Critica Sociale - Anno III - n. 6 - 16 marzo 1893

80 CRITICA SOCIALI la cor•re.nto dello doduz.loni cho ne scaturiscono; è necessario di t1-o,,arouna soluziono che, riattaccando il ronomono sociale a tutto lo leggi della natura, che, gettando lo radici prorondotraverso a tutti gli strnli della scic.n1.a; si levi con la solidità di un tronco ~o~i~fi 1 ~1t~ 1 ~~ :!~-v~zlg::i 0 ~ 1 1!~:ie~\o~~t"::,:,:~ licinli. Soll1nto una idea cosi solidincata si op~ne, non solo ai pettcgolc1.1.idella discussione cmp1riea, ma anche agli scatti od allo ribellioni del senti– mento. li socialismo ha già goU.1toin raccin alla decla– mndouo retorica dei liborbli la smentita categorica dei ralli. l.a pretesa libc1•tà moderna non osi.sto: voi non In. trovato nello plebi lavorntricl, no,•o docimi della umanitil i che portano nl piede In catena di ferro dolln noccssit:.\; esso sono con0nato noll"orgastolo :o 1 ~ì'~'.:,,,?01~!1~~1of1i~~~ 1 ,~~~ni~t.~1i 8 ~::~'l ~~ ::~ ;;~s~:!h 1 { ~~;~•~~l~!~11~f.:!t1~ 1 ;\ 5 \~ 01~ 1 !ac1~\i~ ~~i~ clna. Non esiste por gli sfruttntori atti"i, che hanno sul capo la minaccia continua, che hanno into,·no alla 101''0aziono la compressione rormidabile di quel dinbolico strumento che ò il sistema della concor- 1-c.01.nmoderna. La libcrt:\ moderna ò un "ero fan• tasmn cho non si solidinc.1 a roalt.', che per pochi felicissim i, per gl i sfruttatol'i a riposo; per quelli n cui In richc1.zn scendo giù franquìlln od abbon– dante co me un b el fiume dallo "etto dello famiglie socolal'i. Eccc;doni felici che non cont.1110: il sistema moderno r., alcuni pii1 liberi cho non farebbe il so– cialismo; ma la somma della libc1·tà moderna ò una 1>0,·ern cosa. Ma contro a questa ido.1della liberti\ borghese si può ra1'0 una obbiru:ione ancora più potente. Si può ossc1·,•a1'8cito questa idea non contiene niente di es.1tto, di determinato, che ossa si presta alle iute,-. 1>1-ot.11.ioni p ù ,•arie o lontane. Voi chiamate libertà ed idcaliu.ato nel "ostro concetto di libcrfa le con– dizioni dolio stato borghoso, la libe1•t:\della concor- 1-en1.n economie.'\. :'Ifa con lo stesso diritto potrebbero rormaro quest.'\ idea della libo1·t.'L allo loro condizioni tutti i pol>Oli, tutto lo mzzo, lutti i momonti storici; ~o•· il so vnggio In libortà sarobl>o la facoltà del lu1·to o cloll'omicidio, lo scatonnmonto di tutti gli istinti o di tutto lo facoltà; poi· ruomo del Rina– scimonto s.11-obbo la resta magnHlc.1 ma mostruosa o micidiale dei sensi. J.,a ,,ostrn idcn.,la ,•ostra rorma della libert:.\è indoterminaUl, motnmorfi1.1,antesicorno una nubo; ossa fluttua su lo ,•arieh\ dell"ambiento; ~~!a f!:~~~ 1 i~. Q~\: ~u 1 ~t~i~!.\i\ e:~!;z}~~e ~t~~ a:t!:1~::io 8 1L\~rl! ~l :~: i1 ~rti.iu ::e::L~· ~ q\ue'i\~~ ma la YOStrarisposta s..1r;\ u na C SJll'CSSione d'am– biento a cui contraddir:\ la l'isJ>OSta defrli altri. Ma ~~;-si:rt"c1~~ec~~!i.;l:l1\df::~~~1~ 1 ~:~f~~~i\~.~i~f~: E ,,ucsto manca alla "ostra Idea. f: cho una indolorminatoz1.a proronda giace gi;·, alla radico della questiono, nella stOM.1parola: li– bort:'t. - Uscita dalla sbagliata osscrnu1one ili un fenomeno, dalla supposiiiono della mancanza di un determinismo meccanico nolloazioni umane, a p0C?O a ~ si è ~nflata di una quantità di altri si– gn1flcnti, trath da altri renomeni. Per i pensatori antichi. che la dodusscro solo dai fenomeni sociali, ~ 1 1::,!1°si~\~~~;~ntf:1~ t1i:sli~,~~: ~~~r~~~t!~ t~1r~~~~'!.~1lr~w:~~~l~ 1 n~~. 0 si~~ (~·:~a s~~ 1 :re:~ 1 i1 B b 1oteca G r o A1 re ziono ampia della natura, altri elementi, tratti da altri fenomeni, entrarono a rondersi nella fonna– ziono di quost.'\ ide..'\astratta, di questa parola. astratta; o si sa che lo parole astratto, nel loro significato. si risentono degli clementi dn cui sono uscite, li ri• specchiano tuth in un b.'\loniodi signiOèflziOnicome tanto faccio di un pl'isma. E in tal modo quest.1 idea si ri\•osll di una i11'1eterminate1.1.amistoiiosa. si sottili1.1,ò in una astrazione inafforabilo. t: con quèsta ~d:nft~~':cE~l?s::o~ J~~ta ~l'!~ti~ rn~ùr~~i della ionnitr.\ che !Ì ha· in tutto lo discussioni, in tutti i ragionamenti fatti nel vuoto, agitnti nel ,•uoto. ge~~:.~,': d~~~~ 1 !u1ur:.!~ 1 ~: d~11d:dt~i sf:gi o In soluziono no scatul'ir:'t subito limpidissima. S1> ~W\i~.:t (\~i:~: s~~~1a1~~r:~ d~f1~ 0 ~-n:,.~ :~,!tt~ della Ubertà nella, soc:fetà; o In quostiono ò subito 1·isolt.1. 1:: questa l'idea centralo intorno a cui ò possibile la discussione doflniti"a; da cui può scaturire laser 1111.iono ,•ittol'iosa. Osscr,•ate l'esempio di unn nnnl'chia complet.'l. dell"anarchia della ,•ila animalo, dell'anarchia in un"orda di SOl\'aggi. In oss.a c'ò una SJ)OOie di li– bort.\ cho si può definiro In possibilit.i\per o~ni in– di"iduo di estrinsecare tutti i suoi istinti. d1 srnl– ge1-o tutto le suo facoltà. se~~r:1.i!!:t:ut;~ 1 cW~~t 1 si~~~L,n~ 1·!~ff.~iti~ 0 ; l_"indi"iduopuò fl'odare, può rapire. può uccidere. E questa la ,•era libertà assoluta; l'osplic.uiono di tutta l'indi"idualità son1.a che nessun freno pre– "enlh•o nrre.,ti lo sgorga1'0 dello ru:ioni alla loro fonte. Ma quale ne ò la conseguenr.a1 So ogni mdh•iduo aYosse una sfe1-a J)l'Opria di aziono chiusa a tutti gli altri, una specie di mondo proprio, questa cstrinsec.11.io :10di tutti gli istinti sa1-obbe la feli cil:.\ .. \fa lo cor1 -onti di questo azioni indi\•iduali, nella comunan,.a della "ita, si incon– trano, ogni indi\•iduo rn ad urt.1rc contro tutti gli altri; so gli individui in questo stato di ,·ita sfuggono alla tirannia imJlOl"SOnalodella società, cssf l1anno però sop1·a sò tanti tiranni <1uantisono gli altri individui. Così questo co1·ronli di azioni in– dividuali, so sono libero alla ronto, sono ostacolate ad ogni momento nel loro coi-so. No deri"n, per consoguon1.n ultima, che tutta l'ono11ria, tutta la fo17.a d' ru:iono contenuta negli indi\'1dui si neu– trali:r.za c:ontinuamcnlo in urti come il mo,·imento dei co1• plche s·iucont1'tlnO, o si disp(U'do così inu– lihnente. l::cco il risultato ultimo della intera liberfa .• Ora qual ò l'aziono eh• produce il principio so– ciale trasformando questo stadio di ,•itaT Essa con– sisto tulL1 nel togliere gli ul'ti da indi\•iduo ad in– dividuo; e per questo 1-atrrena lo facolt.\ che deter– minano questi urti; elimina quello azioni in cui la fot-za ,•h•a degli indi\•idui si dis1l0rdo come In for,.a di una mncchrnn negli attriti. I.a societ.:\ si ò for– mata col raffr-c.uamento di quello facoltà che sono pili 1'0,•inoso: l'omicidio, la rapina violenta, ecc., occ. t,; questa la p1ima forza effettrice dello rorma.zioni sociali; noi la possiamo ,·edere in grande ed in piccolo. in una tribi1 od in uno Stato; la possiamo vedere, tanto nei primi germi di società, per es., di un popolo selnggio, q,uanto nei grandi passaggi o nello grnndo rinnovru:1oni sto1•ichc, r.r os., nel Rinascimento. li mffr-onamento della ,•1olonm: ecco la formolndi tutta In formazione sociale del passato. gli~·ra w:.~ t~~~~ 1 t (~11 1 0 ~~uts:.~ ~~~~t ~~;

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