Critica Sociale - Anno IV - n. 4 - 16 febbraio 1894

CRITICA SOCIALE 57 di tutte le imposte é soppo,·tato dalla borghesia, non essendo le imposte alt,·o in fondo che una spesa di ese,·cizio della produzione capitalista. . lii. Posto ciò, dobbiamo conclude1·e che per il prole· tariato non esisto una questiono tributaria, che cioé il proletariato organizzato per la lotta politica in partito di classe, deve assolutamente disinteressarsi della queslione t1°ibutai-ia? Por 1·isponderea questa ultima domanda è ne,. cessario richiama,·e quanto abbiamo detto pii, sop,·a a proposito degli attriti, che si dete1·minano in seno alla borghesin, quante volte si tratta di ripartir·o fra le sue varie frazioni it peso delle imposte. Ora ò chiaro cho in queste divergenze il proletariato può a,·01· veste ad ent,•are come ler1.o, ma non già allo scopo (fatalmente il-raggiungibile, perché assu1·do, come abbiam dimostrato) dell'aumento della media del salario reale, bensi ad impedire, che il preva– lere di una frazione della borghesia sulle altre nella ripartizione dei tributi possa determinare una con– trazione ne1 movimento di date industrie e conse– guentemente la disoccupazione. Jn questo senso pos– siam dire che la questione tributai-in interessa an– che il proletariato. Pel' faro un caso pratico, se il sistema tributario si , 1 enisse orientando in modo da rendere più com 1 eniente ai proprietari fondiari la coltura a pascolo, che non la coltura intensiva a cereali, ecco eridente nelle plebi agricole !'inie• resse diretto cli ostacolare tale evoluzione: so col mutamento dell'indirizzo tributario si potesse far si che la dove è in uso la cottura a pascolo sorgesse nei proprietari la convenienza a sostituirla colla coltura intensiva, ecco evidente nei cn.mpagnuoli disoccupati l'interesso a promuovere tale muta– mento. . .. Ma se al proletal'iato costituito in partilo di classe interessa occupat--s.idella politica t1·ibutaria soltanto nella ipotesi sop,·a configurala, se cioè l'argomento della pePcezione delle imposto e dei cespiti tassa– bili non to l'iguarda che in quanto il pesare la L,s– sazione qui piuttosto che 1.\ possa influire sulla quan– tit.\ di ro1·za di lavoro, che la produzione requisisce, il come debbasi el'Ogare l'entrata è invece arj"O· mento del quale non gli ò lecito in alcun caso a– vat--si le mani. Forse ò qui il punto di parten1.a alla solu1.ione politica del Jll'Obtemn economico. Se il livello del salario è dete1·minato, nella 01·ganizzazionop1·esentc 1 da una fatalit:t inattaccabile, contro la quale ò im– potente anche lo Stato, tutto cont'ol'!a il proleta– riato, una ,·olla che gli 1·iesca di pcnetra1·e nella cittadella politico-capitalista, a ten1ai·o eia questa parte la propria redenzione. Quei migliommenti ini• ziali che non possono entrare dalla porta del sala– rio possono bene entrai·o dalla flnest1·a della azione parlamentare e amministrativa; ciò che non può ottenere il singolo la,,orator·c, quando si reca, schiavo volontario, a vendere sè stesso al padl'one, lo può ottenere la classe armata del diritto politico. Pel' fare un esempio (e sara l'ultimo). se ò vero che In legge del salario non permette all'operaio di pre– tendere dal padrone che pt·ov,·eda, oltre che a man– tenere lui, a mantenere i suoi figli. nulla gli ,·ieta di impor,·e allo Stato che vi provreda rli,·ettamente. Singolo in faccia al singolo, l'operaio deve chinare la testa e subire le leggi del padrone; classe 01·ga– nizzata in partito davanti a classe organizzala in Stato, lo Stato de\'8 chinarsi at partito, <1uandoap• pena questo sappia imporsi. Il gettito delle imposte, fin qui percette al solo scopo cl,e lo Stato borghese possa compiere le sue funzioni di tutela del previ– legio e degli intcl'e i borghesi, è insufficiente. così come è o,·a, ad alimentare questa nuova funzione? Si chiedano impos!e nuove, naturalmente tassando cespiti tali e iu !aie misura, che, come dicevo più sop1·a 1 non si veririchi contrazione nel movimento inclust1·ialein modo da recar danno, là dove si n1ole portar sollievo. IV. Riassumendo: l. 0 Lo imnosto g1·avano unicamente sulla bor– ghesia e perciò il saggio ciel sala,'io l'eale ò indi• pendente dall'alleggerimento e clnll'aggravamento dei tributi. 2. 0 L'alleggerimento e l'agg1·avamento dei tributi interessano il proletariato solo in <1uanto possano determina1•e la espansione o la cont1·azionodelle in• dustrie, cioè la applicazione o la sott1·azione di ca– pitali alla produzione. 3. 0 La politica finanziaria del partito socialista, mentre du1·a l'assetto bo1·ghese 1 deve ispiral'si a quest'unico intentp: Concorso pecuniario dello Stnto al miglioramento delle condizioni mnteriati delle classi la voi-ati·ici. 4. 0 A raggiunge1·e tale intento il partilo socialista non dC\ 1 0 i-ifuggfre dal domanda1·e nuove imposte, applicato in modo da non determina1·e la couti~a– zione delle industrie. Se queste conclusioni non sono infondate, C a r-i• tenersi che non rosse nel vero il compagno Ferri, quando recentemente alla Camera, in nome del par• lito socialista, si dichiarava per principio contrario aj ogni o qualunque imposta nuova o aggrava– mento delle esistenti. F. MAIRONI. RlVOWZlONE EDANARCHISM Gli avvenimenti di questi ultimi tempi in Jtalia o fuori, ma specialmente in Italia, hanno rimesso in di– scussione 1aluno ideo fondamenta.li relativo all'atteggia– mento del partito socialista. Lo hanno « rimesse in discussione», ossia, non già. che sia venuto meno il loro ,,aloro o la nostra convinzione del loro valore, ma ci hanno srorzato a riprenderle, a rimaneggiarle, a met– terne in luce qualche lato rimasto finora nell'ombra. l.'ultrito coi fatti ò la prova del fuoco delle idee o quindi anche dello formule, di cui saggiano e stimolano la.vilalifa e la forza. e impediscono loro di potriflcarsi, di mummificarsi, diventando ,,uoti scolas1icismi. Koi abbiamo cercato con vari articoli, e pitì con la lettera. di Engels, che fece il giro do' giornali socialisti italiani, di portare alla. discussione il nostro contributo, ma, benchb ci siamo srorzali di 1·ipetcrci o di chiarirci, non fummo capiti in tutto da tutti. In ,·erili\ noi disperiamo di essere capiti dai semplicisti del nostro partito, da. coloro che in un principio, in una. formula non vedono che alcune lince rigide e stecchite, o non sanno espli– carle. s, 1 olgerlo, animarle di ,,ita. Costoro si reputano ortodossi e in realtà. non sono che unilaterali e impic– cioliscono il principio cui credono di servire. Insomma. una f('lrmula non ò che una. formula, o non vo n'è nes· suna (sorebbo 1rop1>0comodo!) che dispensi dal pen– sare, dal mettervi il ui-a110 clisale che ogni applicazione richiede. Ai giornali d'altri partiti che, stralciando alcuni brani isolati dalla. lettera di Engels, credettero di coglierci in contraddizione, non abbiamo nulla da rispondere. Essi sono i sordi cho non YOglionosentire, la polemica con loro ò sterile e fostidiosa. Hileggano, so no hanno ta– lento, la loltera. i11tc1·a, rileggano i nostri commenti o procm·ino, so loro 1•iesce,cli non ca.,•arno un'impressione tcndcmdosn .. \gh nmici, inYcco,cui parve o paro ancora. che noi ci siamo scostati dal programma, rispondiamo oggi o risponderemo domani o sempre, riaffermantlo il programma. o svolgendolo.

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