Critica Sociale - Anno IV - n. 2 - 16 gennaio 1894

CRITICA SOCIALE 20 Senza il soccorso di alcuna delle istituzioni ro– p~i."e dcli~ nazioni ca_pitaHste s dicenti inci,,ilite (pollz13:mag1s~rntu1-n, s1 tema penitenziario, ecc.) ~m 01'<1100 stabilee. una _pe_rfotta. rmonia 1-egnano ID_ se_noalle comum~\ pr1m1bvo,bencho,come i for– mu::u, esse guorreggrno goneralmento fra di loro. A lo_ro è ostile tutto ciò che ò straniero; queslo senbme!'to trova In sua vera espressione nel voca– bolo latrno hOstts. cho significa insieme nemico e str.anioro, o d'onde derh•ano ospite e ostilità. E appunto P9rchè le società umane primiti,·e si evoh•otto,:o in ambienti artificiali che sopprime– vano og~1 nntogonismo indi\'iduale, ogni concor– renza v1talo darwiniana, ò appunto per ciò cho ::~~f.':aiY:'.\~S\•1l upparsi cd elo1•arsi al di sopra del- • .. Oli antagonismi non appaiono nollo società umano s~ I\On quando la forma collettiva della proprietà •• chssolvo o la soelok\ si divide in classi aventi interessi opposti; ma giammai la lotta per l'esi– s\enza non rh•eslo, nelle socicfa umano, la forma dt quella osse1'\lnla fra gli animali e fra i vegetali; e sopratutto essa non dà luogo ai medesimi ri– sultali. J\'.O_i rormi<:&i, pcrchè le diverso funzioniindispen– sab,h •!la v1l~ ~olle co_munifa YCnl!'loocompiute, le _fo1:m1cbo s, d1V1dono_111 categorie, m classi: classe de, 1·,_produl~!'i(fommrna e maschio), classe dei ne_utr1, suddn:•sa. m cl.asso guerriera e classe ope– raia. A quesl nilima rncombono lutti i lavori· le allre non han~o da provvedere che alla riprodu– z,ono o alln difesa; tutto queste categorie compiono un umcio essenzialmenlo utilo. La stessa suddivisione in categorie e in classi si etrellua puro nello società umane· le classi esono• rato dalla briga cli provvode,-e ali; propria alimon– ta~1O11~ ~mpil'Oll(? sempre, all'origine,una funzione ublo, rnd1s\JOnsab1l0 alla vita della comunità cho p1·ocurava Ot'O i mezzi di sussistenza. Nelle teo– craz~ogiu~ee, indiane, e~iziane, galle, ecc., prima dell'rnvenz1onodella scrittura sillabica, i sacerdoti 0)'an_oi clopositarii dolla ta-adizioneo delle cogni– z1on1acquistate; erano incaricati dell'amministra• ziono do, beni della collollivilà o della direziono generalo dol lavo1-o.Lo aristocrazie feudali in Eu• rop~ e i_nAsia,_eb~ro anch'esse in origin; la loro uhhlà; 11p1:opr1ota1·10 campagnolo s"iofeudava a un s1gno1-ee s'impegnava a pagargli un tributo in na– tura (canon~) e fn lavoro (corvata), a patto d'esser prolollo o difeso contro i numero;i nemici cbo lo circondavano. Il signo1-edovo,·a possedei-eun castello dove,. in caso di assallo, il contadino potesse ripa– rare ti bestiame e la messe, e doveya nutrire un certo nume,_-od"armati per rintuzzare gli assalli. Come ben dice Engols, « è la legge della divisione del Javo,-o, cho giace in fondo alla divisione della società in classi • ('). Ma le classi emancipalo dal lavo,-o abusa1-ono semp1-edella l01-0superiorità soeialo, e l'abuso che ess~ facov_anodei 1~1-0 pl'ivilegi diventava t.,nto più nocivo o 1ntoll01·ab1lo, quanto pii1 le funzioni utili loro spettanti porde, 1 ano impo1·tanza,grazie alle trasformazioni doll'ambionle sociale che lo avea "0· neralo. Tutto ciuanle ricorsero alla for1.a e a1la ,•apina, nll'asluzan o alla frodo, per estonde,-e e con– so1ida1·e il loro dominio a danno della classe lavo– ratrice e por tt-asrormar la direzione sociale in sfruttamento delle masse. Di utili e benefiche che 01~110 all'origine, le cl~i emancipate dal lavo1-o flrnro_no sompl'0 llOl' d1vonta1-e nocevoli ed OJl· press1\IO. (') P. ENOSLI: Soelolllmo UIOP'•tftiO, .ociolllmo •C(enti/f.CO. . Per m_ antenere la loro oppressione,le classi eman• ? ipate.ch\ lontatoclassi dominanti,impieganola forza r nte! lottualo .o la forza. brutalo sapientemente o,~ gamzzato. 01:\ mosti-ai la borghesia. YOlterriana quando lottava conh-o la uobillà, imbigollirsi dopo cho fu dn 1 cnuta classe dominante e inventa1>e la roligiono libe!,ile, coi suoi d~i: Protircsso, Liberi/I, La.varo,Leggi nnt_urali dell'Economia.politica,ecc., o rnflne tonlar'8d1 decretare la inferiorità sociale della classe Javorall'ico in nomo della scienza na– turale .. A1_1ch~ l'aristocrazia era passata per le stesso e~ot~z1om;,•1 fu u II tc~po rn cui la gue1•1-a era d1cluarata fra 1I papa o I ,mpcralore, il ba1-ono41 il vescovo, il castello e la chiesa; oppuree..~ifinirono per coali1.1.a1-si onde oppl'imo,-e intollettualmonlo e fisicamente i lavorntori cli cillà e clicampagna. La forza brutale e com111·essiva (esercito,polizia, mngisl1-atura, sistomn penitenziario,ccc.), onde scr· vonsi le classi dominanti, Cl'esco c1uantopiù esso divonlano inutili o <juanlo più la classe oppressa si ~ten~e o accentua 11suo antagonismo. La classe rnfor,oro non può otroltua,·e la p1-opria emancipa– zione cho distruggendo la for1,a inlolletlualo o la fo17.abrufalo clona classe dominante; cl1e facendo p1·ecedoro la lotta a mano a1·matada una campagna teol'ica pl'opal'ato1-ia. . . . Per tenor tesla ai l'eclami o agli scatti della classe oppressa, In classe dominante presenta una fa-ontecompalt.,, benchò la discordia 1-egninel suo seno. Nel 1St8 o nel I 71 \'edemmo tutte lo fra– zioni politiche della borghesia sospendere le loro conteso ed allearsi por schiacciare la solle\laziono popolai-o. ~la lo lolle polilicho delle frazioni della classe dominante non sono che superficiali o non p.,lesano che impo,•fottamente le lotto intestino e rncos~antiche si combattononel suo seno. Infatti, come a,•vol'lo Mnrx, « so lutti i membri della classo dominnntohanno il medesimo interesso in quanto fo1•mnnouna clnsso 1·impetloa un'altr-aclasse, essi hanno poi i11tOl'Ossi OJ)J>OSli, antagonisti, in quanto stanno gli uni l'impollo agli allri. Por la borghesia questo antagonismo scatul'isco dalle condizionadolla vita borghese • ('). tJa conco1·1'0n1.n i dust1·ialoo commerciale,questo dogma fondamontale doll"economia borghese, non è in fino cho la dichiarazione di guerra degli inte– ressi della stessa borghesia. Questa guerra trao soco fatalmente la sp,-opriaziooe dei ,•inli, che sono ri– gettali nel proletariato, o la concentrazione della ricch01.z.a sociale in mani sempre meno numerose; quindi, mano mano che la classe borghese aumenta le sue cicchezze, essa diminuisce di numero e di– venta sempre meno capace di difenderlo colle pro– prie forzo. L'aristocraziapassòpor le stesse rasid'eYoluzione. Le pcr1>0luo~ue1·1-edei ba1-onifeudali lraenrno soco la 101'0dtslruziono reciproca; i beni del vinlo e i suoi armige1·ianda,,ano ad ingrossarel'armata o ad ar1-otonda1'0lo to,·,-e del vincitore. Questa eli– minazione costante dei suoi membri fini per ri– durre la classo aristoc,-atica o agevolarne la sop– pressione cornoclasso dominante. I.a lolla JlOI'l'osistonza h·a gli animali tendo a perfoziona1·O l'individuo e a sviluppare la specie, mentre ossa, nello socicl:\ umane, non miglio1·a l'individuo, decima la classe dominante e ne pre– para J'aboliziono. A misu1~n cho la classe emancipata dal lavoro decresce o si trasfo,·ma in classe parassita ed OJlJll'OS· si\•a, la classo oppressa si cstoodo o comprende nelle (') K. Wux: Mllerla tkllo ,Utuo/f4, riapogt.aalla Piltuof(a d~Uo ml•erf.a di Proudhon; 11147,

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