Critica Sociale - Anno III - n. 19 - 1 ottobre 1893

208 CRITICA SOclALII: eh~.h~ poco im•c ntato o poco distrutto, ma che fu nb1~1 ..o1m~anel. '":' ba.re, . tra.sfo1·mò ~li dei pagani in CCl'IITIODIOre_hg1ose (1 S.'lCl't\lUCnh del battesimo, ~lcl!I.' comumo~_e, d~n·es.tro~a unziouo). nirnrsi 1dd11 n,•ovano l rncar1co d1 6u1da1'0 il sole di sca– tennl"o In tempesta, di lancinro In folgore;' lo reli– gioni monoteiste centrali1.1.arono in un iddio solo cotesti molteplici attdbuti. Mn l'uomo doveva cziandio splc~nrai i fenomeni socinli, cho lo colpi\,ano ancor più to1·ribilmente dei natur·ali. Egli vi impiegò lo stesso procodimento. Er-ano anco1-a degli doi cho n,•ovano cacciato l'uomo dal J?3radiso terrestro o ra,•ovru10 condan– nato alla fah~ e al _dolore; la grandeu.a e la do• cadenza degh 1mpcn erano regolate dalla divina Pr'Ov,•ldcnza. Per dare un esempio del modo di spiegare la concatenazione dei fatti, ch"è proprio a chi ricorre nlrintcr,•ento d'un pcNOnagglo imnginario, citerò il Discorso sulla storta. 1mtocnale dol Bossuet, una dello sintesi più notO\'Oli della storia del mondo. poi Hossuot,come poi· gli idealisti cli tulli gli spi– rituulhuni, non sono già lo necessità mntol'iali del– l'esi~tcnza. non sono i bisogni, gli i11te1·ossie lo p.1ssioni, che mu~,•ono gli uomiul od i poJ>Oli; in loro ,·occ ò un dio che fi spl'ona o che li ~uida, poi· ,,io noto a lui solo, a una meta che rimane IOl'O scon osciuta. Il Oio, croo.to da Bossuot, si !01'\'0 e degli Assiri o dei Jlnbiloncsi per J>trniro il 1>0poloebreo; dei l•c1'8i per ristabilirlo; di AIOM.1nd1'0 o dei suoi primi successori per pl"Otcggcrlo; doll'illuslre Antioco o do' suol successori pe1· osorciL11·lo; dei Romani per sostone1·110 la liber•tà.... Gli Rb1-oidumrono nno a Cristo sotto la potenza dei nomani. Quando Io sco– nobbol'O e lo crociflssoro, gli stessi Romani p1·osta- 1'0no1 scn1.a saperlo, il pro\)l'iObraccioalla ,•endetta divinn e sterminarono quo J>Opolo ingrato. Iddio, cho n,•o,•a risolto di riunire nel tempo medesimo il popolo no,•ello di ogni nazione, cominciò col riu– nire sotto quel medesimo impero lo torro od i mari. Il commercio di tanti dirnrsi popoli. prima reci– procamcnto sh'anic1·i. o quindi 1-iunlti sollo la do– mina1.ione l'Omana, fu uno dei mez.1.i più potenti ondo si \'alse In Provvh!cntn • per daro corso al \'angelo. Vico, nella sua Scien;a nuova, osso1·va con molta. tinozza como i G1·eci, temendo di Inimicarsi gli dei l >ol fatto che i costumi di cluosti ernn conti-al'ii ai 01-0,110n h-ovarono niente di pii, semplice cho da1·e ngll doi lo 101'0p1'0prio abitudini, che non erano dn,•,•01'0 l'ideale della docon,.n. Anche Hossuel ave,·a un saluln.1'0timoro del suo Dio, cho 1-0,·cscia,•a ;li im1>01·i con L1nta facilità; per ingraz.ia1-selo, gh prestò I sentimenti sel'\'ili dni quali egli stesso ertl animato. e Non mi p(lrito ad assicurnr,'i - egli dice al suo reato alunno - che, fra tutti i re, sono i vostri antenati quelli a cui più chiaramente alludono lo illustro prore1.ie della Bibbia • ('). Parimenti, era stato por sta bilire i papi n Roma o por gloriOcnro J_,uigi XIV che Dio nvevn seminato la tori-a di rovino o colpito di tanti dolol'I il genero umnno. 'l'alo In conclusione a cui :wrivn. una. delle più bollo conco1.ioni religiose della storin. Servendomi del metodo di nossuet, che è poi il motodo degli idealisti, non mi costorobbe ratica di– mostrarvi che lddio non ave,•a compiute le formi– dabili rh•oluzioni degli imperi cho per onorare l'adultol'io e faYOrire i mezzani dello proprie con– sorti. tnratU, qual uomo sceglio Iddio fra tutti i nati della torr:l perchè diventi il J>adro del suo popolo B,b IO G o B1::i ~lilctlo, perché ini!-ii la serie glo1iOM di re, che sarà 1llu.strn~a <Il\ Davide o da Salomone, o s.1rà chiusa da Oesu Ctisto, il Ogliuolo di Diof - Egli sceglie Abmmo, un mozzano della p1'0pria moglie. Ecco ciò cho ~Bl'\'3110, in p1'0posito quello Sacro Scritture, ~ 1 ~~ 1 !i::~~~!'.one fu uno dui grandi Oni della divina La cnrostia avendo invaso il paese che Abramo n~ita\:a, ogli sceso in Egitto; primu. di po1'$i in vmgg10, cosi p..11'lòa Sara, sun moglio (citerò te– stualmente, poiché questo bi-ano valo un < d0Cl1- mento umnno » della scuola di Zola): e 13. - 01, li prego, che tu sei mia sorella. afflnchè io sia ben trattato a cagion lua e la mli vl1a sia, grazie a le, preservata. e 14. - E allora avvenne che, non AJ>pona. ru Abmmo giunto In f;gilto, gli egizii si aV\'ldero rho la. moglie suo. oro bollissimo.. e 15. - 011 ottimati tlella corto di f'araono anch'essi la vhloro o lo. lodarono in prosenzn di lui; ossa ru in– vola.In 1>oro~oro conJolla in cnsn. di Fa1•11.0110. e 16. - Il quale, in grazio. di lol, bononcò Abramo; quosti obbe pecore, bo,•i, asini, sorvi o r1tntoscho,a.sino o c:imolll. • l') Il santo p.1.triarca trovò tanto piBce,•ole questo ~1!t°:fcin d}/:h~~;'ilit~in~~ic1f!~~''bu~~~do~1. abitare O_ernr, rm Cades o Sur, egli disse di Sara. s~a moghe: « ò mia sorella >; o Abimelccco, 1'8 d1 nera1't e mnndò a p1'811de1'0 Sarn ~. e Ablmolecco 11resedelle pecore, dol buoi, doi scr,•i, dolio runlosoho e lo donò ad Abramo, o gli roso Sara, moglie sua. e E disse a Sara: e Ecco, io rliodl al l'l'fttcl tuo milio monete d'argcnlo. • ,') Non Cl'odiato che la sto1·ia degli altri J>OJ>Oli non 'f:::i~T"Ci1!~.~;~~~df~n~.t 1 !l 1.:;i~~o 81 r 1 ;! ; cho i grandi m•ti dei popoli tra 101'0 fossero p1'0• vocnti da 1\Vvcuturo nuziali. L'antagonismo della Grocia e dell'A.sia, che principiò collo ~uerre di 'l'1'0Ja o si p1'0lu11Jl() finoalla conr1uistn dell'Asia por opom di Alossanò1-o, ebbe origmo dall'av,•onturn galante dolltt bolla Elena col 1msto1'0ll0 Paride o· Onl quando il guerrio1·0 macodono ,·api a Ont·io lo numeroso sue s1>0SO. l Romnui, cui Dio detto l'impo1'0 del mondo, non dh•cnnc1'0 il suo popolo fa,•orito so non doPo che ebbct'O mpito lo abine ai ris1>0lti,·i mariti. Allorché, inebbriaU dai loro succossi, lascin,•ano cadere in desuetudine le antiche costumn.nzo. lddio, per rige– nerare il suo popolo corrotto, suscitò od elevò alla dignità di censore Catone, l'austero Catone, nel quale do,•o,•nno,inorire le virll1 di Abramo e che pro.slam la sua donna al rotore Ortensio por poca moneta. Noi medio evo i signori feudali, cho usavano cd abusavano del dil'itto della pl'ima notte, orauo 1 por gradn divina, i primogeniti delln unzione: ai di nostri, i bo1-ghosi che, non contenti di usare di quoll"lslesso diritto sulle so1•vo dei l01'0 opinci, le oostl'inirono anche a completare i loro insumcienti salnrii rndustrinli coi tristi salarii della prostituzione. sono gli elctu di Dio; è su di o,si eh ogli ro,'escia ~~.p:~~~ ~~o~~idt~rtofa: 0 ~r~~t ~~rd~1e 1 ·u~~ sciagurate, Dio li colloca nella poli1.in o dà 101'0da (I) 0,11111: C•p. Xli, v,uettl 13·16. t'I 0,111•1: Cnp. xx:, v,neUI t, 4, H.

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