Critica Sociale - Anno III - n. 9 - 1 maggio 1893

CRITICA SOCIALE 135 bianche, con,·ertite da poco tempo in pareU rèciame, che il piccone dovrebbe squarciare da capo a fondo per dar luce a quelle mise!"f'topaio do,·e la. folla dei non possidenti è condannata & vi,•ero in un ambiente oscuro o malsano per rcgolsmo piccino di un proprie– t.o.rio conflnnntc. Cosl la. leggo trascura l'igiene, l'estetica, l'utilità pub– blica por la paura che la quieto di un proprietario venga messa in pericolo dalla curiosità del vicino. ~lolle citazioni potrebbero flll'li per mostrare come il nostro codice sia sempre informato ad un concetto ma– teriale, quello di tutela.r e la cosa, la proprietà: il di– ritto della persona passa in seconda. linea, esso ò sem• pro posposto a. quello del proprietario. Il metlesimo principio si rivela nella parte del Codice che riguarda i diritll personali, colla dlrferenia che qui non è solo la propriotà. cito \'ione tutolntn, mo. J>iù t.litutto lo.ra.miglia. legalo. Al legislntoro non promo di 1n•otoggerol'individuo, che por co11tJizlrrni speciali dovo suporaro maggiori dir– ftcoltà di un nitro por sodcllsraro i suoi bisogni, per ragglungoro i fini della 1>roprio. oslstonio.: il legislatore non si cura che di salvaguanlaro le basi dol sistema: la propriot~ o la ramiglia legale. Da questo concetto sono dettato disposizioni veramente iniquo, come quella. dell"art. 180, che vieta di riconogcere i ftgli adulterini e Incestuosi; quella dell'art. 76i, cho escludo tali figli dalla successione; quella inftno dell"a.rticolo1053che li dichiara Incapaci di ricevere donazioni dal loro genitori. Sembra che alle osservazioni dn mo ratto srugga l'isti– tuto della tutela dei minori, il quale realmente ha per \scopo di proteggere persone lnca.pn.cipor la loro età di prov,·edore al propri interessi. ~: però un ratto che la tutela, come è regoln.ta.dal nostro Codice,si rivolge esclusivamente & profitto dei tigli degli abbienti, giae– chè quul tutte le disposizioni, che la Mguardano, mi– rano più che allro &iladiresa della proprietà. dei minori. Si cerca indarno nel Codice un a.rtlcolo solo che si& dirotto alln. prote1.ione dei minori rimasti senza pro– plietiL o senza mezzi. Essi sono abbandonati alla carità. pubblica. che vi provvedo noi modo che tutti sanno. È affatto superfluo, dopo che tanti no hanno parlato, l'ncconnaro nncho di volo allo tanto inroriorità che il nostro Cot.licc,più rea1.lonarlo In ciò di quello Austriaco, ha. stabilito per lo. donna. La ragione dei privilegi at– tribuili all'uomo in conrronto all& donna non va ricer– cata In una. protesa inroriorltà. di questa, ma bensl nella nocessitù, che il legislatore ha a.vuto di mira., di ren– dere salda la costituzione della ra.miglia borghese. Non è possibile che lo passi sollo silenzio la locazione d"opera, nella quale il Codice, intento solo a ravorire la proprietà, ha trascurato quasi completamente i diritti dei lavoratori manuali, che in tema di locazione d'opera dovrebbero avere la maggioro Importanza, pcrchò inte– ressano quotidianamente la grande maggioranza della popol11zlono. VI ò un articolo (1028), il quale proibisce di lepre la. propria llpora per tutta la ,·ila all'altrui ser,•lzlo. Ecco adunque, si dirà, una disposizione umana, generosa, a ruore delle classi po,·ore. Ma chi può cre– dere che questo articolo sia stato dettato dalla gene– ro1ità, quando tutti sanno che la libertà del luoro è la condizione rond11mentaloche ha J>ormcsso e permette alla borghesia di arricchirsi, di allargare i suoi com– merci, le sue industrie e dl ridurre sempre più il sa– larlo del lavoratore, Come sarebbe possibile alla bor– ghesia di avere sempre t.lisponiblle quella. ramosa ar• mata. t.llrlsorva.,cho lo permetto di sostituire gli operai vecchi con operai nuovi sempre mono pagali, e di re• oB sistere vittoriosamente alle coalizioni operalo, St, i la– voratori non rOSS(!ro liberi di muo,·ersi, e di a.ccorrere dovunque esiste ricerca di lavoro! Non si nega che l"art. IG:?8 costituisca un progresso nolo\·olo, perchè vuol diro abolizione della schia,·itù, ma non à men ,·oro che la sua rngiono do,·o cssenzialmonlo ricorcarsi nell"in– tcresse ogolstlco t.lollaclasse abbionta. Do\'O il Codice civile ha esaurita tutta la sua generosità n. ra\•oro de• gli operai è all"art. 1615, il quale dà. diritto ai mura– tori, rabbri ed a.Itri artefici Impiegali In un appalto, di doma.ndaro Il pagamento di quanto è dovuto ad essi dall"appaJtatoro, sul prezzo do,·uto a quest'ultimo dal committente dei la,·ori. Diritto ben illusorio è questo. se si pensa che un operaio. per rarlo valore, do,•rebbe chiamare in giudizio tn .nt o l'appaltatore, quanto il com– mittente, col J>Oricolo t.li arrivare, come avviene quasi sempre, do1>0e&aurito il credito dell'appaltatore verso il committente! Abbiamo ratto poche ossorvnilonl, ma.osso bastano a provare come tutto il Codice civile risenta. l'impronta. dell'origino sua borghese o propriotnrla. o qunnto esso sia. lontano da quell'ideale del diritto cho gli antichi giuli1ti Ingenua.mento compendiavano nei tre ramosi precetti: ho,iule t:i~e, al/erum non fae<lere,unicuique '""""' lributt·~. Continuino pure I dottori della. legge ad infloraro le loro lezioni con queste massimo sublimi, ma ti guardino bene dal commentarle! Dovrebbero demo– lire tutti i codici della borghesia, cd altro ancora. Doti. A. L. Ilpassato e l'avvenire della « lotta diclasse » IN INGHILTERRA Il. L"allargamento del suffragio non avvenne certo per ispirito di moderazione, mn ru dettato dallo egoismo ed imposlo dalla paurn. Da un lato la borgl1csia industriale, potentissima per la ricchezza noi paese, ora anco1-a troppo debole noi Parlamento po,· arero In di1'0zione della viU\ politica. Messa in possosso del ,•oto, m•ova in principio sperato di fare da sò l::i sua strada, senza l'aiuto dolio classi operaie che avm•a ben adoperate per ottenere la rirorma del 183?, o nella C.1.mera aspirava a un monopolio del potere esclusivo cd opprimente a danno degli ausiliari d"ie1·i. Ciò nemmeno l::i rialz.wa agli occhi della nobiltà o t'OSU\,•::i una minoranza rumorosa, ma sempre lontana dal Go,Torno.1;-uronogli insuc– cessi a cui ora condannaL'\ che la spinsero a rifare colle cltwi operaie il paijo che dopo il 32 a,•eva violato e a ri\•cndicare anche por questo il diritto al voto. Dall"altro lato la loro esclusione ora causa permanente di agiL"l.Zioni che alla lunga si sareb– bero fatto pericoloso: non ,•i ora dn scherzare con questi la,·oratori che non erano pili deboli o dispersi, che disponevano di mezzi o di associazioni; e non erano ancora obliato lo scene del 183:?,c1uando gli operai delle pro,•incie agu1.1.a,·ano le picche per marciare su Londra. Si dil'l.\ che ru rortuila ooin– cidcn:m: ma il ratto è che la sera stessa del giorno in cui i ror1-o,•iori di Brighton condannavano i treni all'immobilità, su quella linea che sorre ai banchieri

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