Critica Sociale - Anno II - n. 23 - 1 dicembre 1892
CRITICA SOCIALE 361 della società. la quale. prodotto di una inconscia e secolare evoluzione ed estranea alrarbitrio dei sin– goli, di\•icno lo strumento di gr:mde1.1...'\ o di forza di uomini e classi por sè stesso deboli od inca– paci.» Lo scopo influe dell'opuscolo ora di dimostrare arbitrnrio, atrroltata od Ol't'Oncaquella applicazione della teoria darwiniana della lotta por l'esistenza al mondo umano e sociale, che conchiudo alla ·giu– stitlcazione delle guerre fra popoli o delle disparità e tirannidi di classe, come uno stnimcnto neces– Slll'io od eterno del progresso ch•ilc. Il Loria in– tendeva a dimostrare, quello che è ormai una tesi acquisita o rondamontnlo dal socialismo, che cioò,noi p1-osonto sistema capitalistico, la lotta per l'eslston1.a, lungo dall'assicuraro In.wprnvviven1.a o il predominio agli individui più vigorosi, conduco anzi al trionfo dei più deboli o alla conseguente degenerazione della specie. E ciò por reflètto com• binalo del potere d'accumulazione e di scambio, che è proprio osclusivnmcnto agli indh·idui del regno umnno o cho crea loro a11ni o strumenti artillciali di p.,rassitismo, o della sel01.ionesessuale o militnre che nel mondo cnpitnllstico tendono a degradare anzichè a migliorare la ra,,,.. ,, costituendo una specie di inversione della legge darwiniana - un darwinismo a 1'0,•escio. Note,•ole è al proposito quosto·p.i.sso,che ne piace, poichè l'occasiono si presta, t.ostualmento citare: « Oli opertlt rappresentano nella lott.'\economica l'elemento vitale, la ror7J\ di progresso, l'aziono costante dell'uomo conh'O gli ostacoli della natura; in,·eco i proprielar& mppresenL,no la natura aYara do' suoi tesori e pigra soccorritrice all'opera intel– ligente dell'uomo; nè combaltono per virtt"1propria, ma giovansi di quella forza bruta cui tro,·ansi ag– gregati. Mentre dunque gli oporni rappresentano l'energia tmuma nella tJaUar1ttactella vita, essi veggonsi disfatti da quelli che rappresentano un elemento at ostacolo pc,·ennc al p,•ouresso so• eia/e. • (') 1 ... , questione che ora il Loria so11ovncolla sua cartolina è assai più limitata, e quasi diremmo in– cidentale, di fronte a quella ch"egli tratta nell'opu– scolo suo o che abbiamo t'ÌM!mnta qui sopra•• 'oi, corno ogni buon socialista. !!amo d'accordo piena– mente col pensiero generale del Loria e colle sue conclusioni. Nel regimo capitalistico non sono gli individui piil vigorosi. pii1 intelligenti, più onesti, non sono insomma t mtultort. che sopr:wvh,ono e trionfano, ma avviene piuttosto o per molto cagioni il contrario. Il capitalismo, no abbiamo toccato in altri articoli ( 1 ), se nessuna reazione lo contrastasse o so la sua soluzione non rosso anche per essere la sua negazione, condurrebbe l'umanita alrultima degradazione fisica, intellettuale o morale. Il socia– lismo non è che la rouiono dell"urnanW1.e della l') I.OCO citato. PI-I• IJ. \') Jt mo11,,.neo ouwu, del 1oclatumo In ltouo; ,. 0,-lllea Socù>u•, 18ft. n, 18, paa. 173, - Do-u 011dtomo; Ibidem, o. to. pag, J05. B b IOtP. G no 31 reo civiltà che cercano scampo o salute. ~: perciò che siamo socialisti. 11n In <1ucstioue, ripetiamo, sollo,•ata ora da.I Loria ò ass.1i pii1 limitata o speciale. Non si tratta di indaga1·0 so nel pr"OSC.nto regimo trionfino i mi– gliori od t pessimi i bensi di sapere se nei conflitti umani, nella lotla speciale per· rcsisten1,..1,vi possa essere altro criterio misuratore dolla for1.Il che non sia il ratto della vittoria.. Xoi lcnlnmmo provare, noll'articolo su Carmaux, che la protesa antinomia tra il diritto e la ror1.,'\non è che un sogno 'di rno– taflsicl; che il diritto non è che l'as1>0ttosubiet– livo della ro17.anormalo ; che ror1.n o diritto sono tutt'uno. Il diritto non O che la rorw 1·iuscita a su1>01-aro st.-ibilmonlo, normalmente, lo forzo an•er– saric. ossia ud afformarsi como forza 1'Calo cd at– tiva. Il trionfo del dil'itto sopi-a omalgrndo In fo1·1.a, non è che il trionfo definitivo (l>er uu dato J>eriodo, s'intendo) di una ro,.,,.,su altro forzo, di una ror1.a che p1·ima 01'3 manchevole o latente, o poi dh•cntò at– ti,•a e sufficionto pc1· ,•incero o J>er rivincere, 1>er \'inccre t\.S.!licur-ando alla propria vittoria una rcl::i– tiva stabilit:\; in· allrc parole per \'Ìncer-o, non per concorso fortuito e stl'3no di accidenta.lità pro1 >i1.ie , ma in l'ia normalo e nello condizioni normali. Fu nel dare quesL'\ dimosll'ru:iono affatto m :1.te – rialistica del fenomeno giuridico. cho uscimm o a di1'C,a mododi promcss.1: la ror'7.avinco sompr-o, ciò è nella natura sua, 1>m-chò sia solidamente o stabil– mente ror'7.n.Figumrsi il conh-ario s.1T"ebbe un 3.S– surdo mnnirosto. Il 1..ol'ianon è, o almeno non semb,-a. di questo parere. E ci accusa di non ~crio scmp1-o st.,to neanche noi. richiamando una ,·cecilia nostra pole– mica. ti rnuL,mento nostro non avrebbe grande im· portn.111 .. 'l, lo riconosco egli stesso. Ad ogni modo, 1>0r quel che può aggiunger-o di ,,aloro ad un con– cetto rossore stato dalla stessa monte ph'1volto ri– J>Cnsato nd un modo, ecco quanto allol'n scl'ivovamo sostenendo cho In protezione richiost.'\ allo Stato dal capitalistn dimostra che esso - so111.n<1uclla pro– tezione - sarebbe o diverrebbe il pili debolo: , Nella sociotA capit.,list.'\ il caplUde ò pila rorte del laro,-o - o perciò lo mungo, lo lrtwaglia, lo \'UOInudo di ogni 1>roteziono- ma il caJJflalisla non è J>Ìl1 forto nè fisicamente, nè moralmente. del lacoratore, se 11011 in quanto è c.,pitalista. Egli è rorte del s..,nguo che ha succhiato. mcrcò il mono– polio del capitalo, allo ,•cno dol lavoratore me~ nario, sotto forma di sopl'ala,•O1'0non l)t"B'3lo.Egli O forte dolio baionetta che il monopolio dol capi– tale, o In couseguento incoscien7..'\dello misero plebi. gli pc1·mcttono di affidare ad altri la,·omtori, colla consegna di ri\•olgerlo contro il petto dei propri fratelli di s,•entura. al primo accenno. anche lon• l.'\no, di ,·ellcit:\ ri\·endicatrici. Egli è forte dei so– llsmi o dei servizi di una serqua di an•oc.1ti, di magi.strati, di ragionieri, di JJl'Ofessionisti d'ogni qualit.\ attratti inconsapovolmentc, corno la lucciola alla llammn, dal luccichio di quel metallo, di cui l'al'lifizioc.'\pilallsta lo ha fattodotentoreedispensioro·
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