Critica Sociale - Anno II - n. 22 - 16 novembre 1892
CRITICA SOCIALE 340 tanto grazioso. Ma da questo alla cancellazione senza compenso, graduale oppure istantanea, mentre rimane intatta ogni altra rorma di diritto patrimoniale privato, ci corre assai. Se Lucio mi sapesse pescare quei pa• trioti, che nel 66 ad esempio comperavano con 60 lire per sè cd eredi il diritto di riscuotere in perpetuo lire cinque all'anno dalle casse dello Stato, potrei fors'nncho esser con lui e non ritenere fuor di luogo il dar di frego ai loro titoli; bazza por loro, se non ripetessimo come indebito anche quel tanto, che hanno riscosso fln qui. Ma, e se non me li sa trovare? Se quei titoli, che nella loro croaziono rappresentano tutto lo sforzo pa– triotico di cui s,mo capaci le pancia borghesi, furono, pula caso, rivenduti al tempo delle basi granitiche della finanza. italiana, quando la rendila raggiunse il con– guaglio, non pare a Luclo, che nelle mani del nuovo possessore i,;iansidetersi dalla. impurità. originalo? Allo stesso modo, che mio padre buon· anima in quella occa• sione ha creduto di collocare qualche centinaio di liro nell'acquisto di fondi pubblici, non pote\'3. mutuarli a un privato, che gli avrebbo corrisposto il 5 '/e nclto di aggravi o magari con ipoteca, o comperarsi una dì quelle catapecchie in cui si stipa la popolazione operai:i.e che rendono un profitto favoloso senz'altra fatico.che quella di riscuoter lo rato? E\·identemente egli non presta\·a a sè stesso, come quel primo suo autore; dunquo il provvedimento che poteva esser giusto in confronto dclraltro non lo è in conrronto suo e di me, suo legit• timo erode. Il Gallavresi, che o.parer mio ha avuto il merito di iniziare una seria opposizione contro un paradosso so– ducento e l'altro non minore di trattare la questione, non dalle nu\'Ole, ma sopra una baso solida di ratti e dati, ha avuto il torto forse di voler mostrare ingius1a. la tassa eia Lucio proposta cclequivalente ad una par– ziale espropriazione senza indennizzo, soltanto perchò insieme ai ricchi scrocconi o ai banchieri ladri an– drebbe a parer suo a colpire e più intemamenle e quasi esclusivame111e lo classi meno agiato o più OJ)Oroso.Era facile a Lucio rispondere, come ha risposto, che i pie• coli impiegati, i piccoli maestri o tutti in genero gli altri piccoli da lui enumerati non usano detenere titoli di debito, che non siano di debito privato e proprio. Ma non ha poi torto Lucio, quando viene alla conclu– sione che, se dunquo sono i t·iccJti e soltanto i t·icchi, che detengono lt1rendita, ò giustizio. colpirli? O lo mi inganno o questo non ò socialismo. li grado di dal# ai ricchi col qua.lo nel 03 si sono iniziati quegli incerti e vaghi tentativi di rivendicazioni economiche, che non avendo alcuna tiase seria in uno. matura coscienza po– polare andarono inl'ranti dal sorgere ratale della po– tenza borghese, non può più essere il grido o il pro• gramma. delle rivendicazioni moderne, incarnantisi nel socialismo, che riuscirà. sl allo. distruzione dell'attuale iniquo sistema di sperequazione economica e, abolendo la proprietà privata del capitale, spazzerà dalla terra gli Epuloni di ogni maniera, t•e11liers o non renliers, ma partendo da criteri assai più elevati e seguendo un indirizzo, che non ò quello di Lucio. li socialismo, al– meno io credo, non leva la sua bandiera contro i ,·icchi, ma contro la proprietà p1·ioota. E perciò quel grido di dalli ai 1·icchi mi o.ssomiglia, come una goccia d'acqua ad un·a1tra, alla favoletta viola della ripartizione dello ricchezze col protagonista Tecoppa, della quale ra puro cenno, deridendola, il nostro Lucio. B bhoteca G no Bianco Dopo ciò rimane ad ogni modo sempN vero in parte quel che il Galla.vresi enuncitwa, non essere la. rendita tutta in mano dei ricchi, E so Lucio vuol colpire la rendita. in odio dei ricchi, evidentemente viene a travolgere nella stessa rovina anche quelli cho non l'hanno, pure stando a. lui, meritata. t questa una parità formale di trattamento, che si risolve in fondo in una sostanziale e colossale ingiustizia.. Ma un'altra ingiustizia ancor maggioro si cela. nella. J>ropostadi Lt1cio. Porchò colpiremo ora, espropriandolo, il detentore di titoli dello Sta.lo, questo Arabo di Oaudet che sdraialo sotto il fico aspetta gli caschino in bocca lo frutta saporoso, e noa colpiremo altri non meno Arabi di lui, cho non hanno maggior diritto, che ogli no abbia., ai fichi in questione 1 Perchò colpiremo il ricco rcddituario, che da un foglio azzurro del debito per una strana magia lrae cavallì, carrozze, donne, orgie, palazzi, quando non anche il mestolo del potore e uno scanno a. Palazzo Madama, o non invece il gran possi– dente, che da hltirondi sperticati, fecondati dal sudore di mandro umano, Imo altrettanto col solo incomodo di raro atto di presenza di quando in quando al Co– mizio agrario per reclamare i dazi sui cereali o il grande industrialo e il proprietario di caso tl'allltto? Quali ti– toli han costoro che sien più validi di quelli dell'altrol Il debito pubblico ripeto, sl, la sua origino, no com'e– nia.mo, da. una trutra. colossale; ma o la. proprietà. fon– diaria o la intlustriale e la urbana vantano forse ori– gini meno impure! Se la. violenza moralmente non ò pilì scusabile della frode, le duo cause sono eguali. Risponderà Lucio (se puro vorrà rispondere dopo cli aver annunciata chiusa da parto sua la polemica) che non si può fare tutto in una YC!ia- e magari mi por– terà in campo quella tal coda che ranno scorso ser\'i di testo ad alcuni brillanti articoli del compianto Sic– cardi in questo tue colonne. Ma la coda. qui non ci ha nulla a che rare. O tu, Lucio, riconosci, che nello Stato attuale e flnchè il Governo non è che il comitato eso– cutiYo di una classe: la borghesia, è impossibile toc– care il debito pubblico, como qualunque altra proprietà privata (già. son lutto sacrosante atl un modo)o allora., giacchè si tratta di quel che faremo quando saremo arri\·ati, esponiamo tutti i nostri postulali, il nosiro programma o non una. parto sola, con che quasi par• rebbe, che rinnegassimo l'altl'O - o tu credi possibile incominciare fin d·ora.con gettare dei ponti, che ci con– ducano dal passato al futuro senza scosse, e allora questa imposla•ponte cada egualmente sui proprietari di titoli del debito e sui fondiari e sugli industriali o sia il primo passo verso quell'auspicato ordine nuO\'O in cui tulti o tre saranno scomparsi. Ogni buon socialista, erodo, non possa negare che disparità. di trattamento o pri\'ilegio in qualsiasi ma– teria. è negazione dei principi. Di ciò paro che Lucio non si ricordi quando scrivo: e Può darsi che sieno (i detentori di rendita) dello persone ope1•oso,ma. la loro è una operosità. alla quale si potrebbe rinuncia.re sicuri di non perderci nulla. 1 .• a. gento altica sul stn·io,valo a diro gli industriali, i commercianti, gli agricoltori im– J>iega.noi lol'o caJ)itali nelle loro aziende e sembra che non ne abbiano o non no trovino abbastanza >. Ora. io penso che tra quelli dio sfruttano indiretto.monte col– l'esigere duo volte all'anno i coupo11s della. rendita e la gente auiva nd serio che succhia direttamente il sangue al 1>rolelariato per convertirlo a proprio van-
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