Critica Sociale - Anno III - n. 7 - 1 aprile 1893

CRITICA SOCIALE 101 Il programma agricolo DEL PARTITO OPERAIO l'RA~C&'sE L<,vorl1to1•L cl.el/.6 C(llll,JJCIQIW, Pcrchò i socialisti del Pnrlito operaio intendono rostituil'c alla naiione opc1·:1ialo miniere. lo strade ferrate, lo officino accapar,-ate dagli oziosi della flnan1.n, "' si dico che noi vogliamo strappare al 1>iccolocoltivatore ciò che possiede. Coloro che spac– ciano simili men1.ogne. sono quei medesimi. che mentre ,•i occitano contro i ,•O'itri fratelli. gli operai dello cittA. ,•i rubano lo rnslro economie con le loro società del Panama. no?~:~s~:~·~N~;1 c!,1 ~~m~t ~\'~frll~a~ 1 t~ d tevi conto dcli<' riform,r so~iuli immedinte che il Partito 0/,01-aio reclama in f1woro dei ~iornalicri. doi picco i p1'01>1•iotn1·'i, dei flttl1iuolio do1mc1.1.ad1·i. E, dopo essor,•1 domandati so mai i ,•o:5tri rappre– sentanti pa~ati e presenti hanno fa tto checchessia por mighor:wo la \'OStra condi:r.ionc . ,·oi \'i con,·in• ccreto che i socialisti so no i rnstri ,·ori difensori, i ,•ostri soli amici. Lungi dt1l J.>CRS..1.t'O a dlclde1·c il ,•osh'o axcre. il Partito oJ>er:uo, il 3ualc non oombatte che i va- ~-='~!mz!11ianfu1;i~, ~rf 1 :i~:li:Ìi "~::!Tir1~ 0 d!l ~~~ ~T ~~~~~ei ~~:!!drr'o 1 ~ w~~~r~~i~~\ ;11r! fi~~~~r~cl1~:~i 1!r'i~::u~~-a:Ci!h~1~vi~~~sf 1 ~ii~ rino buoni salari o una pensiono 1>01· In \'CCChiaia. Il Partilo operaio è organi1.1.ato in tutta la Francia. Esso ha deputati alla Camera e con.siglicl'imunici• pali in centinaia di comuni. Padrone dei municipii di Roubaix. ~larsigHn, Narbona, Montluc:on ed altre granrti citt..\. esso si occup.1. innanzi tutto, di s:1h-a• ~ardaro gli interessi dei lavoratori. Cosi a Roubaix 1 fanciulli di dodici asili inrantili sono già nutriti gratuitamento, e ben presto tutti gli alunni delle scuoio oomunnli lo saranno del pari. un~'?dr1~°oo:: 1::a~~~fo g,:~:~ d1:~!~ \f!}:~ a po1·1-e c1uosta forza a servizio dei suoi fratelli delle campagne, por far loro 0Uone1·e giustizia, per or– ganiw1rli o assicurn1· loro - mercò l'unione con gli opcrni dell'industl'ìa - la liberto. od il benessere. Progrou'Ulu:t. ART. I. - .Mlnt,uo di salto-lo, {issato dat sin· dacaU operai av,-tcou e dal consigli 11uintctvau. tanto ver gU ope,·at a gtornal<, che ver quelli impegnali aa como (borm,·I, gar;o-nl e serrie di 1,uuserle. ecc.). L'operaio dei campi che non possiode un pollice di terra sa qul\Dto O dura e difficilela ,•ila o quanto bisognn lavom1-o por guadagnare una misel'ia ! E t":i~,'r'fia:il~~~U:a~:O~ ~~ j(~!~~•~:~ 1 1 1 ~ \;i 0 i !~:·i-e ~:fu~a~~ 11 a11S:~fn~:it~~~bi':;.:r;;1 :l~~ nettioro. oppu1-o abb.1ndonnro la famiglia ed andai-e mollo lont..,.no. a 001-ca1-o nelln città un la,•01-0 che non sempro si tro,·a. Il lavorato1-e dovrebbe dunque. nella buona sta• glone. guadagnare di che ,•i\'ere e far ,•i\•e1-e la sua famiglin. J>CI' tutto l'anno; O questo il mtniuw dt sata,-to che chiodo per lui il Partito operaio. Questo saLa,·to minimo sarobbo stabilito dai con- 1~ =:iw:1~;:,,~1.~~~indacnti opc.-ai agricoli, dovo E non S.'\1-obbcche giustizia. Quando l g1-andi pro• p rietari tro,,ano di non JX!lCraffitL'\1-0 lo loro tcr,-o a prc1.zi nntaggiosi, essi fanno impor1-o dritti pro,. t ettori su l ,•ino, sul grauo. sul bestiame; questi pro• fittano solo ad ossi. o non ai flttaiuoli. ni mezzadri cd ai hn·o1'ntori im))Ognati ad anno od a giornata. ~~-i ~:~~ni~uc!~~ll~~l~i~n: {l~ 1 1~• 1 i 1 t~i ~~~:!ta~~i~~t biano porrn~"M> cli ,·cnrle1-o più caro il legno ed il grano. Ciò che si ra poi l)l"Oflttodei grO'l<si p1-01>rietari. il Partito ope1-aio \'UOle si f:,ccia p(.'I s.1lar10 dei giornalieri, dei bovari'. dei garzoni e dello sc1·,,e di ma.sst'l'iao degli altri proletari agricoli. che nm· montano in Fra11cin a tre milioni e mezzo. Ma 1>0r far questo, è d'uopo che i coltivatori si uniscano ngli opemi della citi:\ 1){'1' m:rndare dei loro nelle C'amero o rondn,·o la Hopul>bliea dC'I laYOt'O. ART. 2. - CJ'C{l.~ionc dl_pl"OIJilJtt·l 11u1·tcol1. Un Consiglio di probiviri Oun lrihunnlo composto per motù d1 padroni e pe1·rnofa di opc1•ni. IJ>ach-oni el_e,gono i. pt'Obh·iri p..1th'Oni o Hli operai I probi– ,·11·1 operai. Quando SOl'go unn conh-o,·e1'$ia fra un operaio 8'1 un p..'Ulrono sopi-a una questione di salario o ,li la• ,•oro, lo duo parti ·\'anno innanzi al tribuna!<" dc.i r~~S~li;ii:~;~~i~ 1 r.~:;~~io~ 1 ~•=·c1iF~~~:n: 1~ f1;~,i:;~ro ~"!~f.~1~ d·d~ec~~;./'~n c:r :i:~:~:l~i k ~= stizia se ò stato leso. J,'opcraio 11011 hn !lJ)CSO cra,·- ,·ocnto, nò altre, da pagal'e. . Ciò cho ò buono per gli operai della cilfa é buono del pari per quelli dolio cam1>,.'lgne; cd ò pe1-ciò~he il Partito operaio chiedo cho !lia stabilito in ogni comune un Consi!lio di probil'iri nominato dai ~~rri~~-:~if)~~i~\i O d~~~,.~1~:i g~i:;:!a &'~;~li~ siodez-obbe tutto le domeniche e anello più spe,~ se occorro. co:1 1 l!~~~\~. 6 J;~I:~ s:i u:~~~ 1 , ~J'<> r:~t~ 0 1 t~i1~l~i~i~;~o~~t~el~n;~~i~}~~l:tils~~~~n:I~~.:;;; nò di tempo nò di dan.U'O. ( 1 ) AnT. 3 - l)ti;tcto ai c01,iunt ,u aucnw·c le to,·o terre t.-om.unall; conce~slonc /~ttta. <tallo Slalo ai comunt dei te,·1·c11t denumtall. ma1·tlllmt ed altri attuatnumtc 1ncolU, · tm pteuo <lelle ecceden:c dei bilanci l-Onnmall <t.lf l,i91·a,uumcnlo della vro– v,·telà com1male. I beni comunali sono i beni di quelli che non ne hanno. Dovo cc n'è abbo11dan1.a, come, 1>0r esempio, nei Pirenei. lutti gli abitanti, 1>er <1unnto po,·eri. purchO possiedano una st..1lla. possono tenero mon• toni, \'accho, mniali. che vanno a J>MCOlnresulle prntorio comunali. In certi ooirnmi c·o un pasto1-e comunale, o~ia p..1gatodal comune, incaricato di :~r~~\~i.al1~~ri~~~~nlivo i~:ii~~~-~c:~ c~~c~~ll~ niscono legna J>CIri~l~~nto .od anche legname di costruzione n tutti gh ab1tanh. Un tempo tutti i oomuni 1>0SSedo,•nno g1-andi beni comunali che aiutM•ano a ,•h•oro la .P?'·e,-a gente; la ,•acca. i maiali o i montoni, nutriti sullo terre comumdi. p1-ocuravnno alln famiglia del coltivatore la lana che lo donne fila,•ano, il latte, il bu1·ro, il formaggio o la carne. uJ~) (~r1~!~ c::1 l~~to" 1 ~.:~r1~ 10 a~·~~~l~~1:~'1fi"~r:0°b1~ ,trii.li, ha rJmandalO " ml1rllor hllòj)O - Il rhe \'UOl dire hA ,e– J)Ol!O J)(lr un l)HlO - la propo11ta dl!I prollhlrl 11grlcoll,

RkJQdWJsaXNoZXIy