Critica Sociale - Anno II - n. 22 - 16 novembre 1892
342 CRITICA SOCIALE compio. Esso J>CHS.'\ che il pensiero o il ,·olere ,·~ romento atth•1 siano figli della costituzione fisiolo– gica dell'individuo o dell'ambiento in cui ,•inl., dei suoi bisogni o della vast..'\ od assidua suggestiono dei fatti quotidiani entro i quali si muo,•c. as&.'li più che di }H'OCCtti o di esc.m1>imandati a memoria. buoni per lo grandi occasioni. Voler rinlon."lre il carattere morale dello masse per ,·ia di princiJ.>i oquivnloa volo1•ris.1nguaroun anemico collo goccio di fol'ro diali,.1.ato, mentre gli mancano l'aria ossi• gonata, la ,•itn riposata. l'eiercizio salubre e le suo– colenti bi.steccho. Spociflci, insomma. da quarta pa– gina di giornale. Nello osservazioni del dotL Gatti in massima noi consentiamo; saremo lieti so, dei molti oducatori cho In Crfllca Sociale conta fra gli amici o lettori, ~~t~!c~~:ttS:-e;.•1~r.~~ 1!~~ ~!~t: 11os)i; ;;::ra~~~: questo solo: che, <1unnd'nnco si consideri l'educa- ~tt~o(!;1~~l~m~1~1cul:;'\1P11:~~;.~o n:~:;~~~ praticamente miglioro di ,,uello s,•iluppo di disci– plìna di classe o di solidnrioUl contro lo OJ>prcssioni o il parassitismo, cho il metodo socialistn mculca o r:a,~i~ 1 :u~=id1~. 5 1~r~:.\?i· \ t~~l!~iN~~~~~ por raggiungerlo. quale migliore o pili 1·eale edu- ~~ :,~ )~:;:h~10 del dotL Oatti: Tra. la filosofia mt1.ninianl\ o li concetto lnrormalore del socialismo odierno, la clirrerenza O sostanziale. l..a fllosofta maulnlana si può dire tro,•I le sue ra– dici, la sua euenza In Cristo, per quanto il cristiane-– l!limo1!11 ,·olga. l!IOltanto all'i,ulit:-iduo(eguaglianza. di tutti gli uomini da.,·antl a Dio- cari1A individuale ma senza alcun lavoro collottl\•o diretto I\ togliere lo causo dei mail sociali - com1>letarinunzia dei beni terreni nella a.spirazione ad una ,·Il& futura) e Mazzini si occupi in– ,·eoo dell'individuo In quanto ra parie di una colletti– vità, gll brilli cloò dlnanr.i Ilgrande concetto dell'uma• niM. Non ò 1iiù li concetto crislinno 1•uro, J>ercht\ in Mazzini l'uomo pensa alla. ,•ita terrei\& como luogo d1 miglioramento morato o ancho di benessere e non sta pili inorto o rassegnato do.vanti al suo simile, ma si associa J>ortoglloro lo cause do! 1iropri mali. Siccome però la dh•inilà domina la ftlosoftt,mazziniana e ruomo, por Qlllllllocominci ad 1u•cr fiducia nelle proprie forzo, è sempre animato nella sua missione dai coneelti del cristianesimo, eosl la sociologia del Mazzini si può chia.– maro tci,tica. li socialismo odierno invoco ha per bnse le grandi rivoluzioni scientiftche degli ultimi due secoli ed è so– stenuto e combattuto in nome della scienza; ò IOCio- 1-0gia We,itijfea. Però Il socialismo non nega. l'umanesimo come non può negarlo la scienza; o l'idealo suo non ò dh·crso da quello dei mazziniani. Anche pel socialismo è fl11alilà l!luprema l'uomo mi– gliore di quello cbo on. non sia, per lo sviluppo della ragiono, cioè dei centri moderatori del cer,·ello e per l'afflo,·ollmento dolio passioni o degli istinti che lo por– tano a im•adere Il campo delle libertà e dei diritti al• trul. Anche il socialismo ,·ede con piacere svolgersi attraverso I secoli, dal periodi In cui esisteva la sola animalità o su su li.I selvaggi, al barbari o ftno a noi somlclvili, un sentimento ftglio dello socio,• olozza, l'al• 1rui11no, questo bisogno, cosi rorte In alcuni rn.ri indi• vidui e che fono tutti sentiamo in qualche momento della vita, di tornar utili ad altri senza interesse, anzi o B1arco con danno nOl!llroe di cui è prototipo l'abneguione materna. l..e duo l!IOClologio dunque, per quMlo di e,.e,ua filo- 1ofica di\'ersR, non differiscono nel loro ultimo idt!ale. Differiscono nei partico1ari 0 del prog,-amma. Mazzini voleva innanzi tutto un·azione educatrice; all'operaio si dovon porre dinand del prin<'i1>1, non degli interessi; bisogna stimolarne l'altruismo, non l'egoismo. e Il pro– blema attualo - egli diceva ftn dal 1836- è come al tempo di Cristo uri problema di educazione. > I l!IOCialisll odierni, tr& I fattori che agiscono sulla !!I& cietà. umana (raua. clima, l\limontazlono, ecc.) hanno preso di miro. Il fattore rccmomico come quello a. cui si deve il maggior numero dello miserie presenti. Inoltre ossi pensano che solo da un operalo ben nutrito o non estenuato dall'occesso del lavoro manuale si può 11ro• tendere un lavoro d'oducaiiono. Mazzini obbietta, che so prima non si migliorano gli uomini, nessun ordi,1a11u,110 ,ocialt, per quanto buono economicamente, potrà durare molto tempo. Ma a ciò contraddico la storia. Le istituzioni popolari {governi costituzionali e repubbliche) sono sempre mi– gliori dello grandi masse che vivono in esse, poichò rappresentano un complesso di riforme che uno slancio di alt ruismo IOCialoo una r1,·oluzlone o un moto qual– sia.si, dovuti a pochi lllumlnatl seguiti ciecamente dagli I nteressali ( 1 ), ha 1!1lrap1>aio all'egoismo dolio maggioranze di prima, riluttanti a concedere quello che la nuova maggioranza ha impo1to - ed è solo col tempo che gli spodestali o di poteri o di privilegi si rassegn11noa ri– conoscere come diritti o a far anche entrare nella. loro coscienza quello leggi che, prima della loro accettazione, erano considerato come rollle od enormità. E dal canto loro la maggior parte dei conquistatori di un dato diritto lo vengono a conoscere bene solo dopo che è diventato kflfle, o solo allora naturalmente si educano a. bene esorci1arlo. Si )IUÒqulndi arrormare che lo istitur.ionl stesso operano ad educare la coscienza sociale. Mi spiego con esempi. Il surrraglo allargato In Italia, accettato come legge, migliora socialmente gli uomini nel senso che esso entra man mano a fur parto dolln.coscienza.del partito con– scr,,atorc a cui fu s trapJHlto e cho si trova cosi miglio– rato suo ml\ lgrn.do; o t.Jalraltro canto Il popolo al va educando all'osorcizio di un diritto che sull'inizio non esercita sempre bene e che prima ben pochi fr& esso conoscevano. L' ingiustir.ia dei prlvllegl oslslen11 prima della Rivo. luzione f'ì'ancese è ormai nell• coscienza di lutti, com• presi i discendenti di quelli che allora Il gode,•ano e a cui furono strappati Ylolentemente. Dal c-oto suo il popolo non incominciò a conoscere i principi ftlosoftci del socolo XVIII se non dopo che la Rivoluzione Il ebbo posti in alto; poicbò nel secolo XVIII eui rimane,·ano entro Il campo letlenrlo, che avevano invaso tutto, lJal irattato tllosoftcoIli.lacommedia, ma da cui non di scende,·ano allo masse. Oli ò che i principi, dal momento In cui sono accet– tali come legge, cominciano ad educare queUI che li negavano come princlpt, e quelli che Il hanno conqui– stati tenia conoscerli. Ed ecco come lo Istituzioni, promosso o man mano modificato do. pochi lllumlnall, educano le grandi mn.sse o sono migllorl del lh·ollo Intellettuale e morale di OSfle. (') Facclamo q11alcbe ritena 1111 termini di q11e1loconutlo, (.VOC• dal4 l)(ruCO,.,.J,
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