Critica Sociale - Anno II - n. 22 - 16 novembre 1892
CRITICA SOCIALE 343 Ora poiC'hè non 6 assolutamente necessari& la. con– quista di un rorto grado di educaiiono per giungere ad uno stato miglioro del presente. i socialisti pensano che questo miglioramento mora.le dello masse sarà. me– glio raggiunto dopo la. soluzione del problema econo– mico, polchb Il giunger,·l prima 6 un COmpilo a cui o non si riuscirebbe aff'atto o &010con dispendio di secoli di enorme lavoro. •: lo 1a. il no11troGo,·erno che ottiene scarsissimi effetti dall'lslruiione obbligatoria, perchò la miseria Impedisco li\ frcquonu. alla scuola; o lo sa.nno più 1.ncora I propagandisti che noi loro còmpito di lslruiro ed educare, oltrochè nella miseria e nclreccesso di lavoro che stronH\ lo ron:o popolari, trovano un gran– disslrno ost&e0lo nella roaziono dei consor,,atori; e lo sa il flslologo il quale conoscoche, con una nutrizione di soli Idrati di carbonio o sposso doftcionli per quan– tilò. o qunlltà, sl ha lnesorabllmente In. mancanza di energh~ o di capnclli\ por uu lo.voro corobrale. Il miglioramento tlell'lndlvlduo nello stato economico presento, non llludlamocl, di\ ben pochi risultati, e so gli emanciJ)l'tori dell'operalo, anche convinti di ciò, si occupano mollo dell'istruzione o i.lolreducazione del po– polo, lo ranno. ph'1che per la speranza di racgiungere lo scopo, nella ftducia che quel po' di ris,·eglio, sia pur 1upcrllclale, che 11 può ottenere, J1er,·a entcacemente alla propaganda per sollevare gli animi ali& conquista dtl benessere oconomico. E Infatti si dice agli operai: istruitevi, educatevi e conquisterete l'anenlro morale e il materiale - ma gli operai rispondono: corno potremo, nelle misere con– dii.ioni In cui cl troviamo, tro,·are tempo. meni e lena a clU f Ed allora che cosa si può metter loro dinanzi, so non l'idea del s.criftclot Sacriftehi l'operaio il tempo e l'attMtà. che a.ncor gli restano e li dedichi ad illu– minar,;! l'animo e la mente. Ma il sa.crìftcio, se è cosa. f'requente e naturale negli ontuslumi di una n,·olu– zione quale ru l'ePopea del risorgimento italiano, è un fatto raro quando la vita di un popolo trascorre nella calma od I 11\ù con,iclenmo od I pochissimi ,i la1cia110 h·a11xn-1a1·c. i,: si noti che, datn. ))tiro l'Indolo disposta. ai sacriftci, occorro poi, por nvero In. cosolonzn doi va11taggi dol– l'oducn.7.lono,un corto grado di cognizioni o di S\'Cglia– tozza. che J)Ochlhanno nelle~classe lontana da ogni mo– ,·imento lnlellottualo. Por cui mollo non si può sperare dn. uomini che lp1'011dondoll come sono, .non come ra– robbo comodo al nostri Ideali) non hanno in generalo la coscienza del ,·antaggi di 1all sacrlftcl, e sono tutt'altro che dl!l>OSliad es!I. Senza contare che, ad essere giusti, non si ponno pretendere altri sacrifici da uomini già troppo sacrlftcatl da una condiziono tristissima di cose. Del resto Mazzini steuo d1ee: e Noi non sopprimiamo il fallo e,oonomico: lo erodiamo al contrario destinalo a ricevere, nella società. fulura, un allargamento pili o più sempre conJ1lderovole del principio d'uguaglia,1.;a e ad ammettere in sè il principio dell'associazione. Ma lo soltomelliamo al fallo i,wrale •. M > Il problema oconomlco ha ricevuto appunto in que- 1fepoca, e quo.si tutto d'un traHo, quell'allargamento elio Ma.nini 50gna,·1. più graduale ed esso ò di tale gruità. che si capisce come debba assorbire intera.mente rattMtà. di unu. o più Kenerazioni. Ma non si allarmino I mazziniani se In quosto 1a,·oro oconomico della gene– razione nostra i sentimenti umanitari sembrano affie– volirsi; l) naturale cho, In questo periodo che attraver– siamo, si J)llrll J)lù elio tutto di Interessi. L'umanesimo B bi oteca G no B1anc.o sorgerà pii1 forte quando col benessere economico sa– ranno tolto molte cau!e che lmpedisrono il migliora– mento dell'uomo o si uran110 I meul ed Il tempo per oltenerto. e Ogni n,•oluziono è l'opera di un principio accet– tato come argomento di redo. Invochi essa la nazio– nalità, la libertà., l'uguaglianza o la religione, essa si compie semJ)re In nome di un principio. • {Maninil. Che il socialismo odierno, per quanto J)arli di interessi, manchi di un grande principio, niuno lo poti"& corto arrermare. }: il principio dell'uguaglia,r:a con un signi• ftcato nuo,·o, che sta come raro davanti al socialisti. Non ò l'uguaglia,i.:a predicata da Cristo, di tutti gli uomini davanti a Dio, la c1ualosi connette all'abolizione della schlavitll; non l'ug1taglia11:a del periodo che pro– cedotlo la llh•oluzlono rrrmcese e che diodo l'abolizione do\ servaggio o le libertà pollllcho; non l) corto l'ugua· ulia'1.:a a,,olula nella condiziono di tutti gli uomini, utopia lii cui si accu.sa o. volto il socialismo da chi non lo conosco. f.: l'1tguaglia11:a ud dù•itto tli JH~mlel' pai·te alla lolla per la rita colle p1-op1·iearmi ,iat1tl'ali: in– gegno, muscoli, alti,'itì1, Ct":e.,che molti ora non pos– .sono adoperare, eosl da do,·er subire lo Imposizioni di \'incitori contro i quali non hanno potuto lottare. Il de– naro in orlf(ine ru adottato come mezio di scambio e giovò immensamente, poicbO prima di esso non si po– teva cambiare una metto che con un'altra merce: ma quando andò man mano 10,•ettblando I limiti del pro– prio COmpitoeJ ò dhenltto artiftclosamento un mozzo di produzione, euo cominciò a danneggiare la produ· zione ,·era o si Impose sulle fono naturali, ingegno, muscoli, attività, eho ap1)lieato alla ~lente, all'industria, all'agricoltura, ecc., 10110lo sole capaci di dare una ,·era produzione. Ogni uomo abbia modo, entrando nella ,·lta, di s,·ol– gero le proprie flLCOltà natural\ c,(!Ullnto ph'1 il suo la– voro Sllrà utile olla società. degli uomini, tanto meglio sa, -à.da essa ricom1)onsato di bonessero materiale e di soddisraiiono morale. Ecco il principio. I laoorato1•i, a qualunque classe ap– partengano, nu1\o.hanno o. temere da. osso.Al di sopra Jo\l'oconomico ,·Imanopoi Ilconcetto unuLnitnrio,o nello Stato socio.lista.Il hL\'Ol'O di educa.dono o la boneftconza (divenuta pubblica ruislslonzo.)assumeranno proporzioni grandiose. Ecco corno col problomn economico l'egoismo ,,errà tagliato nelle 1110radici pill forti. Abolita la feroce con– correnza individualo odierna, abolita la miseria., che tanto favorisco la criminalità., l'ignoranza coi suoi pre– giudizi e gli Istinti peggiori, flltilitato il eòmpito di istruire ed educare, quanto non sarà. più facile e mi– gliorare l'uomo • essendo cosi tolto molte cause di mali ed aumentali I rimedi I Oacchè l'acquisì.o sc.ientiftco del aecolo XVIII fece co noscere all'uomo, come dice Il Taine (L'a1ta't:11 rigime), e ciò ch'esso è, donde viene, do,·o , a, ciò che può di– ,·entare, ciò che de,·e oucre •• ogll ha rolto colla Ri\•o– luzione francese una catena di pri,·ilegì od ha.formato la società del secolo XIX. Ma JK>lcliO anche questa è inceppata nellap,'Odu~io"e o nella qiu~ti:ia di,tributiva. da una nuo,·a catena di mali, 11I apparecchia a rompere anche quest& catentL, pur avviandosi a farlo con meni rorse meno vlolontl. Oltonuto il miglioramento economico, l'uomo soguirll
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