Critica Sociale - Anno IV - n. 8 - 16 aprile 1894
CRITICA SOCIALE 123 le quaJi accelemno ancor più !'accentramento dei capitali e aumentano quindi il proleta.l'iato. 'l'utte queste cause portano seco magglOr concor1"enzarra operai. ribasso generale di salari, e si aggrava per alcuni il 1ieso del lavoro. (') I tessito1·i che, a ~fauchester, nel 1829,erano 1088, sparsi in 36 stabilimenti, nel 1841 01-an r·idotti a 448; questi 448 race, 1 ano lavomre :xl.353 spole di più che i 10,s operai del 1829. . o la domanda della mano d'opem avesse aumentato in mgione del– l'aumento delle fo1·ze produttive, gli oper-ai avreb– be1·0 dovuto sali1·e a 18iS; invece il perfezionamento tecnico ne buttò 1100 sul lasfrico. i,: nota In risposta degli economisti: questi operai - e:-;sidicono - froveranno alu·e oc cu1>;.11.io11i. Il clott. Bow1·ing non mancò di J>Ol't.al'equesto ;u•go• mento al Coug,·wso degli economisti; ma egli stesso s"incal'ica di ~mcutil'o le pl'OJWio pa1'0le. fu un s110 discorso del !838 alla Carnei-a dei Comuni sui 50.000 tcssito1·i di Lo11d1·ache morl\•auo di fame perché non trovavano la nuo"a occupazione {>l'Omessaloro dagli economisti. egli diceva {ci limitiamo a ripro,• durue i passi più salienti): I.a miseria dei tessitori a mano ò In. sorto ine,,itabilo di tutti quoi lavori cho 1 richiedendo poca J)l'eparazione, possono ad ogni istante venir soslitui1i da mezzi di produzione meno costosi In questi lavori la concor– renza. operaia è enorme e basta una minima diminu- 1.ionedella richiesta di mano d'opera per pro,•ocaro una crisi. Questi tessitori si trovano già al limito estremo della sussistenza; ancora un passo e resistenza è raua imJ>0S~ibilo;un minimo urto od oecoli spinti nell'abisso. Il progresso della 1ecnicn,oliminando sempre fr~2n!~to~t!t:i~l~~,>:_rl~~ ~f~~t~~ ~~':1~~i i~an~!:~n~~~: st ~~~s~: senza qualche ro,·ina ind"' idua.le. Il progresso della inllus1 ria esi~o il SO.<'riflcio dei m o1.zi di lavoro anti– quo.li: il telaio a vapore demolisce quello a mano. Il g o,·ernatoro dolio Jndit) orion1ali scriveva nlla Comp,1gniadello SIC"tSO nome, parlando dei tcssilori del circondario di Dukk: « Qualcho anno fa la Com– pngnia dolio Indio orientali acquistava da. 6 a 8 milioni di 1>ez1.o di co10110 tessuto coi tolal a mano. Lu. compera di questo prollotto ò calata ad un milione di pezzo od ora. ò quasi cessai a del tutto. - Noi J8()11 !"America dol Nc,rd rice\•ova dalle Indio orientali 800.000 pezzo di tela cotone. N'ol 18.10 l"impor1aziono scese a 4000. - Il Portogallo, cl!o nel 1800 comperava 1111 milione di pozzo nel 1830 si ridusse a comperamo 20 mila. • La comparsa sul mercato della tela cotone inglese. tessuta a ,·a1>ore,ha ridotto in "ondizioni spa.,•erHo,•oli i tessitori dolio Indio. Gran pario morirono di ramo, al1ri si volsero all"ngricollura. Ora hllto il circondario di Dakk è invaso dai tcssu1i inglesi. La mussola di Oakk, cosi celebro per solidità o bellezza, ò scom– parsa por la concorrenza delle macchino inglesi. Oifll– cilmente si tro,·ano oeompi o~lla storia che eguaglino l'innnila miseria cui andarono soggette intere classi operaie nelle Indie orientali. Questo disco,·so del dott. Dowl'iug è tanto più significante in quanto Che tutti i fatti ch'egli allega sono esattissimi e le frasi pietose con cui cerca velarli non sono che la solita ipocrisia dei discorsi libe,-o-scambisti. Egli presenta l'operaio come un mezzo di lavoro che deve essere sostituito da mezzi meno dispenrliosi: egli non parla che della tessitura come se ogni alt1·a ai·to non subisso lo ~tesso de– stino. « In 1·ealtt\ - co~i scri,•e il dott. Ure, uno dei 1>il1 fe1·vi<li libc1·0scambisti - lo scopo di ogni pe1·rezionamento meccanico ò di eliminare la mano d'o1>0ra o di 1•ibassa1·0i salarii sostituendo il lavoro (I) Tulle qupfae con11ldH:n:ioni ~no nnlle n'-f~i più ampta– nHrnlc In un altro 01m•co10dell~ 111uso Marx: Capitale e aala,-I0, che fa p11rre della no~trll /Jlbllouca dt 1>rovaga,1tla. (Nota della CnlTIC~). b 1oteca Gino B anco dell'uomo con quello delle donne e dei fanciulli e il lavo,-o dell'opei-aio abile con quello del semplice bracciante. Nella più parte dello te:;situl'0 con mac– chine pe1•fe1.ionate si impiegano 1-agazzc al disotto dei 16 auui. Il telaio a vapor·c scaccia quasi tutti gli adulti per impiegare i fanciulli•· Il dotL. Bowring ci parla di« qualche rovina individuale~, ma dove pvi riconoscer-e che si tratta della condanna a mo1·te di intere clns:si opet"aie; egli parla di « miserie tmnsito1·ie », ma non può nascondere che esse sono per la maggioranza una transizione alla morte, pc,· gli altri a una condizione assa.i peggiorata. Egli osserva che la mise1·ia del proletariato è insepara• bile dai pr-og1'8SSidell'industria o necessaria alla ricchezza nazionale. ossia è la condiziono del be– nessere della bo1·ghesia. li conro,·to che il dottore Bow1·ing, comA tutti gli armonisti, dà alle classi ope1·aio si può l'iassumero cosi: « Voi, mig-liaia di 01>01-aicondannati a mo1·i1·0, non vi scoraggiale! Potete moriro tranquilli! La vostra classe non scomparir-..\. Essa sa1 .. a sempre abbastan1.a numerosa perché il C."lJ>italepossa dcci• marla senza timo,·e di distruggerla tutta. Se no, come potrebbe sfrnttarla 1 • . . . Ma perchò ci indugeremo noi a discutere. come se rosse materia suscettiva di <liscussioue, l"influenza del libero scambio sulle condizioni della classe la– ,·oratrice! Tutte le leggi formulate dagli econo– misti, da Quesnay a Hicardo, presuppongono sop– pre~i gli 0s1acoli che incepp.."l1'0no fìuo1·a il libe1·0 scambio; ò col libero scambio ch"esse acquistano tutta la loro ro1•1.a. O1·a. la prima di cote.-;te leggi ò che la conco l'l'enza dim inuisce il p1·cz1.odi ogni mel'ee sino al 1nfnim.um. del costo di pl"Oduzioue. Pe1·ciò il m.tnim.u.m. de l sala1·io ò il p1-ez1.-0 uaturale del la, 1 oro. E il tninimton del salario non è che la quantili\ di sussi:;ten1.e assolut..1.mente !!eces.~a1•ia all'opemio 1>01· vh•e1·0e per ri1>1·odu1-si. Gli aumenti al disopra di qllesto m.tntnium., come si vede os– senando un into1'0 periodo indush·iale, non ranno che compensare i momenti di l'istagno nei c1tmli il sala1·io scendo al disotto di esso. Cosi la classe lavorati-ice, tt-avel'sando tutte le gradazioni della misè1•ia e seminando il ter1·e110di vittime. la classe, diciamo, non pe1·isce. anzi aumenta di 11ume1'0. E questo è quel che ci ruolo. Nè basta. Il p,-og,.esso dell'industl'ia p,-oduco og– geUi di prima necessità sempre meno costosi. La bh·ra è sostituita dall'iicqua\11to. il lino dal cotone. il pane dalle patate. Cosi il 1,iintm.. ton dei salari discende semp1·e. L. ·operaio non ò pi\l soltanto co– stretto pe1· , 1 h·e1·e a un lavo1-o coulinuo: è ridotto alle fuu11.io11i di una macchina. Esso infatti non è che uua ro,.,., p1-oduttiva e il capitalista lo ti-atL, come tale. Questa legge del la1•01-o-merce,ossia del minimo sala1·io, non agisce ìn tulio il suo vigore so non col trionfo del libero scambio. O si negherà tutta l'economia politica o si dovr:\ ammeltol'e questo. Che cos·~ dunque il libero sc.,mbio .nella societi, pl'8sente? 1, la libertà del capitale. E il capitale che, abbattute lo barriere nazionali, assicura al p1-oprio sviluppo 1111 pi\l libe1·0 campo d"azione. Ji'inchò esistono capitalo e salario. ogni scamt,io di me1·ci, sia pul' fatto nelle miglio1·i condizioni. cl:u·:"L sempl'e lo sfruttamento di una classe ad opc1·a del· l"altra. Non ci vuole meno d~lla impudenza dei li• boro-scambisti Jl:81'imaginaro che un impiego pili luci-oso del capitale possa toi;liore 11conflitto fra capitale e lavol'o. Al contrario. il solo effetto del libc1-o scambio sal'il la dimostrazione ancor più chiara dell'antagonismo fra le due classi.
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