Critica Sociale - Anno III - n. 8 - 16 aprile 1893
i20 CRITICA SOCIALI!: quelln dogli altri p.,osi,è stata od è sempre pronL, a faro tropp.'\ morale e a dare poco pano. Io prendo la parola dello Schulze « che ancora infinitamente resta a fnro o che In cosa princip.110 è anche da tentarsi•· Con questa confessione lo scopo del suo libro è fallito: ora era quosto da v0<le1-si, cioè se le classi dirigenti l'avrebbero tentata, e, tentandola. l"urcbbcro raggiunta pacificamente. Un altro scrit– tore meno co,·rivo si chiede: « Ma la storia ce ne dar:\ il tempo!>(') Probabilmente Brcntano o gli altri penseranno in buona fede che ,•i siano la volont.'\ o il tempo per lutto: ma se vi sarà il tempo mancheranno In volontà o la possibilil:.ì. i\'essuna classe ha mai abdicato s1>0nt:u1camontoal suo g1':ldo: lo rinunzie volontal'io non si sanno nò $i possono fare. La sto1·ia non no conta, o mono la storia inglese. So si fos– sero bon seduti in faccia a <1110\ gran<lo paesaggio cho questa ci presenta, a\'l'cbbe1'0 ,•isto che tutto là. ò lotta di classe, l'al'istoc1-azia, la borghesia, il p1'0lotariato, sempre l'un conh'O l'altro: e ne avi-eb– bero tratto qualche insegnamento pel 1>resente o l'avveufre. Quando si avi-anno raccolti e clnssincnti tanti do– cumenti per la storia del continente, quanti se ne hanno poi• l'lnghiltorra, eguale spoltacolo di lotte, fra quelli che vogliono vivere oziando o quelli che sono costretti al pili improbo lavoro, ci presenterà il passato. Ogni uomo di buono. fede ripeter;\ col Rogors ('): e Lo studio della storia non ha cre– sciuto il mio rispetto poi meccanismo legalo clie ha creato lo stato sociale del mio paese: anche dietro Io manifestazioni del p.'\triottismo ho sempre lt'Ovato nascosto un movente interessato. > F'ino a pochi anni sono in JnghiltOri-a si diceva che le leggi sono o do,•0110CSSC1'0 f:.\tlodai propriotarì del suolo, a cui usi, tradizioni o istituzioni sono asser– viti. Essi si ,•nlsoPodi questa loro prerogativa, esclu– sivamente por allarga1'0 o consolidare privilegi di cln.sse,e non furono scrupolosi nei mezzi. È tutta una storia di violenze sen1..anome, che durarono per secoli, dallo Statuto dei Jayo1-atoridel 13-10 di– rotto ad assicurare ai p.'\Ch'Onl una mano d"ope1'a a buon mercato dopoché In p c.sto nei-a ave,·a spo– polato lo campagne o fatto rinb.a.ro i prezzi, ai 3i atti regolatori del lavor'O cmnnnti fino a Gia- • corno I, coi quali si erano ridotti i salnrì nl minimo compatibile collo necessità dolln vita, si ci-anorotte le coalisioni, dati gli espedienti por sottomettere gli operai a sor,•eglianza continua, numeoL'\ta l'of– ferta. della mano d'opera agricola rcslringuodo il diritto al gn17.onato. Furono questi proprietari che per secoli istitui– rono speciali magish"ature detto per ironia giudici di P.'\CO, i quali imposero al ln\'Ol'O dei &.'\lari di ramo; dopoché avevano immiserito gli operai, de– rubandoli dello terre che appartenevano allo loro 81 ~:l ~~~OLl!R: Dle ,o,1a1e J.'l•aoe ehtc 11ttttt/U J,',-aoe; t!191,pa– \1J /11ter1witr1/1011 dconomlQH• cte l'hl1t0lt••; 18jf, pag 3'. B1bl te a Gino B o corporazioni. e Per secoli i landlords, dice,•a Cobden in un discorso il li dicembre 18•15, hanno ingan– nato e rubato lo classi modio o lnYoratrici J;ul ter– reno dello imposte; o quando al principio del noo conclusero col l'O un mercato poi riscatto do· suoi dil'itu fcudali mediante u11 semplice canone di 4 scellini J>er lira st. dello loro rondito fondiarie, votarono una leggo che rendeva porpeluo il loro èstimo, mentre il ,•aloro del suolo decuplica,·a in lscozia e quintuplica,•a in Inghilterra, o con altre leggi csontn,·nuo la proprietà fondiaria da ogni di– ritto di succcssiono, riuscirono a trasmettere di padre in Oglio nell"innocen1.. '\ dolln loro anima le· terre se111.a vere alcun do\·01·0da compiere e libe– rarono da qualsiasi im1>0stalo loro cnse, i loro ca– valli e nncho i loro cani. > Non si chiose1'0 i landlords, qu:mdo sotto i 'l'udor tr:.uiformarono in pl'O.to1·io i 101'0campi poi· destinarli allo caccie, se così nvrobbct'O diminuito il pano agli operai delle città o dello campagne: anzi è ciò cho volevano, perché quanto minoro era il grano sul mercato. tanto pili c:u'O l'ancbbo1'0 p.'lgato quelli che ne abbi.sognavano. E quando vidOl'O in pericolo Ja l01'0 rendita, non si vorgogna1'0nodi sostenere artiOcial– mento i prezzi, anche affamando il paese; o reccro le leggi sui cercali. Quelli che parlano di a1·monie, di pace sociale, di altruismo df\ parto della lando– crazia inglese, dimeutic..'lnQlo leggi di monopolio e di fnmo dol 1815, voL'\te in :mozzo n una rivolta repressa nel S.'\nguc, i moti rivoluziona1·i del 18li, quando, sotto lo stimolo di sofferenze orribili cau– sate da una grande carestia, i morenti di fame nei distretti indui,triali discutevano sul ripudio del de– bito nazionale che S..'\Jh·alla cifra enorme di 22 mi– liardi e sulla riforma radicalo di un varlamenlo con-olio. Anche allora ora lotta di classe; o l'ari– stocrazia sospeso l'lfabeas co,-pus. Il IO agosto 1818 centomila rifo1·mnto1•i capitanati da llunt c11trarono in Manchcslor: si versò sangue opol'nio; o soi nuo\'e leggi di intimidazione, nè piìl 110 mono, furono ri– tenuto necessario dagli affamatori per mantenere l'ordine. È ben noto che non fu certo por abnegazione dell'al'istocazia fondiaria o per lo teorie degli eco– nomisti che lo leggi sui cereali furono abolite. Non sarebbe sL'\ta la perdiL'\ annua dei consumatori che )làc Culloch v:1lutava a uOO milioni, nè l'emigra– zione dogli operai abili, né il timore della concor– renza straniera alle industrio inglesi, sufficiente a indurre la classo dei p1'0priotari fondiarl a mutare politica in rn,·01-0dei diseredati. Non erano così teneri di Obra da abb.'\ndonare un sistcmn cho in dieci lustri, secondo i c..'\ICOli del ministro Huskisson li avo,•n arricchiti ,·enti volte, menti-o In condi~ ziono degli operai aveva seguita una stmda in– ,·ersn ( 1 ). Da,•anti a intere.,si cosi solidi, a guadagni tanto sicuri, lo opposizioni cado,•nno nel vuoto; e indarno nume sudava a dimostrare che il ca1'0delle sussistenze acc1-csce,•a le sposo di produzione; e
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