Critica Sociale - Anno IV - n. 10 - 16 maggio 1894

158 CRITICA SOCIALE Cosi rispondendo, Lari voleva tirare per la sua via. - Fermatevi due minuti con noi - disse il mar– mista. - Chi volete che cl dica qualche cosa I Gli altri dottoroni non ci guardano in faccia, se non nel giorno del ,•oto.Ohe pensale di ciò che vedete! - Che pensi tu, Antonio - disse Lari - tu che leggi tutti gli acrilti che ti danno a comporre; e parli al Comizio, e fai i conti addosso al prossimot - Non è prossimo chi non mi stima ta1e e mi tratta da cane. li mio prossimo è chi sente come me perchè soffre con me. - E del non prossimo che vuoi fare1 - Quel che si dove del provocatori. Non c'è pro- ,,ocazionomaggiore di questosfarzo in facciaa noi. O'e1"J. il diritto divino, c'era non so che altro diritto signorile, e va bono, e allora la disparità. si capiva o pazienza. Ma venirci a parlare di libert.'\, di egua• glianza, e spassarsela cosl e cosi col denaro degli altri, ecco, non può andare. Vi pare, signor Lari? - Un poco. - Un poco! 'l'utto, do,•ote dire. - Non ancoro. Mancano i mezzi.Conquai mezzi pareggiare lo parti I - Or >'cdeto!... Ilo io il tempo di sofisticare sui mezzi o il potere della scelta t Più me ne vengono alle mani e più me ne piglio. - Anche i cattivi! - CaUivi sono quelli che non distniggono. - Che! - Tutto questo mondo di sfruttatori. Come disse Cri.sto alla Città vecchia e sorda, Non ,-tmar,•à pfet,·a sopra pietra. E su quello pietre rondò la legge nuova. - Ed ecco il primo erro1-e. Tu reputi il c1·istia– uesimo una rivoluziono nel senso stretto, od esso fu una convel'Siono della terra verso il cielo. Ora l'universalità di quosta idea. non entra nei termini di una rivoluzionei la qunlo, se bon vedi, ha sem– pre qualche cosa di !Imitato ad un dato bisogno di una corta gente in un corto paese. La rh•oluzione O nazionale, non umana. Il socialismo è un ritorno del cielo verso la terra, un'idea universale non meno del cristianesimo, o non capo nell'alveo di una ri– voluzione. Anche la l'ivoluzione del terzo stato in– •tendo, limitato com'era di numero e disegno. Ma una rivoluzione del qua1'to Alato, cosi largo, multi– forme, consociato oramai, in un tempo cosi aperto a tutti i germi evolutivi, o che schiaccerebbe al primo levarsi tutto ciò che è fuori di esso non s'in– tendo e neppure s'immagina. E8io può troppo con– Odare nella sua organizzazione senza bisogno di esplosioni. Quindi, come il cristianesimo si svolse per apostolato, sodalizi, simboli, dottrine e concilii, cosi il socialismo può contare sulla propaganda e sul consorzio disciplinato dello suo rorze: se esso può prendei-e il mondo con una mano. perché vorr-.\ adoperare ram ed argani, contro la legge naturale del risparmio di tempo e di forzeT La stessa lotta di classe va tmccinndo i suoi metodi dottrinalmente. Possiamo dunque guardare l'avvenimento del socia– lismo col med03Jmo senno onde gl'imperatol'i da B1b1ote a G ro B1arco Costantinopoli nel periodo costantinianoguardarono il cristianesimo e gil fecero largo. - Intendete dire che esplosioni e tumulti non vi sarannot - SI, per dio! qua e là, oggi e sempre. Il cri– stianesimo istesso incontrò persecuzioni e scosse; ma non fu rivoluzione davvero, se non quando il ramo germanico fu divulso dal tronco latino. Allora fu rivoluzione, fu limitata come ogni altra., e fu più di razza che di popolo. Cosi il socialismo cagionerà scosse o dove uno Stato si mostrerà più duro che gli altri, o do,•e gli operai tenteranno anticipare un Ol'gaoismo del capitale che spinga ad espropria– zioni violente. Ma saranno ratti parziali e riducibili a ragione dal buon senso della gran maggioranza dei lavoratori. In questo si diffuse dallo Onesti-odel palazzo una musica festiva. 11 tipogmro strinse la mano a LBl'i e disse: - Li senUtoT,.. Io desideravo as&'\imeno per me; poco veramente, e mono por mo che per .... Quei signori! ... E voi dite che no.... E siete voi? ... - I libt·i, i libri, signor Lari! - fece il marmi– sta. - Altro che libri. ... Ci vuole.... E giuocò la mano a guisa di spada. Degli altri ognuno dicen ci vuol questo e quello, la bomba o il diavolo, o dicendo, s'inOr..mmavano run l'altro, e in un momento il piccol gruppo s'era ac– ceso come il coro di Norma: O•ur•, l•'rr•I ... Lt 1•Ulth 4 le, .... - Olà!.., disse Lari. Vi po1·mettel8 folleggiare per andare al chiuso, ria sciocchi! ... Prima, è me,. glio fare che dire; e poi pe1• far cose degne biso– gna "edere quel che ci vuole. Per le grandi cause gran cuore ci vuole, gran cuore, grnn cuoi-e. Dov'è il gran cuore ò tutta l'idea. Negli uomini stretti non capono che sò sto.,sl. Presentatomi un uomo di g1-an cuo1·0, od io vi dico: Questi ò un popolo. - Questo ò vo1'0 - disse Antonio - Ma a che... - Staasentiro- riprese Lari -poichO mi hai fe1'- mato, e non dimenticar-o tutte lo mie parole. Quando, infatti, popolo non c'et'B, un solo uomo di gran cuore parlava come se rosse popolo, e tale egli era, solo. Ora che dopo quei g1'8ndi il denwN appa1'isce, cioè il popolo c'è o comincia ad essere, conviene che, creato da quelli, cl parli come quelli, e come parla, operi. Alto parlare è parlare di popolo, e voci fa,, ghe sono detl'anima collettiva, voci che si tradu– cono in fatti degni dell'umana natura. Credete voi che l'anima del popolo somigli all'anima di Salviati prete o di Caio Cassio, di un cospiratore o di un settariot Somiglia all'anima di Dante e di Ferruc– cio - parlare alto, combattere aperto. Lo cause confldate ai Salviati ed ai CMsii souo irreparabil– mente pe1-dute. Quindi i mezzi truci insidiosamente medita.ti, che distruggono insieme il tuo compagno di lavo1-o o i Oglidi lui ed il nemico suo, sono follie che durano poco tempo od allontanano il popolo e il One. - Questo può ossei-o. Mn come si fa a disfai-e la mala pianta 1

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