Critica Sociale - Anno III - n. 12 - 16 giugno 1893
CRITICA SOCIALI: 189 1leme tutt& la società civile, e la cui importanza storica Incominciaaolo or&Adeasere riconosciuta.L'lnghuterra è Il terreno claaslco di questa trasrorma.zlone, tanto più poderosa quanto pii'.>. tacita, ed è quindi anche il terreno clusioo di ciò che ne ru il prodotto principale: il pro– letariato. Solo In Inghilterra U proletariato può essere oggetto di uno studio completo. Prima della lnlroduzlone dello macchine, I&filatura e la tessitura 11tacevano In casa dell'operalo. La moglie e le tlglie ftlavano Il tllo, che il marito tesse,·a, o che esse vende,·ano, se Il padre di famiglia non lo lavorava egli ,tesso. Queste famiglie di tessitori vivevano per lo più in campagna. In vicinanza delle cilt&, e se la tacevano abba.stanu. •bene col loro salario, perchè il mercato interno era ancora decisivo por la domanda. di stolro, anzi ora quui Il solo mercato, e lo schia.e• clnnto potero doli& concorrenza, irrompente più tardi con la conquista. del mercati stranieri o con la. esten• slono del commercio, non prcmen ancora sensibilmente sui salari. Il costMte aumel)lO della domanda. nel mer– cato Interno proceden di pari passo col lento aumento della popolazione, occupando tutti gli operai, mentre la dispersione delle loro abitazioni campestri rendeva im– poBSibilofra di essi una concorrenza accanita. Ne ve• nln che Il tessitore era per lo più in grado di porre In sorbo qualche cosa. ed ufllttarsi un rondicciuolo, che coltivan nelle ore di olio - le quali, potendo tessere quando e quanto gli piacesse, non gli mancavano mai. ~rto egli era un cattivo agricoltore, e dal campicello mal coltivato non traeva per lo più che una po,·era messe; ma almeno non era un proletario; a., ·eva.un posto nella campagna., un domicilio stabile e teneva p ereiò ne lla società un gradino pili elevato che non l 'opera.lo lnglose di oggi. Cosi gli operai vegetavano in un& csistenia passabil· monte conrorte,·ole, menavano una vita onesta. e tran• quilla in tutta pietà e probità; la loro condi:tione ma– teriale era di gran lunga. migliore di quella dei loro successori. Lavorando a piacere. sonu. eccesso, guada• gna.va.noIl necessario; avevano tempo pel lavoro sano e ricreativo net loro giardino o sul loro campo, nonchè poi sollazzi col vicini, come le. boccio,I birilli, ecc., che Il conserva.vano In 1111luto e li rinvigorivano. Per lo più erano uomini robusti, poco dissimili nella conrormaziono tisica dai conta.dlnl loro \'icini. I loro tigli crescevano all"arla libera della campagna, aiutando al lavoro i genitori solo ocea.slonalmonte; un la.Toroquotidiano di otto o dodici ore non ai sapeva ancora. che cosa rosse. È tacilo imagina.re Il carattere mora.le od intellettuale di questa classe. Avvozzi a. consegnare Il filo e il tes• auto a. commossi ,•iaggia.tori contro Il pa.gamento del salario, non avevano bisogno di andare alla. città, e si troTavano inl"attldel vecchi che, abitando a poche miglia dalla città, non vi erano entra.ti mal - flno al giomo In cui le macchine, priv andoli de l guadagno consueto, n li spinsero a rorza in cerca di lavoro. Il loro livello morale e intellettuale era quindi simile a quello dei contadini coi quali trattavano abitualmente poi loro piccoli fttti. Consideravano Il loro Squire, il più grosso proprietario rondlarlo della.contrada, poi loro superiore naturale. vi andavano por consigli, rimettevano alla sua. decisione le loro piccole contro,·ersie, e gli rendevano gli omaggi propri a questo rapporto patria.reale. Ri– spettabili pa.drldi ramiglia..vivo\'ano moralmente, perchè ogni occasione lii Immoralità .manca.vu. loro; non ,•i erano bettole o ca8e di dissolutez za noi loro paraggi, o l'oste, da cui qualche volta osllnguevano la sete, eru.anch'esso un uomo rispettabile, per lo plQ un flttaluolo pi~ agla.to che tenev& ali&buona birra, al buon ordine e a chiu• dere di buon'ora. I loro tigli, sempre In casa. era.no educati all"obbedlenu e al timor di Dio; Il patr iarcale rapporto delle ramiglle rlmane'fa inalterato flnchè I tigli non pusavano a nozze; i giovani e le giovani cresce– vano In una dimestichezza Idillica, e il ma.lrimonio sa– nava &empre le anliciposioni inevitabili degli amanti. Insomma. gli operai inglesi di quel tempo Tlvenno e pensavano come si vive e pensa a.ncora qu&e I&in Germania.. nell'isolamento e nel riUro, senz'o.lth'llf, men· tale, e senza scosse violenti nella loro condizione. Di rado aapenno leggere, meno ancora. scrivere fre– quentavano l&chiesa, non si occupanno di politica, non cospiranno, non pensavano; si sollazzavano negli oserelzl corporali, ascoltavano con profonda reverenza. la lettura della bibbia, od erano umili e sommessi verso lo classi e superiori ,. Ma lntollottualmonto erano morti; non vivendo che poi loro piccoli interessi privati, poi telaio e poi giardinetto, non ave,•ano neanche il sospetto del potente mo,•imento che attraversava l'umanità a.I di là del loro orizzonto. Contenti a quel silente vegetare, senza. la rivoluzione Industriale non nrebbero mai usciti da. quest& esistenza, dolce e romantica. quanto volete, ma. indegna. di un uomo. E hn·ero essi non orano -osseri umani, ma semplici macchine la.,·oratrlcl a aervldo dei J}OChiaristocratici che sino a quel tempo a,·evano diretta la. storia; la rivoluzione industriale non fece che portare le cose alle estreme sue conseguenze, rendendoli macchine complete, strappa.odo loro l'ultimo annzo di a.Uività indipendente; ma appunto con ciò essa li spinse a.pen– sare e a chiedere una posizione degna dell"uomo.Come in Francia la politica, cosi In Inghilterra fu !"industria e il mo,·lmento della aocletà civile in generale che tra– scinò nel ,·or1ice della. storia. le ultime classi che rima– nevano ancora Immerse in un· apatica. lndifTerenz&per l'interesse generale dell'umanità.... Ottant"anni fa l'Inghilterra era. un paese corno ogni altro; piccolo città., poca o semplice industria., o una popolazione agricola rada, ma propo1·;io11atamtmle nu– merosa. Oggi ò un paese come 11en1maltro, con una capitale di due milioni o mozzo di abitanti ( 1 ), con oolos• sali città di rabbrlca, con una. industria che provv'ede tutto il mondo e che ra.qua.si tutto con le macehine le più complicato, con u na popola zione industriosa, intel– ligente, densa. duo toni dcli& quale Impiegata nell'in• dustria o nel commercio, e cho consisto di bon altre classi, anzi che rorma una nazione ben divorsa, con altri costumi ed altri bisogni, da.quella di allora. La n,·o– luzione industriale ha per l'Inghilterra la medesima im– portanu. della. rivoluzione politica per la 1-'rancia e di quella ftlosoflca per la Germania., e la differenza tra l'Inghilterra del liOOe quella del 184-4 è almeno altrei,. tanto grande quanto quell& che pass& tra la f'rancia. dell"a,1cim rt'11ime e la. F'ranci& della rivoluzione di luglio. Ma il f'rutto ph\ importante di questa trasfor– mazione industriale è Il proletariato ingl ese. Abbia.mogi&detto come il proletaria.to rosse evocato con l'introduzione delle macc hine \'). La rapida esten- ( 1) krlllo nel IAU. '·"· d. D.). (1) L'Autore aplega minutamente nel 1uo libro Il ,ueeeuiTo lt'Olger,I della rlvolutlone lndu1trl11.le. comlnch1ndo dftllll Jnnn. tlone della J1mna, del leultOl'fl lltlrll' .ren.ve e venendo allo l)Orlen• IOM 14:0perte lndu1lrlall del notlro leeolo. (N. d. D.).
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