • In elle dlff'erlacono I rapporU di dlrltlO ora prevaltnli t Come • allora (cioè nella achlnllll) lutto Il prodotto, lanto quello che • aenlva al mllntenlmento degli schlnl, quanto quello che spet• • tua al padrone erlL Il rHultato del solo lavoro deall 1chlui, • co1l ora, nell,L n01tra condltlone. tulio Il prodotto. tanto la « parte che 11erve 1\1 mantenimento del lavorante libero, o 19.• e larlo, quanto l:t parie apettante al J)roprletarlo del capitai,. «o ilroftuo, è eaclutlTarnenle Il rl,ulL'\lO del lavoro nelle sue mol– • tepllcl forme. g come allora. il padrone @I pren,lua l'intero « prodollo, deducendone aolo Il mantenimento degli schlul, cosi •ora Il capltaUsta ba come reddllo tulio Il prodotto, meno Il • mantenLmento degli 01,eral, o &.'\larlo. « D'altronde In che cota è cambiata 111. situazione del luorantl I • Kstl non hanno che la lero (orta di lavoro per YIHre, e con • l'abolitione della achlavltù è ceuato l'obbligo mornle per 1larte «del proprietario di penure a nutrirli; ma usi dev..->no ,·lverej •come anebbero dovuto rare col solo loro lavorof Prendere del « capitale già ealtlente nella società e 11rodurre eoo euo li loro .-.mAnte11ime11totMa Il c:11,ltale appartiene ad altri e I rappre- • aentantl della legge non l'anebbero permeato. Seua" colle • templlcl mAnl Il materiale della terra 1)4'r (aneoe uno stru- • roeuto t Ma se pur questo rosse loro riuscito, anche Il tuoi.,, • coltivati> e non coltivato, appartiene «d «Itri, e I rappresentanti • della legge uon l'avrebbero permeuo. Che coaa rlmnne\'& loro • da rare In <1ueataaltu.iilone 1 Solo un'alternativa: o rovesciare • Il dlr!Uo della aoelecà, o andare dal capltalltta e, rinnovando « le condizioni economiche di prima. (clocf dtllo •clllacltli), ))ren• • dere come salarlo ciò che prima rlce.-e.-ano come 1111trlmeo10 • da schlaTI • (/t copltale mll'organt,rno tconomlco, ecc.; »ilano, Hoepll, t886, 1>ag. 9'-t5). Similmente IO Stuart-Ulll nei suol celebri Ekme,1« di tconomia politica (pag. 7H): • La aola dlff'erenu (fra 1chlullù e aa!Arlato) sta nel modo di comperare. » B1b1otec~ Gmo B1an o Sopratullo e p,·eoccupazione assidua della clas e dominante, quando questi p1-ovvedimenti « umani– tari> debbono largirsi, eh ossi non siano, quanto meno non sembrino, conquista e premio delle classi assoggettate, ma piovano come d(\no munifico dalla clemen,.a dello Stato padronale. E questo infatti il solo mezzo perché i provvedimenti stessi e la loro npplicuzione rimangano strettamente in quei limiti, entro i c1uali ))OSsonogiovare alla classe proprie– t,wia. Perciò quel governo stesso, che prometto o studia le leggi sociali, incrimina lo associazioni ed i partiti ope,-ai che si propongono di conquistarle con opportuno a11itazioni. Se il p,-otetariato nutrisse anche solo l'illusione di averlo esso conquistate od imposte, di potel'ie conquistare od imporre, ciò ,-av– viverebbe in esso la coscienza delle proprio forze o scuoterebbe la educazione del servilismo, spingen– dolo per quella via in capo alla quale i dominatori intt•twedono con sgomento la fino dei loro mono– polii e della barbarie sociale. (') ~la - come sc1'i, 1 e l'autore la cui scorta abbiamo per poco abbandona~, - « il popolo che solTre nel « silenzio, che par dimentico dello ingiustizie e « delle violenze che si commettono a suo danno, « tramanda di ~enorazione in generazione l'im « repressa e l'odio; e questo nem r-etaggio si ac– « cumula e cresce, cresce, finché giunge il di nel e quale la vendetta scoppia tremenda e anoga nel « sangue gli oppressqri • ('). Già su la One dell'evo medio, malg,-ado la grande ce1·nita che si Ol'a operata a fa, 1 ore dei servili, e cui faceva r•iscontro nel mondo dei dominatori una cernita in senso opposto, per la quale i più op– pressivi~ spogliatori e feroci avevano prevalso e prosperavano ('), • i più industriosi ed astuti fra i « lavoratori, quelli che seppero unir'si in associa– « zioni di lavoratori e in co1·pomzioni di arti e « mestieri, furono in grado di difendersi meglio , dalle vessazioni dei Signod • ('). Ne nacque la organizzazione tanLo nota delle corporazioni d'arte, la quale lasciò traccie morati di sè anche nel dis– solvimento portato dalla rivoluzione borghese clell'89, che distinse i ciltadini in allt11t e passtut, a seconda del censo, e si affrettò a vietare la coalizione degli operai in associazioni « a difesa dei loro pretesi « inte1'0SSiparticolari ». D'altro canto i massacri sommarii della classe soggett~ non furono pii, possibili nel secolo nosl,-o, non solo poi c1·osciuto numero del proletariato e per gli alcuni diritti da esso acquistati per le ra– gioni già dello, ma sopratutto perchò il gran nu- n Eppure, 11 maggiore, per non dire Il aolo, beneftcio di quelle meachlne llmlluionl dello ji:fruua.menlocaldeggiate dal socia.Ilamo di Stato - Il quale ~ l'opposto del vero soclallamo, perchll , uol m11nt,.nere,rabberclnrtdolo, tutto ciò che questo mira a ditlruggcre - Il maggiore <> Il aolo beneftcio di cotesti freni, che di re(tola l'evolulione eeonorulca e IA reulone proprietaria annullano od elidono In bre.-e tempo, starebbe appunto nel rauo di usere con• qulate po1JOlarl.Queata opinione è aoatenuta dal phl rortl e ,In– ceri economlall, anche anerurl del soc1allamo, per eaem1>lo, dal tedeaco Lu,o DKSMTANO: • Ogni tentatho di riforma eco, • nomica ratfo d111ll'op~rat..-> medesimo ha per con&eguenu un • reale miglioramento morale e Intellettuale della clasae 01>e• • raia. Ct.rto l vantaggi economici delle Unioni di mHtlerl e di • ogni altra specie di anoclntlone operala sono lmportantlulml, • ma Il più gro.n vantaggio che queate corporazioni procurono • al luoratore è, sopratutto, lo nlluppo della aun lnlelliiienta e • della sua foria di •olontà. » (La Q11eatlon OMr;rlh-e, tradult dc, l'allemand par I~. Coubert. - Parla, Llbralrle dea Blblloph)'lea, l8SSj p1g. fil). (') VACURO: Op. clt., pag. 107. (f) Questo renomeno, che ra contrapposto al primo, è pure mHaO lo bf!lla lue• dallo steuo A, - Vedi op. elt,, pag. 108. ('1 u,iaem, pag. 1®.

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