Critica Sociale - Anno III - n. 1 - 1 gennaio 1893
CRITICA SOCIAL!: videnza > per la classe dominata. n che vuol dire, ovidontomente,che, se non fossero venute a con– rutto, ncs.•una delle duo classi si sarebbe presa pen• siero dolla classe che stava sotto ad entrambe. Ma, e allora doYo va a finire il e sentimento di bontà o di giustizia sociale> da cui il Luualli dico essero stata mossa la OOrgh~iainglese e a tempe– rare gli alfanni del popololavoratore »t Di pili: ammesso cho il conflitto tra le frazioni dolio clM.9idominanti, determinato dall'antagonismo fra i redditi 1ispolti"i, sia riuscito una « pron'i– tlcnzn > indiretta por il proletariato, corno dubitare che 1>oss:t o anzi debba 1•isolversi in una dirotta o ben mnggioro e J)}'OVIJlflcn:a » la lotta tra il pro– lotarinto o la borghesia. lotta determinata claJran– tagonismo ben pii1 prorondo cho esiste tra la vita economicadel 1>1'0lotnriato quella dolio classi do– mlnnnti t Sononchè,dopo siffatto :unmossioni che ci auto- 1·i1.ze1-obbc1'0 senz'altro 11 deporre la penna pcrchè l'an·c,-s.·wio, nell'ntto di assalirci, si sarebbe ferito da sè, il Lu1.1.atti. to1•nada cnpo ad affo1·mare: « ma alfln/lwrl e al dlsop,·a dl queste a::ioni econo– miche e sociali cli classe, quante conlradcli:ionl, 11ercosl dire, sante (,-a Ult t11'e1·essi e i p1'1ncipi, quanta a;tonc prcdomtncmle della. txmlit. della cw·llti, del prou,·es,o sociale, della sclen;a, e in 1m vaesc come f lng/illterra, soc1"tttullo della ,·cllutone ! » Si ti-atta dunque di adone v1·ellomt11tmle, ossia di un calcolo quantitathro'f O, in altro parole. al migliol'amento del p1'0lolariato la lotta di classe anobbo conlribuito nella propo1·zionc,poniamo, di uno. o la mantropia di due 7 Contro un talo a.ssunto. che l'oclettismo osa pr(r sontaro come scientifico, si potrebbe osservare che se, in ogni modo, a raggiungere lo scopo fu neces– saria la e prov,•idonr.a » dolla lolL'\di classe, torna assurdo discutere sulla misura di codesta necessiti\. A&-~lutoo incommensurabile è il valo1·0della no– cossW1.A comporre il numero tre sono nooessari egualmente l'uno od il <tue. ,\la, dopo tutto, so codesta ftlanlropia fossestata qualcosa di indipendente dagli attriti della vita ma– teriale i so fosso stata un fenomeno d'nulogcnera– ziono; so fossostatn, una santa o purissima ispira– zione nllruistica non avente a ba,m alcun interesso egoistico. perché :wrebbo ossa attooo a illuminar'O gli animi proprio quando si trattava, come dice il Lu1,.atti, di e preM)rva1'0da decadenza la forte o bella ra,.7.a britannica» o non piuttosto allorché si sarobbo lrattalo di lmpcdiro quei processi econo– mici o logislath•i con cui la borghesia stessa, por il corso di piit che quattro secoli, prop.,raYa ap– punto quella doeadcnza I pcrchè la bonL\, la cariL\, la roligiono (') sa1'0bbero sceso in cam1>0 a ra,·or'C dell'operaio inglese solo c1uando lo sfruttamento ro– roco esercitato dalla bor·ghcsia toccò un talo stadio (1) t rl.. puto d'altronde che la ttllilone rll'ormata., ttpr.uloH splllluale delle rholnloal bor,rbNI di Germania e d 0 l0Jhlllerr1, H.r.-1otllmamtnte a lnteuslnc•re lo ,rnmameoto del 1a,oratoN1, 81bl otE'ca Gino Bianco di intensità che li procedere oltre era vietato dalla stessa considerazione che persuaderebbe un paras• siL'l intelligeoto a non distruggere l'organismo sul quale vh·e, e la cui morte costituirebbe la sua mortof Piacerà forio al Luuatti sostenere che la carità e e specialmonto la religione» sono caratteristiche di questo secoloT o non è vero al contrario che nei secoli precedenti la ispirazione religiosa e gl'impulsi carttatiot furono ben piU potenti che nell'era mo– derna 1 Eppure c1uella ispirazione e quegl'ìmpulsi non valsero nè pul'O ad attenuare la brutalit.\ dei mo– todi onde la borghesia ingloso operò pertinacemente - sospinta dalla faL'\liL'l. dolio nilupJ>O oconomico - a doprimoro la condiziono dello masso prolo- larie. Por ben più di (IW:tttro socoli inf,ltli la borghe– sia inglese lottò apor'L'lmonto o senza tregua col– l'arma del monopolio oconomico o del poto1'0poli– tico contro il lavoratore wr ridurlo in condizioni tali da averlo corcèable cl lrrllla/Jle li mcl"ci: ri• tornandolo in condizioni di SOl·vnggio: distruggen– done in tutti i modi la il1dlpendonza, schiacciandone sino all'ultimo limite J>088lbilo la vita economica o morale. Di fronte a un tal fatto, che tratteggeremo br-e,,emente pili oltre (o che non é suscettibile di contestazioni), 1i può seriamente credere che 1u~ cisamente sul vostibolo dol socolo XIX la borgho– sia ingleso abbill mutato indc,lo e tendenze, siasi convertita da aguzzino e da negriero in monaca di carit.\, sia.si tramutata di cinica sfruttatrice in so- 1-ellatenerissima del prolelnriatoT si può questo cre– dei'C senz.'\ credere al miracolof L'on. J.u1.1.atli, che è un erodente, può appagarsi di gridare al miracolo o di adoml'IO. Noi, incre– duli impenitenti, lo neghiamo. Perché, se anche ci mancassero lo prove dirette, basterebbe la stessa induzione elio omana dalla storia dei precedenti quattro secolt e me.:;o poi· farci ritenere cho le « allo ideallU\ » della bo1·ghesiainglese contompo- 1-anoa sono somplicomonto l'espressione di una nuova fase dei suoi interessi di classe: sono il portato della lotta di classe svolgentesi in nuovo condizioni. E ,,odiamo appunto ora i titoli di benemerenzacon cui, aJl'affaccinrsi dol soc:olopresente, lo cla..'\Sidi– rigenti d'l11ghiltc1·1-a si presontavano nl proleta– riato. La borghosla ingleso ,•ione alla luce della storia nel secolodocimoterzo. Le f'rlth-gflds, o corpora– zioni, costituiscono già a quel tempo la viL'\ civile e politica dc.i borghi e comuni; e i borghi avevano già rapprosontanze nel Parlamento. e Dal regno di F..doardoI in poi, sc1i,·o uno dei pili reputati sto– rici inglesi, ci troviamo di fronte 1'lnghilterra mo– derna. 1 re, i lo1'di, i comuni... tutta in gran parte la struttura dalla società ha preso l'assetto che es– senzialmente conserva ancho al presente. » (') 8d l') o. R1cç,noo OltH!C ! Suwla dd popola OtQkH. Traduz.looe Italiana della Santarelll, par, "7 e scaucntl.
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