Critica Sociale - Anno III - n. 18 - 16 settembre 1893
276 CBITiéA SOCIALE su altre basi e con ben nitri criteri da quelli che va.• gheggia il variopinto giornale di casa.Sonzogno. Tutto il Congresso, si può dire, i) stato una sola in• vocazione, un solo innoper lo.indipendenza.del partito, per la. separazione netta e recisa. Partiti affini, ru detto o ripetuto, in realtà non ne esiste. Non per nulla la stampa borgheseci accusò di aver formato una• cl1iesa•, ruori della quale non v·o salute. Dal Prampolini che parlò primo, con un discorso nobile di fierezza intran– sigente, dal Ca.brini che gli tenne bordone, venendo fino al Costa ed ai romagnoli, che qualcuno credeva doves– sero rappresentare in questo dibàttito la. destra del Partito, non ci fu un oratore ascoltato che non insi– stesse sulla necessità della separazione, sulle delusioni e sulla. demoralizzazione che arrecò il sistema delle alleanze dovunquo ru tentato. Noi milanesi, che ci cre– devamo i più rigidi, rummo di gran lunga sorpassati non solo dai bergamaschi, ma dal Ba\ducci e da altri delegati dell'Italia centrale. Il Costa si meravigliò che i socialisti romagnoli, che primi ingaggiarono fierissime lotte coi repubblicani, potessero essere sospettati di maggior transigenza., e dichiarò, rra un subisso di ap• plausi, che, qualunque rosse il voto del Congresso, essi ed ogni buon socialista vi si sarebbero religiosamente attenuti. Il Ferri non si pronunciò sulla questione o prcferl girarla, dicendola.di minore importanza di rronte a quella dell'organizzazione e della propaganda. Due soli punti, in questa materia., furono soggetto di discussione, una. discussione che noi pe1· i primi tro– viamo ragiono,•olc e necessaria. Il Prampolini accennò a quelle località. dove il partito non esiste ancora, non è ancora rormato, e por la sua rormazione può ritenersi necessario, dai pochi amici socialisti del luogo, di non osteggiare un'amministrazione di coloro di\ 1 erso, ma. mono inraust:i., per necessità della propria esistenza, allo sbocciare di quei primi germi do! socialismo. Sog• giunse subito che ivi un atteggiamento meno arcigno, verso cotesti tl\'\'ersarii bcno\'oli, non sarebbe in ogni caso che un fatto individuale o transilorio di quei pochi socialisti isolati; non impogncrobbo menomamcnte il partito, cho nelle detto località. non esiste ancora. - Zirardini e qualche allro parlarono dei repubblicani col• lettivisti della Romagna, che sarebbero - secondo essi credono - dei veri socialisti non ancora completamente svestiti dell'antica spoglia: gente, ad ogni modo, che viene al socialismo in treno direttissimo. - ru unica• mente in considerazione di questi casi speciali, il cui apprezzamento dovo inratti esser lasciato allo organiz– zazioni locali, che una parte del Congresso fu propensa a lasciare - in via alfatto eccezionale - una qualche libertà. d'azione in questa parte della tattica. Il Malagodi aveva proposto che, tenuta salda la mas– sima più rigida poi casi ordina.rii, dove una seziono trovasse di doversene scostare per eccezionali circo– stanze, dovesse darne conto e provocare il controllo dei Congressi regionali e nazionale. Questa proposta si stimò un po' troppo complicata per la pratica o non venne messa. in votazione. Ma tra. le due rormule rra le quali si librò la vOtazione - quella del Consolnto milanese, che respingeva lo alleanze in via assolutn, e l'altra. cho riportò la maggioranza di 106 voti contro Ot - la differenza è appena percettibile. Entrambe stabi– liscono la massima dell'indipendenza e del fai· da sè più assoluto: l'ordino del giorno approvato soggiunge etio neppure le circoslanzo loc:i.li, per quanto possano esser preso in considerazione, sarò. mai ritenuto che possano· giustificare combinazioni e compromessi in contraddizione coi principii e colla condotta del par– tito. 11) È in sostanza, un po· più stretta, la deliberazione del Congresso di Zurigo. Noi ci pronunciammo per la rormula pili rigida perchè ci pareva più chiara, mono soggetta ad interpretazioni arbitrario ed abusive, e perchè 1n·e,,edcvamo,al minimo appiglio che si lasciasse, le capriole del Secolo o degli altri « amni •· Ma.fummo ugualmente lieti delrappro• vazione dell'ordine del giorno concordato o ci spie• gammo benissimo come anche molti nostri amici mila– nesi - per un intento di unione più complf!ta, per la. consideràziono di quegli innegabili casi eccezionali cho noverammo, e infine per non ,·olore nbusaro della grande preponderanza della corrente ultra-intransigente otte– nendo, contro pochi dissidenti, una vittoria che in pra• tic& avrebbe rorse provocato qualche ribellione - so ne siano resi firmatari. Noi siamo d'altronde co1winti che lo stesso Congresso ha ratto una grande propaganda per la 11oslra tesi, o bisogna lasciaro ai dubitosi il tempo di digerirla.; e che quella, non diremo porla, ma spiraglio, anzi ressura.,che il Congresso ,·olle la.sciare aperta nella unità della sua tattica, si richiuderà. da sè, por rorza. di cose, prima. di un ruturo Congresso. Che il partito voglia.proprio tappare tutto le ressuro, ovviare a tutte lo disunioni ed incoerenze possibili, lo hanno dimostrato tutte lo altro votazioni, cominciando da quella che vincola in un sistema di disciplina. rerren. razione della frazione socialista parlamentare e dogli alti-i rappresentanti socialisti. li partito dimostrò di non tenere affatto ad aumentare rapidamente, oltre i pro– gressi dell'evoluzione reale, per vanità. e per pompa, il numero dei deputati, consiglieri, ccc. ad osso aderenti; ma di ,,olcro invece che questi siano gli esatti intcr• proli ed esecutori del J>Cnsicroe del volere comune. Questa. deliberazione - .-:hotaglia i nervi ai soliti e banali spauracchi degli anarchici sulle co1·ruziot1i del parla.montarismo, sui tradimenti dei deputati, ecc. - ò in certo senso la. più importante o significante rra tutto quelle preso dal Congresso. Essa ru una. dclibe– r&zionoeminentemente 011esta 0y 1>erun partito giornne. chA rappresenta l'interesso di unn.classe, non le volloitò. di alcuno persone, nel quale anzi lo persone si può di1'8spariscono, per un partito che attrae a. sè ogni giorno nuo, 1 i elemcnfi o poi quale le rapide conversioni significano bensì un aumento di forze ma. contengono anche un pericolo, era una deliberazione :i.ssolulamente 11ecessaria. 1r diverso apprezzamento che ne fanno i giornali borghesi, poi quali il vincolo della. disciplina imposto ai ma.ndatarii è una schiavitù umiliante cd in– tollerabile, basterebbe a porre in rilievo la.di\ ·crsa natura e, dicinmo anche, la diversa t1w1·alità di quei partiti o (I) Ecco la formula l)reclu. di ques10 ordine del giorno che portava le firme di Cl1)Ce,Oell'Avalle, Bertlnl, Monllcelli, Lauarl, Oaribotll, occ,, ecc. - Premeue alcune conslderationl teoriche che omettiamo pfr brevità, Il Congresso dichiara: " elle rar.lone politica per ia conqui&ta. del pubblici poteri de,·e rappresentare la v,:,lontà del partilo di agire fndtpendenle– mente <Jaglt allrt 1Jartlll, MlSlenendo nelle occasioni elettorali, lauto 1H>lltlche che ammlnt,tratlt:e, candidature proprie che ab– bl11.no accettato un:a rlurrie Il programm:t. ed ap1><wte11ga110 al partilo, K11•ull1ANDO quelle combinazioni e compronieMI ebe, pur te11endo ronto delt., condltloni IOfnll, dovessero menomare I prlnci1>li e la linea <li condolla del 11:irlltostes10 o eucre In·con. 1rndrlitlone col medesimo. " t ,u queala base e.be il Secolo dice che noi abbiamo 1eso la mano al democratici l \
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