Critica Sociale - Anno IV - n. 8 - 16 aprile 1894
126 CRITICA SOCIALE L'idea di dio implica !"abdicazione della ragione e della i: :iusli1.ia umana; essa è la negazione più decisiva della liber1à umana e ha per scopo la. servitù degli uomini, tanto in teoria quanto in pratica. A meno di volere hLschiavitù e l'a\•vilimenio degli uomini, come lo vogliono i ge ·uiti, i monaci, i pictis1i o i melodisti pro1es1anti, noi non possiamo e non dob– biamo raro la minima. concessione nè al dio della teo– logia nè a quello della metafisica. Colui che in questo alfabeto mistico comincia. da di•>,dovrà ratalmentd finire con dio; colui che vuole adorare dio, deve, senza farsi puerili illusioni, rinunciare risolutamente alla sua. libertà. e alla,. sua umanità.. Se dio è. egli è necessariamente il padrone eterno, supremo, assoluto; o se questo padrone esiste, l'uomo è schiavo; ora, so è schiavo, non ci ha nè giustizia, nè uguaglianza, nè fraternità, nè prosperità. possibile. Po-– tranno bene, contrariamente al buon $enso e a tutte le esperienze della stot•ia, rappresentarsi il loro dio animato dal piit tenero amore per la libertà umana., ma un pa• drone, per quanto raccia e voglia mostrarsi liberale, resta sempre un padrone. L,L sua esistenza implica. ne• cessariamente la schiavitù di tutto ciò che si tro"e. al di~otto di lui. Dunque, se dio esistesse, non ci sarebbe per lui che 'Unsolo mezzo per servire lu.libertà umana: o questo sarebbe ch'egli cessasse d'esistere. Io rovescio la frase <li Voltaire, e dico che, ,e Dio esistesse, lJÌSOfJllerelJ(Je atJolirto. ( 1 ) Il signore idclio non occorro s'incomodi a suicidarsi, nl1 noi a dar la scalata all'empireo per detronizzarlo, perchè dio non esisto. Esso ò un parto della mente umana, nient"altro. H. Spencer ha con rigoroso metodo induttivo dimo– strato, nella sua opem delle lstitu:ioni E"cclesiasliche, che le ideo religioso hanno una origine naturale. La propiziazione dello ombre è l'origine di tutto lo reli– gioni. Esse deri\'ano dalla. credenza. noi duplicalo (') dell"uomo derunto, dal culto degli antenati. lo qui non sthl'ò a riassumere la dimostrazione ana• litica ratta dallo Spcncer. Chi non la. conosce ancora, ed ha vaghezza di conoscerla, 1>renda.e legga le l1ti– tuzioni F.cclesia,tiche del fHosoro inglese, un librQ di piccola mole e di grande profltlo. In origine gli dei, quando non sono membri \'Ì\'i di una razza conquista– trice, sono i duplica.ti ct·uomini più potenti, del capo del clan, del patriarca. o l'onda.tore della tribù, ecc. (Il dio ebraico non nacque diversamente; Spcncer lo pro,•a.). In questa genesi della divinità non ò insita., latente, una causa della. inconciliabilità, cosi vivamente sentita. da Bakounine e da quanti sono schietti socialisti, della libertà, digniti.\ o felicità. degli uomini con la supposta esistenza cli dio? (') Spencer nell'ultimo capitolo della. sua opera demolisce con logica. spietata la. concezione metaflsica. di dio, cui ò giunta l'astrazione religiosa. del pensiero umano, scom– ponendolo ne· suoi attributi assurdi. Ma.ci non tocca. di un punto, che più interessa. noi socialisti. Dio non si concepisco senza l'attributo della onnipotenza. Or chi di noi, potendolo, non distrug~erebbo subito e d'un colpo (1) DAKOUSISl:t: Dio e lo Stato. (') « SI crede che l'nllro sè ste1110,1uppo110 ngante nel 1oa-n1, abbia ratto e veduto realmente qutillo t"he è 11ato sognato; 11 crede che l'altro Ml <1tu10, qu3ndt, 1e ne VA colla morte n 1e ne attende li ritorno, 11a un du1Jlicato materi3le quanto l'originale; da queatl due fatti ci vien dimostrato che l'agente sopranaturale nelle 1113 forma primltln diverge aual poco dall'agente naturale - non è altro che l'uomo Mip:lnale 3 cui d attrlbuiace la racollà di muoversi l!eirrecamente e di operare Il bene od li male~. Srasc1:tR, 11mii:t<n1E ecctutasllcf1e. 1s, « Ntil 1ien1iero 1Jrimlth·o. la divinità è In tal modo sinonima di flUJ> .. rlorltA: e come aul 1Jrlnclplo un d!('I può e11ere o una 110. 1ente 1>enona vh'a (genera.Imenio di ruta conqul1tatrlce), o una peuona morta che ahblA t1.cqui1tato, come spirito, una potenza sopranaturale .... • SPBNCER, op. cit. Bib 1oteca Gino B1arco il cumulo delle sotTerenze, che ra.n dolento la umanità. 1 E può dunque ammettersi un dio malvagio? '.\li diceva. un giorno un uomo del contado, che non aveva. mai avuto del tempo da perdere sui libri: « t:cco, io sono un ignorante, ma so il Signore mi a.vesso chiesto il mio consiglio prima. di creare il mondo, l'avrebbe ratto un po' m_eglio,sen1.a. tanto ingiustizie. » Quo! Bertoldo ra– giona.,•a.più 4rit.to d'un Platone. (La fine at prossimo nume;·o). '.\l~~ltCUltlO. Le obbiezioni di lovikow al socialismo Le poche osservazioni da me pubblicate in questa. rivista sopra l"opera. di Novikow « Les lulfe, elltre so– cit!te humaines et leu1·s phases successives ) (') mi procurarono il piacere di ricovero una. lettera dell'il– lustre autore russo, gentilissima e piena cli acute os– servazioni. A complemento degli articoli precedenti e per meglio determinare la posizione di No"ikow verso il socialismo ccl anche perchè essa ci dà notizia dell'attualo atti"ità. scientifica di lui, credo oppo1•tuno di pubblicare - cor• t.escmente autorizzato - la. parto più interessante delln. lettera, quella. che si rirerisce alla questiono. li socialismo comprende - dico ~ovikow - duo gr~f::r~~~ 1 ! 1 1~e~ren~-e~rl~~~:t1e 1°! 1 ~~ 0 n:c~•~òm~~~r~:r:.ri~~~ benessere dell'umanità, 1·a.11uazione più possibilmente rapida. - Quan10 al programma. economico. cioò la. . soppressione della produzione ca.pitalis1ica, questa. mi pare un·u1opi1Lnel senso più completo della. parola. Vi sono delle leggi economiche come vi sono dello leggi biologiche. Noi non possiamo modiflca.rc 1>il1 lo uno che ~~-l~~~:saQ:<l 0 l!~.~~l~a,c1i~1,,;; :iaunl·'.!~~ra.e~~-~~i~~a.(cra~li~i1: buona), mi sombl'a. insostenibile. Non vì .ò che una sola economia. politica come 11011 ,•i è che una. astro– nomia. Produrre senza. capitalo è una impossibilità. materiale. Non lo ò meno il credbre cho si produrrà di più quando la. fortuna. pubblica sa.ri\ nazionalizza1a. '.\fa io non mi dilungherò oggi su questo punto. I-lo terminato or ora un nuovo libro intitolato: Gli sperperi delle societù moderne e la funzione sociale. Lotto il "ostro articolo della 01'itica del t3 dicembre, vi as-giunsi un capitolo intitolato: /,,a v,·odu~ione capitalistica e la n·parti:ione della 1·icch~:za. Questo ca1>itolo servirà. di risposta; voi vedrete so ho colpito il punto giusto della. questiono. Questo poche affermazioni dogmatiche mal si p1·osto– rebboro ad un'ampia critica, ch"io non potrei rare d'al– tronde se non esponendo i capisaldi della dottrina. so– cialista. Voglio soltanto nota.re come esse conrermino l'appunto ch'io racovo a. Novikow di avere una conce– zione inadeguata del renomeno sociale, di considerare - cioè - raspetto politico delrevoluziono sociale, come qualche cosa di separato o indipendente dall'aspetto economico dell"evoluzione medesima .. Qui egli rincara, a. dir così, la. dose e formula. ancor più nettamente il suo pensiero: il programma. politico è perfellamente reali:z:al>ile; il programma economico è, all'incontro, wi'tttopia nel 1e11so più. completo clella pal'Ola. Ed ecco l"orrore che fln ab initio invalida il ragionamento del– l'illustro contraddittore; ecco la di lui concezione ina– deguata del ronomeno sociale. Noi non arriviamo a. comprendere come si possa. considerare attuabile una pane del programma socialistico, od inattuabile l'altra; il programma medesimo ò un tutto organico, ins<'indi- (•) Crtrtca SoelaU, 1893, 1>ag.3U, 3W.
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