Critica Sociale - Anno III - n. 4 - 16 febbraio 1893

62 CRITICA SOCIALE che riesce age,·ole presagire della. società presente, quello che ò giusto presagire di ogni organismo, quando si trovi nelle medesime condizioni. Quel cammino parabolico, pel quale, fatalmente, in ogni manirostazione organica, al movimento di ascen– sione dove seguirne un altro eguale di discesa, fa in– tendere che la società borghese, attinto il suo culmine più alto, de,·e, e rapidamente, precipitare in basso. L'impiego delle macchine, che ò sl import.ante condi– dono della presente economia. borghese, ha ricevuto un cosi alto s,,nuppo, e con un:i rapidità vertiginosa si va estendendo ogni giorno. Non passa, si può dire, giorno senza che lo spirito industre, il genio in,·entirn ne facciano una nuo,·a ap• pllcaziono; e poichò l'introduzione dello macchine, sotto il regimo capitalista., non fa cho aumontaro la potenza. del capitalo o non si compio sonza indurre una. pro– fonda rivoluziono nel cumpo economico; con più verii• ginosa rapidità av\'ione la concontraziono del ca.pitale, ed i rh·olgimcnti economici crescono di numero b d'in– tensità. A coloro, che con l'ingenuità. di chi solTre e non sillogiua. piuttosto che rh•oltarsl contro il modo di usuf)>uire le macchine, si rivoltavano contro le mac– chine stesso; venin costantemente risposto che lo squi• librio prodotto dalla. introduzione dolio macchine era temporanoo e che la ricchezza creata con minor sforzo a,•robbo ossa stessa prodotti nuovi impieghi, e dopo qualche tratto di tempo l'equilibrio si sarobbo natural• monte ristabilito. Questo modo di ragionare, poco o molto che avesse potuto valore, valOVl\per un tempo, in cui l'introduzione dolio macchino si compiva a lunghi tratli di tempo o la piaga oggi aperta 1wca modo di rimarginarsi. Ma con la introduzione insistente, con· linua, molteplice, lo squilibrio diviene a dirittura. per– manente; e s"impone quindi con urgenza sempre mag• giore la necessità, non di elidere lo macchino, ma di far si che, adoperato a vantaggio di tutti e non di pochi, riescano a rendere migliori lo condizioni di tutti gli clementi sociali o non già. a peggiorarle. Ora. sono I calzolai, che tumultuano In Napoli ed in Roma, alla sola notizia di una immagimtria macchina, capace di fabbricare per sò sola calwturo; ora sono i facchini di Genova, che si rivoltano contro l'applicazione delle gru; quo. o là. ò !"immenso numero del disoccupati, privi di la\'oro por effetto di una ripercussione, di cui essi stessi ignorano il punto di partenza; e per tutto è la stessa questiono che matura, s"ìmpono, dh-iene strio• gente, e, dato il crescere de' nostri bi10gni da un lato e lo nostru idee morali dall"allro, non presenta che una sola via d'uscita. Ed a rendere più acuto, anche in altre classi sociali, questo stesso dissesto, si aggiungono le crisi per ne– cessità. stessa dei nuo,•i tempi dh•enute più frequenti. Solto il regime della piccola industria, e mentre tutta la materia del consumo si produceva là. stesso O\'Osi consumll\'a; facilmente si stabiliva una proporzione tra l prodotti od i bisogni. tlL produ1.ione si compiva con• sape\·olmente in \'iSta della distribuzione e del con• sumo e pote,·a più facilmente tro,·are in sò stessa il suo limite. Ma quando, ridotto con la celerità straordinaria dei trasporti lo distanze, ogni mercato si può dire di\"onuto il mercato di tutto il mondo; lo antinomie tra la pro– duzione cd il bisogno, tra l'offerta e la. domanda cre– scono a dismisura e qu8Ste espansioni e contrazioni, che si chiamano le crisi, diYongono un fenomeno di ogni giorno. Anche qul\ndo 1>orla natura loro queste B I oteca G no Bianco crisi si limitano ad una nazione o ad una regione più ristretta; per la loro successione o por la loro riper– cussione, non cessano di avere conseguenze eminente• mente disastrose. È l"anarchia del sistema. economico boraheso, che ogni giorno più si allarga o trionfa ed ogni giorno fa più vittime o fomenta. Il malessere sociale. Tutta poi questa serio di fenomeni, che. moreè la continua decimazione e soppressione, mostra Impossibile la sopraV\'lvenza delle piccole proprietb. e della piccola industria; che rende instabile la condizione sociale di ognuno ed ass!dua la ,•icenda delle ro,•ino e delle fortune; determina alcune inevitabili conseguenze d"or– dine moMLle materiale nella quoditiana lotta della vita. La soprav,•i\'onza o la \'itloria non restano assicura.te che alle grandi fortune; o quindi la tendenza ad accu• mularo ed accrescere fino alreslremo la propria rie• cher.za , non nasce soltanto da una. brama Ingorda di opulenz a, ma da un inconsapevole spirito dì conser– \'O.Ziono. La caccia al milione è una delle condizioni, in cui at– tualmente si combatte la lotta della ,·ila, e quello solo crode nel presente ordinamento borghese di assicurare il sop1·a.V\'i\'eredella propria fortuna, che può opporre forza a forza nel dilagare dello Immense correnti e non essere assorbito. E di\•enuto, come già un poeta nazionale cantava, l'oro duidcrio ed unico fi11cagl'ingcg11i, non v'ha. più mezzo, cui si perdoni, e la vita. economica e lo sue leggi sopraffanno tanto la.Yita sociale da Imporro i loro criteri a tutte lo altre manifestazioni doila \'ila. Por c\taro un esempio - che può colpire di piil, ma non à il solo - il benessere, IILsalute, l'alimenta– zione, coli~piU, dO\'Omaggioro si dice la civiltà, sono soggetti ad un"insidia inumtna, delittuosa, insistente. Tutti gli alimenti - nella lotta commercialo della con• correnz.a. - sono sofisticati, inquinati, adulterali, cd un numero ingente di persone perisce ogni giorno - senza che se ne o.ccorga - av,•elenata dall"avidità. di milio speculatori. Lo stato irroga pene od à Invano; sta.bi• lisce controlli o non approdano. li crescere d ei con– trolli, senza che neppur raggiungano il loro scopo, ri\'Ola l"lnutllltà di una funzione ispotth•a improdutli\'a e rop• portunilò. di mutare in un !Moro proficuo di produzione il lavoro di son•eglianza.; ed il crescere del malo mostra l'inuti lità. di ogni rimedio indiretto, ftnchè la causa del ma.le non si rimuo,·a, e la produzione degli alimenti avven ga, non sotto impulsi commerciali, ma unicamente perchà adempiano la loro (unzione naturale. E, trattando dell"adultorazione delle materie alimcn lari, si parla della. frode più generalmente e più imme• dia.lamento noci\•a; ma che à soltanto una delle tante, tra lo cui strette la presente società. si l\gita, come tra le indoprecabili spire dei serpenti l,aocoonte. f: tutto un sistema di !"rodi,che inrorma la sua ,•ita economica.; frodi, che vanno dalle più apel'to alle lar– vate, con giudizio che prende norma dall'esito, represse od applaudito, e tanto più impunite quanto più grandi. Per esse la proprietà., specie nelle sue formominime. diventa sempre più malsicura. e più incerta: il sistema capitalista, in astratto più che mai prevalente e glori- 6cato, con l'estendersi dì ques1l metodi, in concreto ri– Yelerà.sempre più ai singoli membri della società. l'abisso do· suol pericoli, delle suo insidie o llallo sue disillu– sioni; od 1111 calcolo di utilili\, anche più potente di un sentimento astratto di giustizia, porterù. a ripudiare un preteso bene, che ò impossibile godere con sicurezza

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