Critica Sociale - Anno II - n. 23 - 1 dicembre 1892

302 CRITICA SOCIALE - --- e ~: A codesti\ fon... ,, che à la for;a deglt altri I : • - come è degli aUt·l la sua ricchcZ7 .. a. corno ò degli Jletir.iono cli principio; onormo poliziano di prin• Altri in astratto, la sua pT'OprioL'l. - che il capita- cipio - insisto quegli cho è veramente tl ptU forte lista. già protetto dnl capit.,lo, chiede dalla legge dei gio,•ani economisti italiani. o dallo Strato sempre nuovo protezioni e J>ii1 saldo. ~fa il piit fo1·le dei giovani oconornisli cado, a E lo ottiene, t)Crchò lo SL'\to,o quindi la legge, non senso nostro, in un ,•ero errore di logica. V'è pe– sono elio ro1>0ra ed il prodotto della congiura di tizione di principio, v'è circolo vizioso. quando si quei tnli pili forti. Mn corno noT Chi può, e come, vuol dimostmro un principio controverso col prin– conceplre che a dettar legge sia il debole, lo spot- cipio stessoj quando si dà. nello stesso ragionamento, se111to 1 E colla leggo st.1.l'opinione - filtrata arli• 1 una stessa proposb:iono, prima per oggetto di ri– ficialmcnto ancho noi soggetti - dolio classi assog• cerca, poi 1>01' verità dimostmta. ).tn qui non siamo gettanti o dirigenti. t duo testimoni - opinione e proprio nel ca:so. leggo - anno imagini rimbal1.ato da specchi, non Non si ammetto gii\ arbitrariamente che il pili no fauno che uno. forte vinca, pùr dimostraro poi, son1.·a1tro sussidio « Lo ottiene oggi, il pili rorto di princisbocco, lo di argomenti, cho il piit forte ,·inoo. Bensl si dico protezioni spooiali. Ccsser:\ di ottenerlo non appena cho chi vinco dev·ossoro il pii1forte, r~orchò la forza i protesi delJoli, avendo cosciem.a della loro {01·;,a nei conflitti non lta au,·a m1su1·a voss1lJtle cheu, latente, di quella cho cedono al c:ipiL11ismo e di v1Uorla: vittoria ò p1"C,•alon7.:1 di forza. quella che d1\ loro l'1LilSOcia1.ionc, ominceranno a I.o duo pl'Oposizioni, di cui runa sor,•o di sosto– mettol'la in gioco, a farla vtde,·c nella ctlnamica gno e di dimostrazione nll'altra, non sono una sola sociale. Il bruto con un ele,•amento di coscien:.a proposizione. Vi è una dofluitiono, fra. runa e l'nl• di\•enta uomo, il lavoratoro dh•onta cittadino. Il tra, che fungo da promessa minoro, colln quale il J>l'OCOSSO comincia sotto un aspetto economico, as- sillogisma b perfoUo. C.oll'nrgomentaziono del Loria sumo poi - non ap1>0.naun po' rinvigorito - il sa1'Cbbero potb:ioni di principio tutti i teoremi di earatto1'C politico. La 1i,·oh11.iono J)UÒ an•enire son1.a geometria, che sono combinAAionidi assiomi. Per– sommosse, senta offeso alla leggo, poichè la leggo chè s.,rà. ,·oro cho i tro angoli di un triangolo equi• segue la forza che e dh•enta •; anzi ,wn ne é ,•algono, sommati, a duo 1mgoli rotti T La dimostra• che l'espressione. • 1.ione euclidea si gi1-atra gli assiomi, è dunque una COncludenmo: potitione di principio. Perchè la p.,rte sarà minore e Quando il dif'ilto del capiL11ista cedo il campo del tutto? Si chiama «parte• ciò che è minore del al diritto del la,·oratore. un nuo,•o o pili olen\to «tutto•• ecco dunque un cil'colo vi?.ioso- una cos.1 diritto si instaura, trionfa il vero diritto del pili non vera, o almeno non dimostrata. forte. ).la « il più forte • è l'Umanità. • (') Noi del resto possiamo dare anche p,w assurdo L'amìcn riCOl'dovolo1.zadi Achille Loria, riehia- la l>l'Ovadella nostra tosi. So non è il pili forte che mandaci a rh•0<le1'Cuna polemica che noi stessi vinco, so vittoria non è pron di forza p1'Cvalente. nvo,•amo completamente dimentic..1L1,ci ha procu- vorr:\ diro che può ,•incero il pii1 debole. Como si rato la socldisf111.iono - o al tem1>0stesso In mor- concepisco, por qunlo influsso di ctcus em,nac/ifna tificaziono - di con~L1L1roche il pensiero s,•olto a avviene che il piii debole vinca TIl J)iù debole non proposito di Carmaux orn sL1to da noi gi:\ svolto S..11'0bbo il pii1 <lobolof O v'ò cont1-addi1.ione nei un anno o me:.:zopl'ima quasi collo stesso parole. termini, o rr-a.la fol'za o In vittoria si inll·ude un Cosl 1>01-dinmo ìn originalit.1\ quel che guadagniamo perturbatore misterioso: ~I osco dal determinismo. in coorcn1.. 1. Anche allora sosteno,•amo cho il di- si torna nl concetto nntiseientiflco od assurdo del ritto non è nitro che es1)1'ossiono della for7 .. 1 che caso. « dh•enta •; non solo; mn che il cnpitalisL1. come J ..a sola logica di!tinziono che può farsi f1-a ,•it– tlde, ò realmente. nella lotta, il pii1 forte, sebbene toria e vittol'ia - nei rapporti colla fortn, consi– - spogliato dolio. cora1.1.:\che il privilegio gli ha dorata la vittoria come indi1.io di forza - è quella ,·estito dattorno echo nella prcscntesocieL-\ fa parte cho noi abbiamo fatta. !-l;i può ,•incero in condi– integranlo di lui - potrebbe, come nudo indh•i• zioui normali, o in via d'nccidento. L'individuo, che duo, esser il pili debole; sosteno,•amo chosolo il più lotta, lotL'\ sempre in dato condizioni, interne od forte può vincero o eletta,· teooe al suo simile, e esterne, dallo qunli non può farsi astra1.ione nel che allora i lavoratori vinccr:urno e detteranno misurare In forza del lottntoro. Non \'i è lotL1so111J\ leggi quando a,•ranno 8\'ilupp..1toe falle calere le condi1.ioni. sent.1 ambiente, a.en1 ... 1 lU{JucanU e le– lol'Oforze Intenti e 801tanto,•irtunli dell'oggi, quando denti. Già f.'\ccmmo il caso del ladrone, di notte, cioè s..,ranno ossi nUivamonto e normalmente 'i piil sulla pubblic.1 via; egli ,•ince il pas.seggoro in con· forti. li pili debole non può in l'ia normalo che os- dizioni eccezionalmente propizio; domani, a luce soro ,·into o ressero ,•into nello condi1.ioninormali fatta, nello condizioni normali della ,•ita, non po– non può spiegnl'si cho con una normalo defìcien1.a trebbo rivincerlo. Citammo il colosso obbl'O od in• dei mcui di orros.1o di difesa; non può spiegarsi formo; In testuggine sonz.1 corazz.'\; il pesco fuor cioò che coll'ossero 1'Clali\•nmente il pili debole. d'acqua; sono deboli accidentati. Or chi ò vinto in ~,,.mo Ml"''' 10 ,.,_ •; polemlta rra Olu~ppe Clm• questo condizioni fu in questo condizioni il più de• bai!• ., 11, 1 ,po Turati,_ ermeo .)oef•"• H:9I, n. 11. pa;. m. bolo; ciò conferma la rogola; mn, rimosso in con- B bi ote a G no B1an o

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