Critica Sociale - Anno III - n. 17 - 1 settembre 1893

CRITICA SOCIALE 250 da chiedere pH1all'uno che atraltro Governo. Sanno d'altronde cho lo soddisfazioni, in ogni caso, che un gove1·no borghese può da1'0 ad un govorno borgl1ese, non sono date aì lavorat01~t, ma, contro di essi, ai capitalisti, cui promo sia tutelata la libertà dei morti di ramo di avvilire i salarì colla concorrenza, o cho sono ben dis~sti, ~r questo ~~· ~~z_i~,~~~~l'Or,~:t~~,:~o 1~ 1 :~'ti cd! d !!~~1~i forzieri. E il capitalismo, insomma, che offro una soddisfazione a sò stesso, gettando alle masso sfrut– tate nuova sfida di guerra. Nei fatti di Aigues-)Iorlcs oç-gi, come iol'i in quelli di Berna, come nei contlitti che ad ogni tratto scoppiano pur fra lavoratori della stessa nazione (o no dànno esempio ora i minatol'i d'Inghilterra; e sempre i disoccupati dolio nosh-e città, reclamanti privilegi di hwo1-ocontro gli immigranti roresi), i hwo,-atori coscienti non vedono che il gioco scelle– rato rle11a concorren,.a vitale che il capitalismo accende rra compagni di la,•01-0.È contro questa che essi dovono - ed ossi soli lo possono - po1•ta1·e un rimedio appl'OJ>l'iato. Questo l'imedio i governi sono impotenti a por– tarlo. Essi rerirebbero il principio stesso, in nome del quale hanno vita: l'interesso delle classi abbienti. È perciò cho s'affrettano a proclamar chiuso l'inci– dente colle dimissioni d'un sindaco e coll'apertura d'un processo che aggiunger.i qualCho nuova vittima inutile alle vittime già deplorate. Finchè non cessi questa concorrcuza omicida ;nveli~a";i~ 11 ~etat\bf1 1 : F~~~~1J~ 1 'f ~~~~io?,!i1?~~c~I~ un momento e di pochi - linchò l'italiano si ven– dei~.\al ribasso o. colla facilità e l'incoscienza della prostituta, si offri1"i\ (come avvenne ad Aigu~-.\lortes) a lavo1-are a collimo dove gli indigeni lavorano a giornata, e sh-appcrà ai fratelli il pane di bocca, raoondosi strumento contro ossi dell'aguzzinaggio padronale; finchò l'emigrazione italian.\ sarà così sinonimo di barbal'io o di fellonia, la caccia all'ita– liano non potri.\ c ho rinnovar si ed estendei-si. Ben altri Aigues-Mortes P.1-ep.1.ra il non lontano avveni1-e. E già negli Stati p ili civili, d ovo la classe opemia organi1.zata comincia a pesare sui congegni politici, provvedimenti difens h•i stanno maturandosi che. ricacciando al pae.so d·origine milioni di omig1-ati italiani, porter anno a nche nel nostl'o proletariato la guerra civile e ne aggraveranno a mille doppì la mise1fa o il so,·vaggio. Alle radici del mafe deve dunque mi1':lrsi, ~r l'altrui e per la nostra diresa.. È u1-gento che 1'1ta– liano cessi di o.sscro il cinese c1·Europa.,d'America e d'Australia, o si pol'suada che non ha di1'tllo all'ospttalfl<i. di un vopoto di lavorato,•(. cotut che ne 1n-o/ltla ver alleaJ"St e,-onh-o dt essi coi suoi agu;::tnt. Giornali cosidctti autorevoli vollero 1;,\vvisaronei conflitti di Aiguos-Mortcs una ii·onica smentita alla fratella.111.aunivol'salo del proletariato, p1oolamata, nei nostri prog1-ammi. Essi ne tolsc1'0occasione per deridei-e le teoriche socialiste. Secondo la insigne ~~li~r 00 ;iii 1 i i~iolitic1cl 1 '!~;,t\~u~\o~~Sf1~t~r~1(~1Ei1~1 1 ; del proletariato dovrebbe consistere nella guerra tra proletari o proletari a vantaggio dei divoratori di profitto e produttol'i di guano. Quosta guerra ò buona per ossi o la chiamano fratellanza. in~:;~ti~l! ~~~~tid!1°fo~tt~n~:e:!i 1 il~'O c~~!: 1! desolante a.ssen1.a di bisogni fisici e morali che li pone al livello dei bruti, e quella tintura di morale borghese. unica. educazione fornita loro, a mezzo dei preti, dalla classe dominante, J)Orcui ,·eputano lecito ed encomiabilo tutto ciò che a questa prontti 91bh t ca G no B d CO - tutto questo non e 01>era loro. ~ò a loro può addossarsi la 1-esponsabilità dei disastri cui vanno lcggermcnto incontro, quando, come branchi di famelici lupi cho la nevo spingo alla pianu1't't,scia– mano, lungo dal confino nativo, 1>01· dive1'S8 con– trndo. Ma da ciò appunto il debito del partito socialista italiano o dei lavomtori organizzati, di 1·accoglie1-e anche in questo la voce pa.rtita da Zurigo e di :i1~cf.~'do!~1,r,~~::1~11·,~!'fr::1z:~~~~~e :o~~ol~u~t:'l~~ Bisogna, da un lato, che \'organizzazione si raflb1·zi in ogni paese, llOI' impo1·1·eai 8'0"Cl'lli quoi limiti legali d'orari e di salal'i cho soh possono infrenaro , la disoccupazione e l'emigrazione; e dall'altro. nelle nazioni tributarie dell'estero, ool'lleappunto ò l'Italia, bisogna che essa dirami anche nei centri minori. nelle 1.one pil'.1misel'e, sopratutto nelle plaghe ru– rali, alle ronti dell'omig1't'tzionc. ed ivi, con oonre-- 1·enze, opuscoli popolari, coll'opera inclofoss..1. degli agitatori, dii-ozz1 gli animi e le menti degli cmi– granii, alla luce dei dO\•ori nazionali cd into1·nazio– nnli. L'emigrante italiano che in Amo1•ica,come spesso a,•viene, si assolda uollc squad1·edella polizia pl'ivata degli indusil'iali (i c:osidetli Pinl:erlon), diventa un rinnegato, sh':lniero per qualunque paese. como sempre è straniera do,·unque la ti1-annide, ed ~~o"~;f ~i 1 ;~~~l~~le~~1~tl:°~~~[~01 !~ c~ 1 ·?1a\f;n~ 1 ~~Ì conh-ario, ovunque l'emigrato italiano (o gli esempi abbondano anche in li'mncia) si or$anizzò, si coa– lizzò coi lavoratori del paese d'arrivo, rormò con essi una sola famiglia, cessò d'essel-'8« il rovinato1·e di scioperi » e il « concorrente sleale»; ivi spari- 1-0110 i protesi odi nazionali, e con essi le fe1'0cioe lo 1-appresaglie. r1 proletariato d'ogni paese devo ror1ua1-euna sola tosta e un solo cuore; una te.st ..'\ che conosca le cause della propria miseria e dello p1-op1·io divisioni. un cuore cho lo spinf;il conh'Odi esse. Allora Hnir.\ la baldoria dei « patr1otardi » o lo stragi fraterne fra lavoratori divori-anno impossibili. FILIPPO TURATI. A, 1 evamo scritto queste linee quando ne giunse il manifesto del Ct,·colo soctalisla naJ)olelano che, rispondendo alla ripetuta accusa che« Aiguos-).fortes abbia smentito Zuri~o », riassume con molta effi– cacia. il pensiero d01socialisti. Ne riproduciamo la 1mrlo sostanziale: Al di sopra o d'intorno ni barbaramento trucidali o ai barbari trucidatori di Aìgues-:\lortes, non sta. soltanto di qua. l'Italia., di là la. Francia, come duo sistemi di JlOlitica,secondo il misero o O\'vio senso di talo parola.. Al di sopra dei lrucidati o dei trucidatori, come al di sopra. di Fl'ancia. o d'Jta.lia.insieme, sta. il &istcma capi– talistico tutto intero, contro del qua.lo sono rh•olti gli atti o i pensieri, i sentimenti o le parole di noi socialisti. Di tale sistema sono vittime, così i trucidati, che poriano sul mercato del la\ 1 oro l'inreriorit& del loro modo di vivere o l'urgenza. dei loro bisogni, sì da esser sempre pronti a. concorrere, come i lrucidalori, che ignoranti e passionali ri,•olgono le loro ire o i loro at• tacchi, non contro il sistema., ma. contro i più mllltrat- 1atl, i J•iù avviliti, i più schiacciati dal sistema. stesso. Aigues-Mortes non ismentisce, ma anzi conferma. lo nostre idee, ci dà. nuova lena., giustiftca innanzi alla. coscienza unh·ersalo Il principio delropera. nostra. Ora pili che mai possiamo esclamo.re: e Il salariato à ro11na di schia.viti1; - il sal ariato dove finire; - il salariato ftnirit. » Nè noi abbiamo mai affermato, che l'Internazionale

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