Critica Sociale - Anno III - n. 3 - 1 febbraio 1893

CRITICA SOCIALE soddisfatto,desta. a. ,·olta a volta, un sorriso ironico, un rt-emlto di 1pcranie, un vaticinio ratto di redo, una. paurosa preghiera scongluratrice di un inevitabile tur– bine. Il sole che lrraggeril l'orizzonte, la tempesta che gon– fterà ronde del mare, o passerà rr<imento sulle selve. hanno segni precursori, che ne rivelano all'occhio esperto la. •enuta imminente: - perchè non ne avrebbero anche questi Immensi sconvolgimenti socia.li; o perchè mai non dovrebbero alla mente add estrata all'indagine delle rorme superate della. vita apparir di lontano le nuove rorme della.società anenirel E ,·era.mente a chi guardi a tutto questo Immensamente ,·ario o pur concorde coro di voci e cooperaro di braccia, che, corno mille correnti, lo quali fluiscano In un sol mare, da ogni parte del mondo tende ardito ad un unico fine; riesco mai possibile ponsaro che debba terminare nel nulla, o che ))Ossacompararsi a qunleuno di quo· movimenti parziali, soppressi, soffocali da una mano energica, od elusi dalla scaltroiz& di un Ingegno lndustre1 Quale aapirulono mal, quale !!!egrelao palese ten– denza.,che rispondesse ad un ,·oraco bisogno del genere umano, potò ma.i essere Interamente soppressa., o non piuttosto riuscl a rarsl ,•la tra gli ostacoli stessi. o non finl inntce per rilevarsi più rorte e dilagare alla fine plll possentemente vincltrlcet Questa nuo,·a tendenza poi della gente umana che anela. al suo ultimo riscatto, non è punto a confondere con rutopia solit&ria. ed Il sogno evangelico di qualche filantropo; essa è coscionia. di molti e si avvia a dive– nire coscienu universale, o trova la condiziono del suo sorgero e quello del suo Incremento e l'irreslibile spinta a di\•enire realtà, non gi~ nel semplice, spontaneo o generoso impulso di un'Idea, non puro nel nuo,·o am– biento morale, ma principalmente negli stessi nuovi modi e sistemi di vita, ne· metodi di produzione, nello formo finalmente e no· modi di essere di lutto ciò che costituisce Il sostrato e la condiziono della nostra. ,•ila economica. È questo appunto che coslltuìsco li notevole differenza tra quello che si può chiamare il 1ociali.m10 14,topico e quello che si chiama il ,ociali.-mo 1c'ie11lifico: l'uno aspiroziono \'&gl\ ed incerta. di animo buone, che sorgo da un cuore pietoso o con esso scomparo; l'altro, mondo di Ideo, che non ò so non chiaro riflesso di ratti o di bisogni. j.~ questo nuovo stato dello condizioni della. vita.,questo. intima tra.srormtniono doll11. struttura o dolio runzioni di tutto Il corpo sociale, che opera. esso stesso sugli animi e fomenta un nuo,·o indiriuo. Non ò più per suggestiono esterna elle si rt. via e si spande la corrente inno,•atrico: nmpolla bonsl dal rondo degli animi, per necessiti\ stessa dello coso; ed Il grande ril'olgimento contro cui lo mani do' soddisfatti vorrebbero ergere dighe, non si scongiura o non si allontana, perchè eia• scuno lo porta in sè stesso. Siamo tutll In quello stato di animo, In cui ò la na– tura H - come dico d poeta - qiuqno il turbùie ad• de,ua; quando ,ion 1'otl, un fremito per k cirenti cime: 'immoti qua,i per tema gli alberi llanno e 60/o il rico 1-oco 1'ode gemere. sentiamo tutti nell'aria Il turbine imminente e ci pare aolo che li so,·erchla tensione a.neora no impedisca lo scoppio. Ma è uno stato di equilibrio cosl instabile, che lo spostamento di un atomo appono. , ·o.le a turbiro, ed a turbarlo Indugio. con l'csitanza lnconsape,·olo di uno. rono. supremo. pur destlno.t& a trionrare di tutti gli ostacoli. G no B1ane,o . .. Causa di questo presentimento do· ratti Imminenti od efl"etto al tempo stesso, sono I nuovi concetti, che da una parte e dall'altra 11 nutrono Intorno al COmpito ed alla funziono dolio Stato, inton10 alla natura ed ai limiti di proprietà o circa l'atteggiamento delle cosi• dette clwi dirigenti verso le classi bisognose. Volgetevi Intorno o guardate al l&\·ori teorici di eco– nomisti e di dotti; al programmi dogli uomini di Stato, al dibattili dol parh,menti; allo grandi ,•oci anonime dei popoli invocanti riforme: dov'è mai Il domma del larciar fare e la.,ciar pauare, quello che il Lassalle chiamò una delle pill grandi o più crudeli stoltezze umanol dol''ò la ftsimo. do' contrasti soclnli che si compongono lutti spontaneamente In un sistema di armo,ii1 eco,iomiche 1 ~ a cho no sta ornai la looria dello Stato fa-11ienle, dello $iato cli diritto, inoperoso guardiano di lutto lo ,•iolenzo o di tutto lo r'rodl legnll 1 Mentre l'Indagine &torica, SJ)ietalo.,va a sorprendere ne· suol Inizi Il diritto di proprietà indivldumlode' mezzi di produzione, o, smentendo la. pietosa ipocrisia del la– voro accumulato o del risparmio, lo rllmltona, quo.I è, figliodella.propotenza. o dclii,.frode, usurpazione o sn-ut– tamonto; d'altra. parte lo studio del corpo sociale, dello sue condizioni d'esistenza., della sua vita fisiologica con– sigliano od additano l'inevltabllo ritorno a quella roin• tegraziono sociale, por cui lutto 1&rà. di tutti. Quanti sono ancora a potere glorificare nel diritto di proprietà Il diritto di usare ed abt1Hrd E quanti ancora i.I se.n• tono di potere proclamare e giustiftcnre che allo Stato non sia lecito intervenire per abolire, alleviare le In– giustizie ed i soprusi prodotti dallo condizioni storiche della gocietà l Anche la grande voce dolio Spencer, quando ciò dice, ha una fievole eco nel sono de' popoli. Como lutti i grandi uomini, cui fatalmente non è dato di poter svol– gere ftno allo ultime loro conseguenze I principi di ve– rità, do. CHI stessi acquisiti al genero umano; egli paro allora camminare a ritroso; od Il suo a11pellosi perde contraddetto da· suol discepoli, Inascoltato dagli stessi seguaci. E del resto lo stesso Sponcor, mentre da un lato sembra conlratldlro ad uno de' canoni del socia– lismo democratico, con lt1,sua concezione dello Stato, dall'altro non può rare a mono di predire il ritorno della terra alla comunità., o con la gradualo abolizione di ogni potere. organo della couiono esterna, sembra tendere uno. mano ngll anarchici. È un moto prepotente od Irresistibile d'ldoo, cito rl· .suona come voce di apostolo. come grido di araldo 1 o non può Indugiare • tra.durai In realtà. Non fu dotto che le lingue sogliono procodoro lo spade! i! tutto un lavoro, quando, vorticoso di torrente quando, lento di lima, che 11 manifesta or nella pie~ col&sommossa di un villaggio, or nel cantò di un poeta, ora in una istituzione cosl della. sociale, or nella con– ,·ersione di un ortodosso; e lutto concorre a turbare quella posldono fissa. in cui la società sembrava rima– nere nno a Ieri e che paro,·a dovesse dur&ro eterna. Un consenso ed una rispondenza. dell'ordine morale e doll'ordi11e materiale, ecco l'indizio di uno stato elle pro-– mette durar lungamente; ma quando, come oggi è, l'or• dine morale si ,·cngi modiftcando al punto da.rendere iniquità quello elio ht1,nomo di diritto, o contraddizione quello che si chiama precotto, e disgregazione e distru• ziono quella che prende nomo di conservazione; l'or– dino materialo non l)UÒ a,·oro altra. mèta che o.doriro

RkJQdWJsaXNoZXIy