Critica Sociale - Anno III - n. 9 - 1 maggio 1893
E., CRITICA SOCIALE 1:13 del p.'lrtito, e che f ossero e valessero come sezioni ~rdi~l~~O 'tr.ii ~~ ~j:C nUl~f ~n~to t~titra~e.tutte sie~~a :i1~~: Sf'?, ~~!~:\~10 t:;t1:r•;:b';!r:~~~io e~~~ avendo diverse occupazioni o pt'Ofessionoe vivendo in condiziono sociale diversa, condividessero tutte la fode socialista. Qualche ci1·colo, cito come uno ~~~ii~~~.i 1::r.t J1~ 01 i'-~n1~,~::vigé11!::Soc:~i~ò 1: bon~\ dell'idea. Una tale organizzazione rimodic1-obbo pure a 9.uello che è un altro inciampo aH'azione del par– tito e che ha bisogno assolutamente d'essere climi• nato, perché il partito pros1>0ri o si rassodi. Parlo della mancanza di fondi. Noi, pur tl'Oppo, anche in questo apparteniamo schiettamente al nosh'O paese, in cui non è pili possibile barattare un biglietto di cinque lire o , 1 'è chi sogna o strombazza. imp1-ese poco meno che napoleoniche. Il dennro, anche noi ~I~u~~si~:\.!1t~roc~~°cf 1 ,t:~d~f~ladr 1 <Ì~!~~. fare a::~~~o v~• i!!r ~-ii't~u~n~d!!!1~~~~!~:~t~ J! una nuovn indispensabilo conti•ibuzione e sem.a poterla commisurare alla varietà od allo esigenze degli eventi. Eppure io erodo che, individunhnenlc considerato, ogni aderente alla parte socialista, in fin d'anno, racendo il conto di quello che ha dato come con– tributo, troverà d'aver dato probabilmente un con– tributo assai maggiore, di quello che si suol dare in altl'i paesi, dove la contribuzione è minima ma fissa e continua. La moltiplicit.\ di giornali, giol'llalotti, rogli vo– lanti, manifestazioni straordinnrie, h.\partecìpazioue a vari circoli, coesistenti l'uno accanto all'altro nella ~tessa citt.\, esigono e realizzano un conh'ibuto re– lativamente anche superiore allo condizioni di molti aderenti; ma incerto com'è, distratto da una parte e dall'altra, non dà nessuno di quo· frutti che, di• versamente regolato ed impiegato, anche un con• tributo minoro sarebbe in a-mao di dati3. Giunta. a questo punto dt unità e di coerenza rorganiz;,,azione socialista potrebbe meglio e pii1 compiutainente svolgere tutta la'sua attività in più di un senso. Una tale 01·ga11izznzione,avendo in– cremento di mezzi e di rorze, poti-ebbe essa stessa diventa.1·e,pc1· quanto ciò è possibile nell'ambiente bo1·ghese, una immagine delle nuo,•e cd auspicate forme sociali ed in ogni modo una istituzione che, procurando agli aderenti notevoli utilità materiali e morali, si gio,·asse di questo sfosse come di mezzi di efficace p1-opaganda della causa socialista. Quando a noi, per es., accadesse, come fa la Casa del poJJOlO di B1·uxelles 1 d i J>Otord are a· nostri ade1·enti il pane a più buon mo1e1.to , noi avremmo ti-ovato un modo assai effic ace di rich iamare a noi assai pilt aderenti e contempo1·a11oamcnte di mi– gliorare la condizione materialo d'alt1•i o richiamai-e anche quelli, che specialmente da una utilità pratica e ~'fo~ 1 i ~!°~ ~ ~N ~~l~ftr~ti:nt!ii<-:1 :~~~~:iali, conseguibili, innestando, per quanto ò possibile, sull'associazione politica istituzioni cooperative o connettendole diversamento; occorrerebbe, o s.1rebbe possibile, formare istituzioni di cultura. Quanto ]>iÙle dottrine socialiste si avvicinano all'ora del loro trionro o della loro applicazione, enh'ano in una fase, per cui nou basL--ipiù la ge– niale dh•inazione di uno o di un altro, ma occo,·rono le fot•ze associate di molti nello studio paziente e positivo do' renomeni e dello funzioni sociali, o giova che niente di quanto si fa datl\>edutto vada perduto, ma venga invece usurruito, divulgato e ricongiunto agli altri srorzi tentati altrove in simile senso. E quanto pili il movimento diventa va1·io od esteso. all'opera individualo occorro succeda l'opera asso• ciata di molli per poterlo meglio intcnclo1-e e se– guire, od ogni associazione, o~rni cii'Colo doVl'ebbo poto1·0,ciò che oggi 11011 ò. dal' modo a ciascuno do· suoi membl'i di tenei· dietro anche a tutto lo sviluppo dello teorie socialiste e dello 101-0possibili applica1.ioni cou libri, con J.)Ubblicazioni,con inse• ~m~ 11 Q l!~ 1 \ ls~l\(~~=\'O dr·~ 1 ult~~-a01 ~I:;:~~~i~li'Op~i; maggio1· ,•alore e profitto anche quando si allar– gasso,-o a scopi di cultura più generalo o comprcn• dos.,e1-o insegnamenti di materie affini,dal cui studio. se anche nou scmbl'i, ,·iene molle volto il mag~ior sussidio allo. nostra causa, ed in ogni modo viene un aumento del li\'ello generale di cultura, da cui non ò possibile l'ip1-ometlersi altro cho bene. :\'oi comincc1-ommo così dal cont1·obilancia1·0ed elide1·e i dannosi effetti di certi metodi d'insegnamento ti·adizionali ed ufnciali e potremmo un:\ volta giuu– go,·e a creare 01·branismi, in cui la scienza si mo– ,·esse liberamente fuori di ogni pastoia, di_ ogni p1-egiudizioe di oS'lli ipocrisia borghese od ufllciale. Una 01-gani1.zaz1onecosi ro,·te e prog1'C'lita ci permettc1-cbbe, \>rima o poi, d'avere anche una cosa indispensabi e al nostro partito o che un giorno potrebbe convertirsi anche per e.sso in un reale prorìtto: parlo di un giornale quotidiano. Nella prosente condizione della stampa III Italia, che non b nemmeno giunta. ad essere, come alti-ove, una impresa commerciale tendente a vivere cd essere sorretta dal suo pubblico, ma ò invece nella sua f!na~:~:~~;OO J~r~:~0 :~~~ l~~ù1tl!V~;sa~~ bancario cd, alla men peggio, dcll'istorfa o degli interessi di qualche ricco-1:uioso e niente pili; un giol'llale, corno quello della nostra parte, che, solo, ~•= ~~/~t~: 1 ~n ~(i'0~~ 1 ~h~i~:;::i ;~,:'\~ E rutile, che no verrebbe a noi, s.'\1-ebbenon so dii-e quanto grande, non solo por la maggiore dif– rusione delle nostre idee, ma por la sua azione riflessa. Un giornale quotidiano, a difl'e1•en1,a di un organo olxlomadario o di meno frequento pubblica– zione, ci motte nocessal'iamento in di1·etta relazione ~ 0 ~i ~~it~~e?~:~~,~ c~~ng~or:~i~of!~~~~ h~~~:~d~~ commentarle, tirandoci giù in questo basso srere dalla 1·egio11e pili alta. dello nuvole. Poi la cronaca, la c1-onaca stessa, questa umile. ed in apparcn;,.a insign ificante, storia quotidiana di tutta la vita SO· eia.lo borghese, sarebbe, so ben trattata, uno dei nostri buoni mezzi di p1·opaganda. Forse, cosi discon·endo delrorganiz1.aziono socia– lista, io s..·u'Òqualche volta andalo troppo in là, o rimasto troppo in qua. od a\'l'Ò talvolta pensato a cose non tanto facili a ra~iungo1-c, tal altra volta avl'ò trascurato vantaggi ptù immediati o pii1facili a conseguire. ln ogni modo io ho voluto l'ichiamaro l'atte111.ioncdi quanti condividono i nostri ideali o le nostre s1>eranze,sulla necessità di una miglioro e pili compatì..\ oi:vanizzazione della nostra parte. Noi,che combattiamo conti-o la pi-esente anarchia dello runzioni sociali borghesi, dobbiamo fai· di tutto J.l:Cl'Chò la nostra parte riesca quanto più è possibile organica cd ordinati. E mi ò semb,-ato che nessun tempo rosse più opportuno di questo a tratL'\1·0fai tema; mentre la prossimi fa della nostra festa mondiale dei la,·oratori ci rivolge, più intonti, a· nostl'i p1-opositi e, d'altra parte, chiari ii-Ognici ~~ 1 1 !~~~l~cd~~\~'0 p~:~. pr-ossimo lo ore delle perso- Finora le balie della patria, dileguato le 1wime o lonL'\n0 pau1i3, sono state conco1'(li noi ritenerci
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy