Critica Sociale - Anno IV - n. 9 - 1 maggio 1894

CRITICA SOCIALE 133 i pi~li a cquirenti più non possono pagare gli in– teressi del pre1.zo non versato di compe1-a),so ò ,•o_ra 111 m olta pari e, non pa1·e cho basti da soln a sp1egaro tulio 1I fenomeno. . ,,_.ralli un _nostroabbonnlo di Bruno (Alossandl"ia), 11. s11;1101·Ltn~1 Bonzo, p1•omosso alcune considcra- 1.10111 generali, cosi la commenta: &l quella spiegazione è vera in qualche caso, bisogna però conressare cho di regolo. ieneralo lo cose stanno ben dh'orsamente. In generalo il piccolo proprietario è di,•onuto tale a poco a poco, o pagando a. pronti con– tanti o liberandosi in pochi anni dal debito di compera. ~~olti ''.i sono piccoli proprietari tda noi chiamati pa,•. 1100/m•,J che, liberati do. un pozzo da ogni sorta di debiti, ,•trnnoaumentando di tanto o quanto lo loro sostanze; molli, che semplici giornalieri nella loro glo,·entù, con ralicho o 11rivl\zioni non comuni sono riusciti o. mettere insieme lo migliaia di lire d~ com– pernro Il poderetto. So _l,na 1~orcata tendenza abbiamo, ò quella invece elio s1 mamresta nella granlle proprietà a. disparire. In ogni comune si ricordano a memoria d'uomo parecchi signori che, non a,•endo altro rendilo che quella della terra, hanno fatto il capitombolo o la loro proprie1à., fraziono.la , ò anùala a11punto ad numentare le piccole pr~prie1ù. esistenti e a. crearne dello nuovo. E vero che anche qunlcho piccolo proprietario di tanto in tanto fa il salto, ma ciò dipendo da corti suoi dirotti personali, o da. disgrazie o ad ogni modo i suoi J>:<>d~ri sono comperati avidl\monlo ed a prezzi supe– r10.r1al loro ,·aloro da altri piccoli proprietari. E anche ,•ero che in questi ultimi anni (causa le malattie infelth·o della vite o più ancora la crisi ,•ini– cola)_ i piccoli pr9priotari si trovano a disagio, ma poggio stanno i grandi, o del resto I piccoli proprietari 111111110 giù.passato momenti ben lliù difficili dei prosen1i, porchò si possa credere elio ora o.ppunto sia. giunto por ossi il momento estremo. Insomma, come Jissi, so una lontlenza. c'è nei noslri paesi, non ò giiLquella dolio grandi proprietà ad in– goiare le piccole, ma. dello grandi proprietà. a frazio– narsi o a generarne delle piccolo. ~•~ que~to fenomeno ò dosso contrario, come parve ali Einaudi, alla leggo generalo dell'evoluzione econo– mica1 No assolutamente, anzi ne è la piena conferma. Yddiamo come. Carlo Murx analizza, da. quo! maestro cho è revolu– ziono che ha. ratto l'industria durante il pcri~do capi– t~lista, noi suo passaggio cloò por gli stati i di mostioro, tl1 cooperazione, di manifatt.ura, di fabbrica e pono por base di questa evoluzione lo strumento tecnico di la– voro. o,raui nessuna leggo di codice, dato il nostro regime liberista, pote,·a costringere l'nrtigiano a. lasciaro le sue condizioni libero ed agiate per con,·ertirsi in Hlariato; solo la macchina, quuto potentissimo mezzo di la,•oro, ar.quistabile solo dal ricco, poteva, rendendo inontcaco ed impossibile il lavoro indh•iduale inaugu– rare il ,·ero regime capitalisllcv. In ogni si~gola in– dustria, più complicato diventa lo strumento di ta,•oro più mdl si ranno i centri di la.voro, centri cho oggi si chiamano capitali o domani divorrnnno società- collot- t\vistiche. ~ Ed ecco adunque che 111 leggo sulla concentrazione del capitali b interamenlo ba.s&ltL sul macchinismo. Più il macchinismo si complica, più. i capitali si con• centrano. Nel Monferrato la terra è quasi tutta collh•ata a viti; 1otec;aGino Bianco il campo vi ha. importanza affatto secondaria o solo sor,•e di sussidio alla vigrm. Tutti sanno che i soli lstrumonti di la,•01-0 del viticoltore sono tuttora la zaJ)pa e In vanga e che in tutti i lnvorl della ,•ilo occorro l'oporn. minuziosa delroporaio isolato. Ciòequivale o. dlro cho la viticultura si h-ova ancora allo stadio di me– stiere, como si tron,·ano lo industrio lluo secoli ra. i-: c?~u due secoli fa per lo industrio non solo era pos– s1b1lo,mo. era. necessaria la 1>iccola bottega. dolt"arti– giano, cosi ora in ,•iticultura ò possibile e vantaggiosa. lo. piccola proprietà; corno allora sarebbe stata una mag~ s~ulaziono per il ricco di assoldare operai al flne d1 rarh la,•orare per suo conto, cosi ora. poco o null& profltta la grande proprleti\ viticola fatta lavorare dal giornnlieri: come allora insomma nell'industria ora 1101111 viticultui-a. il lavoro salnril\lO non può far ~on– corren1.11al IM•oro libero. Oifl\Ui quale vantaggio hn il grande viticultoro sul picco!??. Kessuno. Gli strumcnli Ji lavoro sono troppo semplici p~rch~ possano costituire per lui un pri,·ilegio e lo materie prime occorrenti sono acquistabili tanto dal grande come dal piccolo. Invece li piccolo ,•iticultoro ha molti vantaggi sul grande. Egli lavora dirottamento le suo vigne o quindi con piit nmoro il suo lavoro è più int?nsh•o, ~pproftt1a di tutti I 1 ritagli di tempo, ocon~m1zza sull uso dello materio prime, 1>onea pro– nuo il lavoro della. moglie o del figli o infine il suo consumo personale ò sposso al' disotto di quello rnp– pr~sentnto dal salario del glornnlioro ('). Ma ciò elio plu di tutto ravvantaggia. si ò il poter colli'\•aro bene lo suo vigne perchò sono piccole. La. cultura intensiva spe_cialmente in ,·iticultura, è un ,·ero e grande privi~ leg1oi e questo prh·ilegio, bisogna com•eoire che nel– ropoca. attuale ò quasi osclusi\•amonte del p\ccolo viti· cultore. Poco m:i. bene, ecco la massima su cui spceial– mento si poggia la maggioro vitali1à dalla piccola 1>ro– prio1à. in confronto della grande noi MonfeITato. Naturalmente lo coso non andranno sempre cosi. Ul\.– stor/\ cho il macchinismo s'impossessi della viticultm•u corno già. ha ratto por la. cultura dei campi porct.Ò anche la. piccola proprio1à. del Monferrato abbÌa. a soc– combere. Allora si cho si ,·cdri1 orrottunrsi in tutto lo suo disostroso conseguenze la leggo sulla concentra– zione dei capitali, allora si ,·edrà ,·eramente la grande proprio1à ingoiare la. piccola, ma oggi non ancora. La. grnndo proprietà ora. esistente o ò un a,·anzo del feudalesimo o rappresenta. una cattiva speculazìone capitalistica, ad ogni modo ò un ratto anormale o come tnlo dost i nato a sparire por gonorn1•0dolio piccolo })r0• prloth. Ma questo poi alla. lor volta, sotto l'impero dol mn.cchinismo, si riconcentreranno nello mani del capi– tahsla, p or costituire la nra grnndo proprietà., prodotto naluro.le dell'cvoluziono capitalistica, paragonabile al– l'attuale grande industria e ,•era matrice del colletti– ''lsmo agricolo. M:i i socialisti do,·ra.nno aspettare dunque fino a quel tempo por introdursi utilmente nello campagne mon– ferrino? Che atteggiamento terranno intanto coi piccoli proprietari? E se, come gi0"1\sperare, in un tempo non troppo lontano, riusciranno a. trionfare, come organiz– zorunno i paesi retli a plccol11prop1•ietàt Potrnnno i\'i Improvvisare il collettivlsmo1 :Eccodelle domando cho ricl1iedono risposte non troppo semplici, le quali darò un'altra ,·olta, seppure la pa- t;> 11Warlo del giornaliere nel Mon( ~rra.lo dlfflcllmtnte di• 1ceode dalle L. 1.50nell"iutroo e •peuo raggiunge o 1u1>tra lti I... :I nella •lagione più propitla.

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