Critica Sociale - Anno III - n. 9 - 1 maggio 1893

CRITICA SOCIALE 100 impetuosa di spropositi cho sprizza dal pelago dell'igno– j.a.nza, della pie-0ioeria montalo, dell'incapa.cità a capire le leggi del mondo e della stori&. I signori impossibilisti, so rossero vissuti coovi del nostro pro..'\,'O ignudo,a.vrebboro chiamato destituito d'at– tuabilità. pratica il progolto di coprire la nudità con un vestito, o so rc.ssero vissuti al tempo che si portavano le teste imparruccate o incipriate, avrebbero gridai.& utopistica la proposta dell'aboliiione delle parrucche e della cipria. Es;i non vedono elio il presente. e pen– sano che la realtà dell'oggi sia stata la realtà. del di trascorso, o di conseguenza. debba essere ancora la realtà del domani. Essi non sanno o non ricordano per quale trafila. di mutazioni d'abitudini, di credenze, di regimi, l'umanità ù passala, e non ~anno o non ricordano cho la moralo dell'oggi ò per talun "orso assai differente dalla morale di altri secoli, e che tutto cambia e h1tto si trasrorma, è che è un ragionQ.mento meschino quello di reputare impossibile un ratto solamente perchò contraddice al · ratto attuale. Se, f'ra i nostri antichi progenitori del semplicissimo clan., rosse surto un pensatore geniale, che avesse par– lato di uno. colleganza. di uomini governati alla stregua nostra e reggentisi in società. colla complicazione degli odierni rapporti, tutta la ra.lange di quei nostri antichis– simi maggiori a,·rebbe trattato l'uomo di genio come un pazzo, e puro noi siamo la. pro,·a più proeisa che male, in quei di remotissimi, si sarebbe speso l'epiteto di roue. I signori impossibilisU sono vittime, inoltre, d·un co– lo~sale errore di ottica cronolpgica giudicando inattua– bile il socialismo, in quanto, per la sua. attuazione, oc– correbbero qualità di cui l'uomo, adesso, diretta. Essi non riflettono, cioè, che, talune qualità. sono de• terminate, appunto, dalle esigenze della noslra costitu• zione sociale, e che, questa ri(ormata, quello non avreb– bero più Il loro motivo di ossero. Essi commettono cos\ lo sproposito di colui che so• stonesse incapace un individuo, & vent"anni, di solleva.re un dato peso, perchè a. dieci anni non lo solleva., non badando che i dieci anni di difl'erenz& rra le due età portano seco la (orza necessaria a sollevarlo. Essi non sono meno ridicoli di chi negtlSse l'avvento delrestate, dopo !"inverno, perchò nell'estate si vestono indumenti più leggiori e questi non riparano Il freddo, dimenticando che il freddo scompare coll'apparire del• restate, rendendo inutili gli Indumenti più pesanti. Una terza causa dell'inattuabilità. che erroneamente si affibbia al socialismo, ed ò connessa con quella. ora analizzata. consiste nella ro.lsa idea che si l1a.del so– cialismo medesimo, nell'idea che I& società socialista sia, immediatamente, la felicità di tutti gli uomini, la soppressione di ogni vizio, il trionro di ogni bene, il regno assoluto della giustizi& e della •irtù. La diff'erenza, rra. un tale Ipotetico stato di cose ed il nostro, ingenera. la persuasione che, per ottenere il socialismo, sia necessaria una radicale mutazione del– l'umana natura, e conseguentemente spinge & riftutaro la possibilità pratica. d·un& società, per la quale urge una s\ diversa compagine psichica. Mentre, da un canto, si sbaglia, per una trasposizione dei costumi, delle tendenze d'un'epoca in un'altra. che non può provocare nò queste, nò quelli, dalraltro si. sbagli& attribuendo al socialismo pretese, che da.i suoi propiziatori non sono arratto Inalberate. Il socialismo soffocherà. certamente tante male incli– nazioni, che la lotta por l'esistenza dei giorni cl1e cor- rono alimenta o s,•lluppa, e quindi ù \'ano eroderlo inu.t– tuabile, pcrchò con osso urtano pllSsioni e vizi propri del momento storico che attra,·ersiamo. Ma. il socialismo, non stimolando più molti dei nostri arretti perversi o Impedendo l'orgo.nizzarsi, per la legge di adattabilità. agli ambienti, di corte qualità prodatrici od egoistiche, contrarie al bonossorc umano, non potrà instaura.re, di botto, una specio di paradiso tçrrestre, onde è vano credorlo inattuabile. quasi che esso ripo• sasso su d'una rivolu2ione completa. e repentina della psiche umana. Proseguendo nolla disamina, trovo che un quarto mo• u,•o dell' inronda.ta inattuabilità. pratica del socialismo lo si rintraccia n ell'opinione cbo il socialismo debba • scattare come un diavolino di Cartesio, per un colpo di bacchetta magica, e non sia il frutto di una lunga evoluzione maturatasi o maturantesi nei secoli. r'ra tutte codeste causo, la vera, la prodominllnte è però sempre la legge d'inerzia, che distoglio da ogni grande novità. o ra sembrare catuvo, brutto, impossibile, ciò che è semplicemente di\•erso da. quanto esiste. Porchè il socialismo potesse dirsi inattuabile, con~ verrebbe che non rispondesse ai seguenti requisiti: 1. 0 Della coerenza alle leggi dell'eyoJuzionc sociale; 2.• Della concordanza colle tendenze scientifiche, ftlosoftcho, sociali, politiche della nostra epoca storica; 3.• Della.corrispondenza ai sentimenti, alle abitu– dini, ai bisogni più comuni del nostro tempo. Questi tre requisiti sono essenziali e, per alcuni ri• gu!\rdi, essendo inspirati ad un unico principio, si con• rondono gli uni cogli altri. Le relazioni rra il socialismo e cotesti requisiti, oltre allo stabilire la 1>0tonzialitàpro.tic&,in genere, del so– cialismo, no stabiliscono, per somme linee, la p0tenzia· lità pratica, rispetto al tempo. Qual è la condizione del socialismo dinnanzi a queste tre requisiti, Non ò rorse il socialismo la manifestazione, nel mondo umano, di quel grande processo, dal diffuso al concreto, dall'inorganico all'organico, che domina il mondo ftsicof Non rappresenta la riunione degli atomi t1parsi,o non si mani resta, pertanto, come il portato di un universale legge cosmica 1 Non ò, d'altronde, ,·ero che gli uomini, dall'individuo errante per le selve, alla piccola famiglia., alla tribl1 e via, al piccolo stateroUo, fino allo odierne conrederazloni di Stati, sono sempre andati associandosi, man mano, di ph\l L'assorbimento p0i degli interessi singoli nell'Inte– resse generale, che la società socialist& si propone, è un renomeno tanto paleso, nel cammino dell'evoluzione, che tutti racilmente lo constatano. Le minorante, pel cui solo tornaconto fu il goYerno e l'assolto sociale durante centinaia di anni, vnnno perdendo, a poco a poco, al cospetto delle maggioranze, terreno, e le leggi, gli istituti sociali, se non sono an– cora. propriamente Ispirati a.I bene del maggior numero, vanno cessando, ad ogni istante, d'unirormarsi al bene ristretto d'un tiranno o d'un'oligarchia. Tutto nella SO· c!elà. obbedisce allo. forza immane del principio di coe• sione, e noi osserviamo il costlluirsi, nel grembo dello St&to, di un·inflnità di associazioni, o l'Odiamo queste associazioni rondersi le une colle a.ltre per crearne delle più p<xlcrose.

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