Critica Sociale - Anno II - n. 21 - 1 novembre 1892
330 CRITICA SOCIALE terra credessero In ogni sorta di miratoli impossibili, o che J>erllno geologi come Duchlo.nd o Mantell torces– sero I f&il i dcli" loro scienza. per accomodarli &.Ila storia della creazione mosaica; ci sembra,·a incompren– sibilo che per trovare persone che osassero applicare a.Ilocoso religioso Il ragionamento si do,·esse scendere ira gl'incoltl, neu· e orda selvaggia> come si dice\'& allora, tra gli operai e particolarmente tra i socialisti Owonistl. Ma d'allora In poi l'Inghilterra ti O e civiliuata >, L'ospogizlono del 1851suonò 111. campana funebre au·~ sclu.si\ •lsmo lnsuhue Inglese. L'Inghilterra s'internuio– nalluò gradatamente nel mangiare, nel bere, nei co– stumi, nello Idee, tanto cbo lo desidero sempre più che certi usi lnglosl 1ro,·lno sul continente la stusa buona nccogllonza che tuntl usi contlnonlali trovano in Inghil– terl'a, Ad ogni modo una cosa è certa: la diffusione tlell'olio 11orl'Insalata, ))rima. <lei 1851 noto solo au ·o.ri• stocrazia, ru accom)lagn1lt1~tla una fatalo diffusione 1loltoscoltlclsmo contlnontnlo In coso religiose, o si ò giunti ul punto, chu l'ngnosllcismo, so non godo ancora In. stossa consldorazlono della Chiosa di Sialo inglese, si trO\'a, quanto a e rlSJJOU&bllllh. "• qunsi nllo stesso lh•ello della e setta del Battisti ,, ed in ogni caso oc– cu1m un grado più clo,·ato tlcll'Arma1a della saluto. Molti,che tloplomno o maledicono di cuoro questo pro– gresso doll'lncrodulità, si potranno consolare conside• rando cho questo nuo,·e Ideo non sono di origine stra– niera, non 10110munite della marca: Mad~ in G~any, come tanti ahri articoli di uso quotidiano; che al con– trario euo pro,·e11gono dalla. vecchia. Albione. e che i loro antenati britanni di duo tocoli fa erano un buon tratto Innanzi al loro discendenli di oggi. E che altro ò Infatti l'agnosticismo se non un mate– rialismo pudibondo! li concetto che l"agnostico si fa dclii\ natura ò porfettamcnto materialistico. Tutto il mondn naluralo è retto da leggi ed escludo assoluta– mente qtu1.lslR.Si lngeron1,a dal di fuori. Mit, ap:giungo cautamente l'agnostico, noi non slamo In grado di pro– varo la osistonr.a o la non esistenza di qualsiasi essere supremo 11.I di là. del mondo da noi conosciuto. Questa rlsor,·n. poto,·a avere Il suo valore al tcm1>0 in cui Laph1.ce,ulli, don1tmd11. di Napoloono, pcrchè nella Mt– c011iqucCf!ltalo tlcl gr1m1!0astronomo non ora neanche menzionato Il Creatore, diodo la flora risposla:jcn·aooi, pa1 be1oi11 do celio l1ypoll1è1t. Ma oggi il nostro concetto dcll'univel'IO nel suo sviluppo non lasclaa.ssolufamcnto nessun J>01tonò 11orun creatore, nO ))er un reggitore; o so si ,·olesso ammettere un essere supremo escluso tla lullo Il mondo esistente, ciò sarebbe contraddittorio In sè atcuo o por glunla, 11annl, un offesa non pro,·o– cata al sentimenti dello persone religiose. li nostro agnoelico ammello aoconi, che tatte le nostro conOt1Ce.n1e li basano sullo comunicazioni che noi riceviamo dal 1en1i. Ma, nota egli, come sappiamo noi se i nostri sensi cl danno un·csaua Immagine delle cose da essi ouernto1 E cl 10ggiunge cl1e.quando egli parla. dello COie o dello loro qul\li1à, In realtà egli non parla di queste coso e delle loro qualità., delle quali egli non può sapor null& di corto, ma parla. solo dello Impressioni cho euo hanno fallo sui suoi sensi. f! questa senta dubbio una maniera di concepire alla quale sembra diOlcile di 1>0terarrh·11re per ,·la della semplice argo. mentazlono. Ma gli uomini agiscono prima di argomen– tare. e In principio ertl l'aziono "· E l'attività umana Bib 1ote G 9 aveva gtà risoluta la difficolti\ molto tempo prima che la in,·enta.sso rumano aoflsma. The p,-oof of lhe pud(li110 i, in lite talinq. (La prova della ,•ivanda. 1ta nel mangiarla\ Nel momento I.o cui noi adoperiamo una COS& pel nostro proprio uso, se• condo lo quali1à. rhe osserviamo In questa cosa. nello stesso momento noi sottoponiamo le ossenuiooi dei nostri sensi ad una prova lnfalliblle della loro esatlena od inesatte11L Se queste osser,·a.zloni erano inesatte, •llora anche il nostro giudizio 1ull'Mloperabililà della cosa dov·essore stato Inesatto, o de,'o f411ire il nostro tentativo di ado1>0rarlL Ma se noi raggiungiamo il nostro scopo, so noi troviamo che la cosa corrispondo al con– cetto rauoceno, che ossa produce rerrotto ,·oluto, questa ò pl'ova positiva del rallo eho In questi limill le nostro ossoro.zionl tiella cos., o dello suo qualith. concordano con la. roaltiL esistente fuori di noi. So ln,·eco il risul· tato cl fnlllsco, allorn. non duriamo molto, nel ))iù dei cnsi, n scovrlrno h~ cnglono; tro\'htmo <'ho lo ossern\.– zioni ))Oslo n baso tlol nostro 101111,th•o erano incom– plete o su1icrnclnll, o erano stnto n,lstunenlo conuosso ai risulfati di altro osservazioni, Flnchò noi coltiviamo o adoperiamo glustamonto I nostri sensi, o teniamo il noslro modo d'agire noi limill J)Oltl ,Ja osservazioni ratto ed ulllizzate regolarmente, noi tro,·eromo che il successo dello noatro azioni fornirà la prova della con– cordanza dello nostre ouervailonl con la natura obiel· tiva della cosa osservata. In nessun caso, per quel che ci consta ftno ad oggi, noi giungemmo alla conclusione. che le nostro 058Crvuionl, controllato scien tiflcamcnle, producano nel nostro co.r,·ello concetti del mondo este– riore. che per loro natura conlrutino con I&realtà; o che tn il mondo esteriore o le DSSel'\'uionl che ne han ratto I no11rl ~nsl slavi alcuna innata incompa– tibilità Ma. 1opraggiu11go l'agnostico noo-Kaniiano o dice: sta bene, noi possiamo 01Ser,·are esattamente k qualità. di una cosa, ma con nessun processo del sensi o del pensie ro po1romo m11.l concepire la coaa1te11a. Questa co.ra f o ,e è nl di là. dellll nostra conoscenzn. - A ciò ha giil ris))08IO llogol dll mollo 1emJIO: qunmlo voi cono• scolo tutto lo qualità di una COltl ,•ol conoscete anche la cosa stossn; non rimnno nitro allorn., so non il fatto cho hi detta cosn esisto fuori tli ,•o!,o n1ipona I \'Ostri sonsi ,•i hanno fnllo conoscere questo fallo, ,•oi avolo concepito l'ultimo resto tll qoogta cosn, la ramosa cosa In sè Inconoscibile di Kant. Oggi noi possiamo soggiun– gere che al 1cmpl di Kant la. nostra. conoscenza dello coso naturali era. nbb11s1anzaframmentarla, per far congettumro dietro ad ogni cosa 1111coraqualche cosa in sè, pnrticolarmente m\gteriosa. Mn da allora, col JJNr gresso gigantesco della scienza, coleslo cose inconce– pibili furono l'un& dopo l"altra concepito, analizzate., e, ciò che è più, riprodotte. Nè, certo, qua.liflcheromo in– conoscibile ciò che possiamo costruire noi stessi. Per la ~himlca della prima melà del nostro secolo le sostanze organiche apparteneuno al no,·ero dello cose misteriose. Ora noi Impariamo a costruirlo una. dopo !"altra. cogli elementi chimici, o son1·a1uto di processi organici. La chimica modenla diehl&ra che, appena è nota la costituzione chimica di qualsiasi corpo, questo corpo può essere compos1o dal suol elementi. Ora noi siamo ancora ben lontani dalla conoscenza precisa della co,;tituziono dello 1oslan1e organiche più ele,,ato, dei cosidettl corpi albuminosi, ma non c·à nessuna ragiono per tlfTermare cho non potremo, rosso puro fra secoli,
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