Critica Sociale - Anno III - n. 18 - 16 settembre 1893

286 CRITICA SOCIALE dice ci limitiamo a riprodurre un brano; ed è là f:~e, o ddr°c~:~~~d\~i~~'fi/~~.!~~;o :a~~ d :n" a imasinare il risparmio produUh•o e i fallimenti in regime collettivista), J>rcndendo il toro per lo corna, lo attaccano su quella teoria del plus-valo,·e cho, come è il punto centralo della inrnstigazione 1:narxista, cosi lo O della protesa sua confutazione. E codesto il brano che i lettori troveranno, quaggiù, pocosotto. Gu~~1d:~ito~ ~~ 1 l:n:~~e 8 fr ~sità diB~~ 1 :f!a:. dare il volume li obbligò a pubblicare la loro ri– sposta, prima di aver potuto leggere la chiusa della critica mnrchionalo. Non hanno cagione di dolorsonc. La chiusa del Pareto - pubblicata dopo lungo intervallo - non fa infatli che sciogliere un inno alla libera concor1-on1.a o inveire, corno sempre, conti-o i governanti, al cui libero arbitrio per\'01'SO o perturbatore di ossa sono attribuiti tuth i mali di cui soffro la modornn convivenza: lesi queste a cui o il lib1'0 cli Marx o l'nppenclico degli amici cremonesi hanno dato in anticipazione risposta con– ,,eniontc. Di nuovo, di non r.revcdulo, non vi sono che lo nuove gommi', onde 1\ signor G. :-.Ial'linelli, che si firma - o fa molto bene n sctl.11SO di equi– voci soccnnti - come fraduttoro dello scritto del Pareto, continua ad ndornare la sua vittima. li signor O. Ma1·linolli, dopo aver ratto navigare le caso (t,6.Umcnts) come bastimenti, mascolini1.1.a lo IJetlere JJrovinctali del povero Biagio Pascal mu• tandole in alt1'0tt.1nli Pi·oi,fnctalt proprio da do1.- 1.ina, o attribuisco una ronna sptrttuale (spirt– luelle) alla soltanto briosa vett;tone dct me1-canli df candele scritta dal nastiat. Ma sono nèi appena stimabili (cosi lo stesso interpreto traduce a1mri– ciable od nitro equh 1 alento) in un lavoro che ha lo scopo di demolire il socialismo mode1·no, ed era ben giusto che, come Marx ha nlfino h'Ovato il suo Pareto, così il Marchese Vilfredo trovasse - !\emosi · ben altrimenti pr'Onta - il suo ~lartinelli. I..A CRITICA SOCIAU;. Il sofisma del plus-valore SECONDO U.V ECONOMIS7'A Llflf:RIS1'A ITAii/ANO La teoria del valore di Mal'x - in conseguenza della qualo il p1't10tto del capitalista, qualunque ne sia il nome o la rorma, non può esse,·o, essenzial– monto, cho lavm·o non paoalo dell'operaio, quel lavo1·0 cioò dell'operaio che produce il plus-valo,·c - Oconosciuta, nlmono nelle linoo generali, a lutti i nostri letloi-i. AI p1'0r. Viifrodo Pareto, che ere– dotto di scuoterla, così l'ispondono i nostri ·amici Bis.solati o Guindani in quell'appendice al Gapitalc del Di'n•illo,dolln quale ru parlato piit sopra: e Una dello causo principali del sonsma cho - se– condo il Pareto - si lro,•11.nella teori& mar1ista del plusvalore • si ò cho il valore d 0 uso ed il \'alore cli cambio non sono affatto quello che dice Marx. Ma prim11di parlar di valore, il Pareto dovrebbe met– tersi d'accordo con sò stesso circa la possibilità. di una teoria ciel valore. Jnraltl, ,lopo avere affermata la e im possibiliti\ di a,·ero, nò oggi, nò mai, una teoria com– pleta ciel valoro che permetta d·esplicare tutti i dilre– renti ta.ssl di cambio •• Il Pareto si richiama alla.« teoria completa del cambio e della produzione,dalla quale - gi1, da lungo tempo nel trattati di economia.politica - con- B blloh ca G1ro 81 lf'ICO segue la risposta a tulle queste questioni .... e la con• dizione necessaria per ottenere Il maxiinwn di benes• sere por l'individuo e per la specie. • Non vi paro, buon lettore, che sia una faccenda molto simile a quella delle questioni filologiche,che Il Pareto trova al tempo stesso utili ed ozioso 1 li Pareto In tutto Il libro del Capitale non riesco a lrovare che e sia detto e1111tta111eote ciò che è il ,,a, lore di cambio. • Perchè la definizione mariista del valore rosse stata c,aua, \'Oleva egli forse che comprendesse anche l'in– teresse del capitalo t Dav,•oro che ci ,·uole un certo coraJgio nel raro di tali af1'erm11zioni, proprio in capo ad un sunto del Ca– pitale; tanto pit'l quando lo stesso Pareto confessa (cosa d'altronde nota anche allo panche di scuola) che la teoria, assunta dal Ml\rx come punto di partenza della sua analisi, ò la teoria rlcardiana. li discutere poi so il valore di cnmbio dipenda dnl lavoro - come dimostrn Marx - oppure - ciò ch'è l'opposto - so il lavoro (costo di produzione) dipenda dal valore di cambio, non ò pel Pareto questiono di a\. cuna importanza nelrosamo che egli fa. Anzi a questo proposito soggiungo: « In rendo lo due teorie si a,;:co1•. ciano (!) per riconoscere l"eguaglianza del \'&loro di cambio e del costo di produzione, ciò che ò la sola cosa che importa por poter passare alla discussione della proposizione di ~larx, secondo la quale il valore di cambio non dipendo che dal la,•oro semplice incorpo– rato in una merce ed è misurato precisamonlo da questa quantità. di lavoro semplice. • Ed è questo ininterrotto seguilo di contraddizioni che costituisce la loqica /b1a, 1t1·rala, ,cic111ijica, ond'è stri– tolato il povero. Mar,; l li sig. Pareto ha scoperto che le merci si scambiano. non, come protende Marx, In propor-.done dol lavoro in esso necessariamente contenuto, sibbene in relazione alla e stima che i permutanti f1mno dei ,•alori t.1·uso dello merci cambialo ... Ma il valore c1·uso, nclln società capitalista, non preoc• cupa che il consumatore, cioò rullimo compratore di una mor·cc; n. ques1o 11unto il suo valore di cambio ha già subito una. inflni1à. di oltcro.zionl J)assando nelle mani d'una moltitudine d"intcrmodiari. E sono costoro che stabiliscono il \'alore di cambio, aggiungendo sempre, al prezzo di acquisto della merce, qualcosa in compenso del loro proteso lavo1·0,del capitalo che essi anticipano. f: questa la ragiono per I& qual& il consumatore - l'ultimo compratore - ò quello che sopporta ogni e qualsiasi aggra\'lo. Por quanto questi aggravi siono enormi, O!ò\Si potranno portare una diminuzione noi consumo, ma non saranno mai perciò meno sc1t.ricatidai \'Ondilori sullo spallo dei consumatori. - I quali, poi no\'e ilecimi della popola– lazione, sono dei salariati, o quindi impossibilitati a scaricare su altri il grM·e fardello. Lo potrebbero bensl, so ressero uniti, Imponendo il rialzo dei salari, il rialzo cioò del prezio delrunica merce che ossi posscdono, 111. rorza di la\'oro. Ma.anche con ciò non otterrebbero elle un \'antaggio passeggero. I ca.pita.listi aumenterebbero i prezzi di tutte le a.lire merci. TuUa\'itl sarebbe una gara che a\·rebbe resito cli costringere Il capitalista a rinunziare al suo mo– nopolio. L"osempio dunque del cambio rra chi lia bisogno di acqua o chi ha bisogno d'un orologio, non ha alcun va-

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