Critica Sociale - Anno II - n. 21 - 1 novembre 1892
826 CRITICA SOCIALE in pillolo,cadut.i.qua.si1>er intero in mani o troppo bucalo o troppo deboli per m:rntencrln a lungo, sa– t'Cbbe a poco a poco finita tranquillamente o fatai– mento nello sue fauci. Se poi momento "i rinu11- zi1wa ora llCl'Chènon poto,•a raro altrimenti: col tempo twrobbo preso ogni 003:l per una minestra cli lcnticchio. Quosto po1·icolonon ru ,•isto nè sospettato, almeno in sullo 1>rilnc. Allo1·a si pensò solo a rnr resta, e a nessuno ,·cune in mento elio il gio1·noapp,-esso il s.·rntopoto,•a esser gabb.'lto.1:cntusia.smo a,•c,•a ac– ciec.tti tutti quanti. o dagli Abbruzzi alle Calabl'io ru una luna di micio uni\•01'$\IC,che minacciò di trasrormare l'Italia del mc1.1.ogiornoin una corte di lro\'ntori o di menestrelli celebranti in epifalami sgangherali lo noz,.o no,•issimo della dea Cerc1'C. A memoria del fausto rw,•cnimc.nloe in onore di Gioacchino :Kapolconocho il rnllo compiuto. fu co– niata una medaglia d"oro <.-olla effigio del re e la M:rittnsupol'I,.'\: .iuro vufJllt:o nstuuto, se1·vttulibu8 alJolfUs. jl;{> l'onoro r>0tò dirsi i1nmoritnto.1:infelico lllOIHH'CI\ 01','\ slalo di C(llOlli cho meglio fi\'CVan Cl'O– duto nl\"crtlcaciaeconomica o 1'C<lcntricc dei nuovi Ot'(liuamcuti,o 1>01· nttuat'li roco, in meno di dieci nnni. mollo più cho non facossot'Oiu tro quarti di secolo i suoi succc~ri. ~quadro d'ingcgneri o di agrimensori percorsero in lungo o in lnrgo il reame o no misur:u-ono quasi tutta la suJlCrOcioper pro– oodoro all'aeccrtamc.nto dei demani, alla loro dn•i– siono in massa o ripartire fra i cittadini quelli che sr.ctt.nwrnoai Comuni. Opera1.ionoimmens..'\e diffi– c1lo per sè, rcs..'\ 1>illmafogo,·olo dalla mancanza ~~~~!i~<::t:;i~ ~,1:,j~~r·,~~i!, 1 ~~1:~;u~~o,!:~:~:, da J>CI' tulto. Ma se il buon ,•olero del Oo,•orno ebbe ragiono di ftucsto dimcoltU.minacciò di naufragare contro un ostncolo impr-c,·isto,che rh·elava in modo cru– dele l'inefficacia del sistema cosi nltmncnte docan– lnto. t contadini, quei l>C>,•eri e docili conL'ldiniche s·ora voluto sollevare :llln condizionedi piccoli prir p1'ietari, sbolliti i primi entusiasmi, s"erano quasi rnlestati a rimanere miserabili. Essi si cura,•ano poco o punto di chicdc1-ola dh•isionc delle te1·1-e dernnninli,o in barba a tutte lo dottrine economiche e liberiste tro,·:wano pili comodo, somplico o van- !~~ft:~ri~~t~~~~l~\06 <~~f h~- 1 cii 1iii"1ì~~~l~ . '~!i~~fo 2 fi~~:~ con rnccapriccio ro1-sc,co1·lt11ncnto con rammaPico r.~ri~~~O.C ~n~~ J!\'~hJ~Ìl~~~~d~. l:f 1 t~!~~'\ 1 ~~'~n~~~ torit à.: pens.. 1.te, st udiatc 1 mottolo a tortm'a il ,·osh"O ce,·,· ello.ma h-o,•atomododi ,·Incero la 1·ipugnam: •. '\ di q u esti benedetti ,·illani e di SCl'OHdare le inlen– ;tont valerne llel soc1·lmo amatissimo. Alcuni temperamenti adottati cd altri promessi pote,•<mo scongiurar-o il J>eticolo,o le cose proce– dettero abb..'\.SL1n1.a be.ne.flnchti-nel 181::.i norboni non rm'Onorestaurati a Napoli.Allora lo01>erazioni rimasero SOS!>CSO quasi da J>CI' tutto. IComuni non a,•o,•ano inlc1'0SSC ad afl'rctla1'0In quotinazione dei dom:u1i: no a,•o,•ano in\'OCO uno grandissimo a ri– tm'flnrlae, so cm.pos.sibilc,a non rarla mai. Le spese tlolln ripartiziono, sompro noto,•oli.o molte volto g1m•issime,erano a carico 101-0.Risp.1rmiarle co– slilui,1agil\ ,·antaggio non lio,•o:aggiungere a questo ri.Sl).'lrm io i 1n'O ,·cntidel dll'/UO di /Ida, che in d~ terminali ca.si si 1>0to,•aimJ>Ol'l'O sui p..'\SCOli, era ~~~~1~!~ ti 1 ~i: \~.~r!:i1aù11': ~n~:ri: 1 ~~~ 0 i,~: RJrrioolc,lo quali preforivano. o u·:wean di che, al nuo,•o regimo il ,·occhio. Il Oo,·orno bo1·bonicospinto dalla nolJilL\,che in quei tempi tristissimi della santa nllca111.a farnoti– CM'aquasi un ritorno al modio e,·o, socondòscgro– famente queste dis1)08.izio11i. Promulgò. ò vero, delle tesg-i che confo1,na,•ano le antiche, e rece anche di piu, estendendo alla Sicilia li\ legislazionodemaniale "igcnto nello p1-o, 1 incio di <1uadnl Faro. Ml\ l'o1>e1'a s'arrestò a questo punto, o non andò ph'1olh-o che poco. UniC.'\ pt'OOCCUJ:>..17.iOIIO sua rudi J)Ol'l'O al siCUl'O quell'immensa ricche1.1..a. impodcndono lo spcrpel'O o In rapina. Crodolto di a,•01·raggiunto lo scopo, e di poter dormii-o t1;mquillamente.dichiarando nulle o inefficaci tutto lo occup.uioui o lo alienazioni il– legittime dei domani. :\fa s'ingannò. Alla borghesia, che vodo,·a sruggil~i di mnno la proda agognata, ~~~n t~~:~:7fi ~~ cf!1\~:1~mi"~n;;;,'d) ~( 1 i:-i1~~ qua e fa i conlarlini.Fallito il tcnL'lli,•o. i possidenti si accorsol'Oche bisogna\'a cmnbiat·tattica e che, se il primo piano di battaglia non polo\'a pii1eseguirsi. c'e1':'lsoir1p1-o modo di nccom0<la1-gi divors:uncnto. E che cosa foco1-o allol':\t Prima s'imJ?<1rlro11i1-ono , di tutti i :\lunicipi o \'i si a.ssiscrostab1lmcnto: poi inizin,-0110unn scrio conliuua o<l lninto1·1'0lla di piccolo us111·1>.uioni dello tor1'0demaniali, comin– ciando dnllo pili feraci, e, nei luoghi pili vicini ai centri rii consumazione, non ln.scinnclo che la nuda roccia. La brutta arpia usciva cosidal nido o\'o cm stata in nf,, guato , e mostra\'a cinicamente al sole runghin 1-:lJ) 3.CC c d adunca. Si calcola a pili di 300 mila eU:nl'il'estensione di te1·ritorio usur1>alo.e non si t1-o,•ònessun giudice che condannasso i ladri. 1>H1 L1rdi im·oco si trova- ~n: 1,~:i edr,~·:~:1~1;:,~;~~~~=~noc!~i"!!°d~ 001':\Zioni per lobc.nome,-enze loroverso 1·a~ricoltura. Chi JM>to,•n oppo1-si, del restoTNon i nobili che non ci :we\'ano inforcsso di sorta: non i comuni la cui amministmzione Ol'a in mano dogli usurp.'ltori. Ri– mano,·ano i contadini, ~ucsti poveri disgraziati che a,•o,·:m fatto lo s))O:!O d1 tutto il 1-otoricumolibera• losco,o in meuo a quel continuo o ,•ario armeggio avo,·an sempre a,•uto il danno, il malanno o l'uscio addosso. Ma ossi erano ino1,ni. ignomnti. istupiditi dal lungo servaggio, resi diffidenti dallo secolari ~~~;gu1~~1'(fo~~ ir'f,~n:~n::0/'~:l~~ !i,~ 0 Si ;';U~!~n~ :!i:u~i~~~ 11n.:~ 0 ~11fètf~:'.occ~3 1 : r~\ \~ n:~l'Od~~rrn~ dello torro clomaniali.Qmilcho\'Oltngrida1'0110 tanto fo1·to che il clamore misto allo scoppio di alcune fucilato potò nprh~i tm \'lll'CO h'I.\i monti o giun- ~~:~,t~11~1ia ~f,l:~:~1~,,~ 01 iJt~h~t~1(:~l:~~~ ~-~~~c~~~ p,-01 Per tulln l'isposta il go,,er•nocentralo ilira– mava una circola1'0,un decreto, che fuccrn un po' di chiasso J>CImomento. o poi andtwa a dol'm1re h'anquillamcuto nel silenzio freddo o polveroM degli a1'Chh·i. In pochis.,imi CMiordinò la reinte– grazione del tc1•ritoriousurpalo; ma lo non sa.prei af1'011nn1-o cito gli ordini sic.nostati eseguiti. I-: cosidurai-on locose~ErS°iomndo sempre. Quando noi 1800scoj>piòla rivoluzione, i contadmi la fccoro al grido do!a di,•isiono dolio torro dom:rniali, ror– uondo in tal gui.s.1una p1-o,•ano,•ella della \'erit:.\ di quel tco1-oma. cho i ratlori economici sono nuche i fattori JHimi di tulli gli a\'\'cnimcnti politici. Il oo,·erno iL'lliano,che in quei p1imi tempi della sua costituzione ebbo fante gatte da pola,-c, dovè aggiungei-o allo alh-o anello questa do1 domani. A onor del \'01'0,bi.sognaconrC-i.§.11-0 che affi-ontò co– raggiosamente il problema, ma, per quanto operasse, !~f:.1i!°S~o1~t~~e~ 1 n;,~ 1 t:i:!\~b~eJ~:~1ò aL~:
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