Critica Sociale - Anno II - n. 21 - 1 novembre 1892

CRITICA SOCIAI.E trama d'oro di cui intesse ora a voi la sua aureo!& la gio,·lncua. La mia rado però nel trionro del socialismo è cosi (orte ehe rono 1orpassa la vO!ltra:giacchè, diversamente da ,·ol, lo penso cho per quanto lo moscoliate con altri elomonU, esso rluetlrà 1empro a distinguersi e a lrion• fa.re 1ugli altri, anzi si ratroncrà sem pre più, piu ttosto che la.sc.iani dagli altri assorbire ed annienta.re , come voi temolo. IJadato dunque di non rinchiuderlo, di non circoscri• ,·orlo entro I limiti del culto Idolatra per qualche gran• d'uomo, perehb ,·edoto oggi nelle masse quale grande ostacolo op1>0npno all'lnftltrarsl dello nuorn ideo que– sto Idolatrie, lo quo.li ritardano scmpro di tanto il cam· mino del pensiero di quanlo lo hanno &V\'antaggiato. Badate che, a furia di 11e1>nraro di epurare., la ,•o– stra 1HL\'O d'Argo, che a. voi non placo rattoppata., non abbia ad Msumoro rormo cosl puro, così astratto da. . s,•apornrvlsl sotto gll occhi. Bbl Badato ln0no (o <1uoslo sarobboa11rho più doloroso) cho Il contraccolpo di quoslo vostro esclusivismo non abbia a (11,rt\ 1rnntlronogll altri partiti operai,di modo cho, por combattersi A vicondn, non abblnto n perdere In eosclon1.a do! nomlcocomuno. E con questi auguri ,,1 BAluto. ANTO~IO DAL PRATO. I DEMANI COMUNALI nel Mezzogiorno d'Italia <1> Il. Al flniro dol secolo p.us. ,to In reudalità nel mez• zogiorno d'Italia si ora ~ ià spenta. J.e leggi che ~h!11;'!~ .. ~1?if n!~ 1~=:~~~-o:.i!:f.~~~ùl~~ morte o regolarne la succossiono. Ma se la prima cosa si potò compiere con un tratto di penna, la seconda 11woco richiese lungo studio, se non grande amo1'C:.Rm tutto un mondo di cui si do,·evano li– quid:wo lo conscguon1.o,o bisognava estirparne le vestigia. croaro un ambiento nuovo o nuovo cor– renti d'interessi, sostituire nl vecchio un regimo economico affilllO di\'01'80.o in primo luogo mutare cli punto iu binucoquoll'ordiunmonto fondiario, che Ol"t\ stato la hnso pili snida, sn cui l'a.ssociaziono feudalo orn sorta o si ora mantenuta, con varia vicenda, por olh'o dieci secoli. Imp1'0Sa coto.stn da non prendei-si n gabbo, alla quale la borghosin si ora ,•onutn da lunghi anni P,t'8P.,'\rtrndo, tenendo d'occhio sopmtutto la terra, 11 cui ,·nlorc, como coofficionte economico, grande di por sò, divonta\'n, nel meu.ogiorno d'Italia, gran• dissimo per lo speciali condi1.ionicli ch•iltà di quelle pro,·incie. E quindi, allol't'.hòla nuova signoria si rot:u~':!~:.i'd~~~~1: 1~,:~~~I~~ 1 :~i:!:!: e trasrormò inrntli. a seconda dolio suo dottrine e, bc.nchè ccrcasso di d issim ularlo. dei suoi interessi particolari. Il sistema e.ho no \'ODDO mori è impor. tante a studiani anch e ade sso. perché ci di\ la mi– sura esatta dei ,•ori intenti della borghesia in quel tempo nncora reconditi. Di questo sistemn esporrò soltanto lo J),.'ll'li princip.'lli. tralasciando tutto ciò che ha intoresso od Mpolto esclusivamente giuri– dici. (') G n B1a L"idea mndro a cui s'informò P la seguente: i demani app.,rtennero un tempo a tutti i cittadini. !;!tit~\1~r a'l 1 ~it!Jr~f :~~·~~i~ ~ri:.o~ :rie~~ proporziono del diritto che ciascuno ,•i csercit.ua. Per attuare questo di.!!egnola lcgisla1 .iono aYem sanzionato cho i demani di qunlunquo natura. ren• :.:~li~i i:l~~~~~W!':!~ /i ~sc~\!=~i rf~ proprieli, incommutabile dn coloro cui (OiSCro toc– cati. Volle che dei demani roudnli, promiscui e di chiesa o d'nltri luoghi pii (<mon.ssegnatnuna p..1rtc nl Comune.o dotto al b.,1-0110 una p.,rto del demnnio ~~~~,1~-s.~~~ ~mC:1~ 1;!~:i'1~e~fi 1 !"u:,f gl~~:~1~to.e~~~!~! che in questa ri_P.'\l'li1.ibno in m.'\ss a si teM.osse1 '0 distinte lo scmphci so1·viltldni diritti suporfìcin.rì o colonici che i cillndini nvossero ncq uislnti, o noi godimento dei quali dovo\':rno i possessori essere mantenuti. Prcscl'isso cho i domani in fai modo toccati ni Comuni. sottratln unn parto che si riso, ... va\'a ad alcuni usi civici, fossero sucldi\'isi fra i cit– tadini, dando la prcroronza al prolota1·i,o coll'ob– bligo di un nnnuo cnnono. 1-'inchòtale suddi\'isiono non avesso luogo, i domani 01-nnoimprescrittibili od inalienabili, corn o ln nlicnabili ornno lo quoto toccate ai citt.'l(lini J.ll' ima cho decorresse 1111 de– cennio. Questo tel' m1no ru poco dopo nllungato a venti anni. J..oquoto abbandonato 1·1enh~waMo nel demanio comunale. Pu questa nello suo lince rondamentali la nuot"a legislazione ag-rnrin. Poi tempi che corr(wnnop.'lr,·e cosa mern,·ighosa o tutti gli ordini sociali no t~• se~'Oco~!~i 1 1~i ~'i~~j~-oÒne della scr,·itù soco- lnre e, nell"entuslasmo lnrnntilo ond'eran presi. giunsc1-o a rarnloggi.'\1'0 incon.sciamcntc una no,·ella et.\ dell'ot'O,crc:lnd osi l'illusio ne che il peuo di terra loro p1'0mCSSO dh 1 eni.sso.se ~i:\ non ern, la le\'a ~~~u~~1! ~; 1:::m sJ!! ;:f,. 1 i~nf~i 1 ~1~~~~~L~:t ~I~ P'>f 1 1ol~0~~1f.·~~:li:~n;i~;?;1~1r~~~-n~i~ ~~~!: venionza, in verW\ non do,•otto1-oosso1·nomalcon– tenti. Negli 01.idelln citfa o dollnCOl'tO ossi avovan pordulo ogni s1>irito b.,tt.,gliero, od il roudolontano, vacillnnto, già teatro dolio101'0 propotonzo od ora. ~i.~,I~ ~ci~~ . o~~~,li~! 1 ~or·;~i~~:~e~ ~~,<; >~~1~1 0 ~o~P~!~~ devaM.o l'ora di libornl'si. li nuovo rcgi1no, non ,·i· chiesto, ma sogrotnmento dcsido1·ato.veniva n pro. positoo por giunt..'l r01·nito dei rorri che oceorre,•ano alla bisogna. I.'opora1.iono ru dolo1'0S:\,ma in com• penso fu anche salutlu·o, od assicurò alla nobill.\ un f1i~ 1 ~~ef1~ 1 t:,> 1 3i l~~l :ì~~'OO<ICl~:1~ 1 ~~ :i;\~p~~ gnori sonth·nno ndosso, nelln ,•occhiou.a ingloriosa e lasch-a, cosi ,•h•o o pungcnlo il dosidcl'io. Ma quella e.ho foto f~t~ 1>ii1 lieto fu la bor3hesia, ~~~ [~" 1 :u:::ota~!f1;n~~:~i:.r1t~ 1 1 1 ~'\ ~~:i~ opimo nulla ,·olle por sè, o µ1'050ben poco. Pel ,wblle dislniercue di cui dette p1-o,•p,SCIJlbròla più ~ncros,'\ o ru inrnco la pili astuta. Ar1'iccbiLui f°~~~.10uit'1:!1~1jl1~~~~:!l~l:~ =U ~~: in mano lo strumento pii, terri bile o polente della ci\'ilt\ che allora s"in:rngura"a: il den:u-o.Attim , pe1-so,·eranto, con unn "isio11 0notta o precisa dello scopo che s'era l>ronssa o cloi mc1.zi cito ornn ne– cessari ~I' rnggnmgorlo, OSS..'\ ben s.1 p<wn cho tutta quella ricchezza 11Q!n libo1-n, in g1-nnpa1·te ridotta

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