Critica Sociale - Anno II - n. 20 - 16 ottobre 1892

310 CRITICA SOCIALE go,·oml vogliono prevenirlo. Molti atroUano di trascu– rarlo, d·ignorarlo e tutto ad un tratto se lo tro,·ano alle calcagna., quando non hanno più il tempo di ri\·oI– targlisl contro. E cosl il aoclallsmo, ila come metodo di gonrno, sia come asplradone delle elusi Inferiori ad emanciparsi, sia come tendenu dell'umanità ad uno sviluppo sem– pre maggiore della Yltacolletti•&, si è infiltrato in tutte le fibre della nostra società e la domina completamente. Ma si errerebbe supponendo che siano stati i socialisti a crearlo. •~ à all'incontro un fenomeno naturale nella società prOBente,cd I socialisti non ne sono altro che la manifestazione phì posith·a, battagliera e co– sciente. J..a società oggi non ha altro scopo; tutll gli altri Ideali cadono por (11r ))Osto al nuovo padrone che si avanza trlonranto, noncolln. scuro, nòcollo scettro, ma col ramo d'ulivo. ( 1) Dott. A. L. (I) Con buona paca dtl nottro collabOratore: dello 1cettro no, ma della ICUN i.mlamo li IOclall•mo url bltogno ancora per un pt:UO. (,Y<tt4 de/14 Cll.lTICA). Il Pensiero e la Rivoluzione~• Alle obbiezioni dirette dal Turati alle mie idee del'o rispondere. non per polemica.,ma per spiegu.ioni. Anzi• tutto Il Turati de,·o restringere nella sua opinione la Intenzione del miei articoli: .ilora non ,·edrà piU una dlslllu.slone nel risultato. Non bo voluto per nulla. trac– ciare lo schema di una nuova teoria del socialismo. Ci vorrebbe altro che tre articoli. lo non ho voluto che questo: sc.e,llere fra l'ammUIO delle critiche dirette contro Il aoclal11moun gruppo speciale per confutarlo; e ne ho scelto uno lmport.anllulmo e troppo tra.scurato. Noi abbiamo un anienalo di armi perfette, formida– bili contro la vecchia.oconomla: ma alle obbiezioni della grande scuola IIOClalonaturalistica non avevamo finora. risposto con ragioni, ma con negazioni. La nostra ri– sposta era slatl\ di turarci gli oror-chl.Ora questa. scuola dico: - dnte lo leggi p1lcologlcho da noi constata.te, il soolnllsmo ò lmposslbllo o difficilissimo. - D unque la mia dimostrazione doveva esser solo contro questa af– rorma.zlono. Ed lo ho creduto di trovarla. nel fatto che l'individuo è una cosa o la soclotà. un'altra. Ed ho ac– cennato al punto di pusagglo dal fenomeno della vita Individualo a quello dolla ,·lta sociale, punto di pa.,s. uggio cho per mo ha Il valoro di una vera legge sociale universale. I.o riferisco di nuovo quale ml si formul ò nella netta ouerva.ilone 1peclale. lo sono pa.ss a.to in tre o quattro anni a tra,·e.l'IO a due, per cosi dire, genera• zionl di giovani. L'una non era psicologicamente per niente diversa dall'aHra: gli uni e gli altri rivoluzionart di temperamento. Ma gli uni e gli altri, Identici nel fondo tlslolo,ico e pslcologlco Individuale, assumevano una ft1ionomla divenilssimL E quesla diversità di fisio– nomia che Il dl1llngue,·:t. l'assumevano nella azione. E questo percluH Perchè gli uni erano repubblicani, ra• dicall, mazziniani; gli altri soclall1U. li sistema diverso di Idee Mcovuto ed usimllato produceva. un sistema (') V•(kHI n•I numel"Oprect'dente: IA rl/'ortne 1odoli • la Po– ,,ma reh,1ha. B1bliote a G1 o B o diverso d'azioni; 1istoma che, circondando la loro indi• vidualitA e rondendovlsl, Il dltrerenziua In duo specie dh•ene che portuano risultati diversi nella ,•lta sociale. Ne.Igruppo del .soclall1tl e"no e ntrati alcuni del primo gruppo: e 10t10 questo aspetto es.si non eri-no piU lo stesso indh'lduo, erano metamorfizzali, perchè le loro azioni sarebbero stato diverse da quelle di tre o quattro anni avanti. Truport.lamo questo fatto dalla vita degli individui a quella delle nulonl e ne vedremo lo conseguenze importantissimo. La. vita. dello nazioni non sarà piO. il ftoro supremo delle facoltà profonde psicologiche di una data razza. Solo le razzo che 111 fossero svolto nell'iso– lamento l'avnibboro prodotto; ma la storia presenta pochissimi di questi casi di solltudlno di un popolo: la storia ò una trasmlgrl\zlono, una. ruslono continua.. E cosi, vicino al ratto del torTono spocialo dello ,·arie razze, abblnmo l'l\ltro riLtlOcapitolo <lei some elio può cadervi dnl di ruol'I, 1>orcui In ch•lllù. di ogni momento è Il rlsullnto di unn. ruslono, di una assimllo.zlono con– tinua.. Non ,,odiamo noi la. nostra civiltà. penolr'are, por esempio, o tra.sformare hLCina cd Il OlaJ)pono, o pure vivere tra noi o benissimo adattati Ili nostro ambiento indh•idul di razzo lontanlnimo, giapponesi, abissini, ecc.! E I tedeschi, gli Inglesi o gll Italiani, non si sono fusi in un solo aspetto nella ,·Ha. soclalo dogli Stati Uniti, E questo non percbè gli lncroclamenti, Il clima e gli altri faltort natu" ll abbiano cancellate le dh·ersitA etniche. No, es.se aus,lstono In gran parte; ma sussi– stono solo per l a vita Individualo, per I sentimeo1i, ecc. Ma Il sistema .sociale unico, ravvolgendo tutti gli iodi• l"idul, ne trae un Identico 1i1tema d"uioni sociali, ne ra. un tutto come società.. Dunque, per conseguenza ultima, la. vita sociale di una rana non è fatta dalle attitudini etniche, tlsiolo– giche e psicologiche; ma dal 1l1teml che go,·emano la società, dal 1lstoml economici, dalle leggi, dagli usi, dalle costumante, ecc. Certo chn questi sistemi non sono un prodotto dal niente, sono use.Ili "dalle profondità etniche di qualche popolo o dalla grande esperienza sociale universale. Tutte Io razzo avmnno elaboralo in parto Il proprio, ma poi sarunno sopravvissuti quelli che, rispondendo mogllo all'amblonto, addensavano In un popolo t1rnhL ro1~1.a di\ soprtL\'\'lvere ngll altri o da Imporvisi. Cosi anche por questo creazioni l'ragill do lruom o è una lotta per l'o1l1tont1., nella quale ad un da.to mo– mento vincerà la. fona mllltaro (Tamorlan o I grandi conquistatori), ad un altro la foria industriale (l'epoca nostra), e co11via. Dunque li sistema sociale non è ra– dicato nelle profondità della rau a., m a no è staccato, libero, può passaro da raua a. n.ua; la. sua vittoria non è data dall"eatlnzlone delle razze clrcondanU che ne hanno elaboralo uno diveno, ma dalla sua sostitu– zione a quello. L"e,·oluzlone della ciTilt1 non implica hl estintione che delle raue re11tale addirittura alle portedellaanimalitl; loaltreC!U le Innalza e rionoTa. Dunque per por tare nella realtà un nuovo tl.stcma so– ciale non c'è da domand a.re Il primo permesso alla tisio– logia ed alla psicologia. Ecco quello che lo •olevo pronro. Come si vede, io resto affatto fuori dalle critiche del Turati, che avreb– bero avuto un slg niftcato 10 lo avessi Inteso di fare uno studio socia.te compiuto. Tu non ml puoi opporre che lo trueuro I fattori etnici, biologie!, ecc.: a punto porchè volo,·o mostrare cho l'esclusivo apprezzamento di essi conduceva a conclusioni sbagliato. So ossi sono

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