Critica Sociale - Anno II - n. 20 - 16 ottobre 1892

B CRITICA SOCIALE 317 fatti 1olldl,anche quelli che lo ho accennati sono fatti. Il metodo positivo htl pur troppo tratto dietro il pre– giudiiio che i !'atti devono presentare una specie di solidità e di determinatezza materiale: per quosto essi rurono tra.seuratl. Ma. per quanto delicaU, per quanto indeterminati, per quanto meno flessibili a definizioni eS&Ue - donde l'indotermlnatena astratta da. te osser– vata nel miei articoli - eul non sono meno vivi, meno potenti. E cade anche l'altra obbiezione capitale sulla poui– bilità e sulla n«u#it4t. Nel dire che quando c'è neces– siià. non Importa l'rugare una pouibilità. e che questa ru usorblta In quella., tu hai ratto una confusione rra due signlflcatl della. pnroln necenitd. Cl sono duo no-– cessità: la. necc11ità oggcllioo, e la necessità. 60gf}etlirxi. Con la prima noi non abbiamo a far niente; la seconda et riguarda moltissimo. La. nece11lt.à. oggeltlva è quella delle leggi naturali por cui I ronomenl avvengono necessarinmente. Ma. questa non ò la necessità. del socialismo. SI vorrò. rorse dire che Il 1oclalismo, una l1lltuziono umana, sarà. un prodotto fatale delle leggi naturali, che euo avverrà lrremlaibilmentet Sarebbe un p&rlare di proreti, non di selenzlall. Il aociallsmo ha moltissimo condizioni de– termin.rntl nell'ambiente della società modoma; ma l'immenso problema. che ossa preaenta potrebbe pur troppo trovare altre soluzioni: Il dispotismo rigido di casta, per esempio, l'anarchia e la disaoluzlone della civiltà. l') Perebè dunque noi lo chiamiamo necesu.rio1 In un altro senso: perchà esso è I& soluzione migliore, percbà è n~11ario pe,· ii bene dtlla ,ocitùl. È dunque una necessità. soggettiva, una noceggità dell"ldealo, del de– siderio umano: ncccultà che pur troppo la natura non 1oddisra sempre. Dunque In questo caso la dimostra– zione della pouibili1à non solo non è un pleonas.mo o una contraddizione; ma è Il primo passo verso la s o– luzione che noi chiamiamo necessaria, che noi vogliamo; è la strada aperta all& necossit&. Ho tenuta a parte un"allra qu081ione per la sua im– portanza. lo ho data un"importanza alta al pensiero nello evoluzioni o lruformazionl sociali. li Turati su questo è stretto di concessioni: o cosi ml si pianta da– vanti, o ml dico: È inulllo che tu ridisegni sulla ca.ria quello che è già. scolpito nel bronzo. Il tuo disegno sarà magari bello, ma esso ha un gran dirotto: di essere l'imitazione f'ragile, lnullle di una cosa solidL Quando si sa cbo I ratti, l ratti oconomlci, etnici, ecc., portano essi I&trurormaziono aocialo, perchè 11rare in ballo il ponsiorof Il pensiero non crea; esso è crealo: il pen– siero non fil. nulla, non ra cho rispecchiare le cose. Non è vero del tulio. Questa idea mostra un lato della Yilasociale, ma ne luci& nell"ombra un allro im portantlaimo. Non sarò certo io ad ammoltere il pensiero per gene– razione spontanea. Ma però non ammetto nè meno I fatti per generazione spontanea.. Tutti questi ratti eco– nomici che tu vorresti contrapporre al pensiero come {') Etldente11Mnte Mala,odl rtCODth1ceMli&llorla ana •~ie di ttkn • .,....,,.....: el rincula al ,eceblo • m,cahlco eoi,cetto del CG#O. rer noi la lruformaalone 1oclall1ta • una nete11ll1 aaolu– tamenta Hkttlrr;a, Potrà d1r1l che el 1'inganol In que1ta preYl- 1lon1; ma l'ln1anno aut 11a1O ntutr'O; non ,art mal che due poulblllll obl1t1h1 dherN abbiano potuto coetl1ter1 In un mG– mento qualalul. o l'oggetto rea.le allo 1pecchlo, 110110 In ultima analisi an– vldl di p ensiero ; fuori del pen11lerosono soltanto I fatti fisici, chimici, ecc., ecc, l ratti naturali che ai ,.,olge– rebbero nella natura anche ICI l'uomo non aisteue, che continuerebbero a IYOlgersianche ICI ruomo scomparine. Ma con la. scomparu. dell'uomo 1eomparirebbero anche I r..tll economici. Non 80no dunque una cosa. aff'alto esterna. Sono una cosa ml1ta. una com po11izi onenella qualo l'analisi ti rarà trovar sempre, nel ca.so p iù aem• plice come nel plà complesso, due elementi: la natura esteriore, l'ambiente naturale con le sue a.ccldentalltà da una parto, o la coscienza, la Tolontà delruomo dal– l'allra. E il predominio della aoconda 11svolge con la civiltè.. In tal modo l'oggettività ma.terial11Ucadel Marx che tu difendi 11iriduce a quo11to: a dare tutta l'impor– tanza. al pensiero ed alle azioni 110mlco11eientl della moltitudine, nouuna alle Intuizioni lucide della scienza. E che in questa Idea.di Carlo Mars, che ftssò il concetto ra.tRllsta.del soclnllsmo, cl sia del vero e molto voro, è lnuuto negarlo: è verissimo che quo1to torme immense, in apparenza 11bandllle,che 8000 lo generazioni umane, hanno In sè qualche cosa. del movimento di un esercito cho va ad un assalto lontano. Ciò che le tiene unite, che le 11plnge ao,·ra una strada fatale, è rossore 80Uo– posto ad una uniformità di condizioni sociali. Sotto questo aspetto la tra11rormazlone sociale è. come ha dlm011lrato il MarJ, un av,·enlmento ratalo che seendo giù dalle condizioni della società. presente, come una grande corrente di fiume scendo per la legge di gravità dei liquidi. E mano d'uomo non la formerà. Ma ,,lcino a quosto aspetto la trurormaziono sociale no preaonta. un altro non meno Importante. Se essa da una parto è un anenlmonto rata.lo maturato dalle con– dizioni stesse della società c he essa IIJ)Olta;da un'aUra parte essa è ropera della volontà, della coscienza del– ruomo. L"anr 1ra.acurato questo ratto ha portato alle deduzioni sbagl\nto che pur troppo 11 sono 1,·0110 noi l'alt\, come l'anarchismo Idealista, la teoria della. pas– sh'ltà, ecc. Porche, se è ,·ero che la trasrormulone sociale l\\'verrebbo per la 801&azione della forza inco– selonle, sarebbe lhlso dire che avverrebbe Il soclalì11mo. Questo grande esercito della umanità senza capi nè guido muo,·erobbe all'assalto lonlano, alla meta lontana; ma cl sono milio probabltilà. contro una che non la raggiungerebbe. f"orso lo orrorobbo attorno o lo pas– serebbe vicino senza toccarla. Ora questa illumlnazlono che acopre la strada o mostra I& mota. è data dalla creazione 11uperiorodel J)Cnsloro. 1nra1ti che cosa. sarebbe Il 80C:lallsmoso non ci l'osso stato il Ma.rxf Tu non vorrai dire che sarebbe quello che è adesso: che la rivola.ilone della gran leggo eco– nomie&cho lo plumò, con tulle lo deduzioni tratte, si urebbe avuta lo stesso: sarebbe atrennare il miracolo, ammettere il pen,:iero alcggia.nte per l'aria In cerca del nido per trovarlo Inquesta. tesla o in quella socondo Il caso. Non vorrai dire nè meno - tu che direndi il marxismo come teorll\ unica e Yodi negli o.ltontanamontl da essa tanto degenerazioni e rovino - non ,·on-ai dire che si avrebbe uuta un"allra Idea direttrice egualmente buona, egualmente vera.. egualmente rispondente al ratti, alle neceultl, ece.( 1) (1) a p1u.llotto - a Mn10 noalro - • •ff'ermaN 11 miracolo• •ttrlbulre •Ila compar.. • alla teorica di M•n: Il carattu1 di e rhelallone •. Marx - ltffUII Mll&nlO le note al Cflpltal• - non • chef n.ot ~•on me11Ia coniano di aleunl fenomeni todall del n.o 1empo. Poteta aYer• un altro nome, ma •• ,.,,..._

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