Critica Sociale - Anno II - n. 20 - 16 ottobre 1892
CRITICA SOCIALE sono nel prognmma del socialismo, che ne formano anzi la parte più vitale e ,·eramenlo innovatrice. M• che Importa t Quanto ,·olle il potero sociaJe prov,·ede &d un bisogno pubblico I\ cui gli Individui non sanno o non ,·ogllono prov,•edoro, è questo pur sempre un progrosso e lo è tanto più quando lo Stato riesce a sottrarre alla privata speculazione un ser,•izio, una in• dustrla., uno. rorma qualsiasi di produzione, giaccbè tutto questo ~ una vittoria dellll solidarietà SO<'ialesul– l'egoismo Individuale. I telegraft, I telefoni, le scuole pubbliche, le ferrovie. !"&equapotabile, i giardini pubblici, lo sale per le pub– bliche riunioni, l'abolizione degli appalti in alcuni ser– vJ:d, I plani regolatori, i canali, oceo tanti esempi d'ap– pllcazlono reale, effettiva., del principi da noi propu– gnali. E ben presto vedremo raro allo Stato ben altri passi su questa via: le assicurazioni convertito in servizio pubblico, corno gih.si studio. tll nlro In Germania, lo caso operaio costruito dal munlclp1, l'alimentazione degli nlunnl dello scuoio popolari, sono tante rirormo che ,·on•tmno Imposte gradatamente dal nuo,·i clementi o dal nuovi bisogni che vanno manirestandosl. . .. Fin qui lo stato ra del socialismo, ma a beneftcio di tutte le classi, ed anzi sono le steue classi dominanti che reclamano molto volte dei servlzt pubblici, si& per sentimento di decoro cittadino e di civi11l, sia anche per proprio vanta.ggio. Ma lo Sta.to moderno qualche volta. per mire di prevenzione 10C:iale, o per soddisrare ad Interessi complicati cui dove sor,•iro, giunge anche ad applicare la sua attività a speciale vantaggio delle cla.ssl lavoratrici, procurandone l'innalumento morale e materiale, e tutelandolo contro gli eccessi della spe– culazione sull"uomo. Ecco &dunque le leggi sociali. Trucurando l'Italia, paese poco lndu.slriale, che è rimuto Indietro a tutti I pa.esl civili nella tutela del luoro, è Innegabile che le leggi sociali sono oggi cura precipua di tutti gli Stati, I quali non perdono la spe– ranza. di potere con esse dlsa.rmare il socia.lismo ed at– tlraro l'elemento operalo noll'orblt& dolio istituzioni. La. 8011\enumerazione di quello elaborate in questi ultlml anni cl trascinorebbo troppo oltro I confini che cl slamo Imposti. Ricordiamo solo che la stessa Inghil– terra, la patria. del liberisti, à già. mollo avanti su questa ,•la, e che la Germania, Sia.lo militare per ec– cellenza, ha un Intero codice di lea-islazione sociale. Da noi le leggi rachitiche sul lavoro del fanciulli, sui pr& bivlri, sulla cassa d'a.sslcurulone per gli infortuni sul lavoro, e qualche altra, sono già. Indizi abbastanza n~ tevoll. E la. beneftcenza pubbllca.t lo non entro nell'esame critico della. be.neftcenu., delle sue cause, degli scopi cui tendo, del modo con cui Yicne organluata. e degli effetti che arreca., tutte cose che sarebbero materia. di lungo discorso. Ma essa è penetrata dappertutto, à di– venuta un bisogno, un fenomeno normale; il povero non vi ranlsa più una elemoeina, un servigio resogli dagli abblenU, ma. piuttosto un diritto che reclama e che YU0I Yigilare egli stesso. La beneficenza d"altri tempi tende a divenire pubblfea tu.filkn.:a. I cosìdetti IJ;tltull pii si contano a centinala nelle nostre città ed ogni g\omo acquistano di splendore, dl belleua, diven– tano Yerl servili pubblici. Ma In tutto questo l'economl1ta rilovtLuna nota unica: la tondenia. della società. verso una più alla o meno egoistica organinazione; od oBSorvaIl fenomeno di mi- lioni o milioni d'otlari di terreno, di capitali immensi impiegati nella. bencftcenia. sottraUI alla proprietà. in– dividuale per gempre, o che M>noIl colpo più forte alle ,·a cuo teorie della poh•oriuuiono, o della democra– tizr.az\ 0110della proprietà, smentito dalla pili superfi– c iale ossorv1Uionodei ratti. Abbiamo veduto del socialismo che scendo dall'alto, ed organluato. M&esso è un null& In conl'ronto "l SO· ci11ismo di cui è Impregnata inconsciamente tutta la. nostra società, e che si rivela dovunque ad ogni mo– mento nelle manifostuloni le più disparato corno una atmosrera benefica, che risana l"ambiente sociale, come uno spirito che spazia pa.drono assoluto del campo tra– scinandoci lutti ,·orso un anenlre lontano. Una volta si vivo,·a nell'i!1olamonto,uolla paura, nel– l'ostilità. I popoli, lo città.,gli individui erano in guerra ira loro: si viveva come cani rabbiosi, glu\rdandosi in cagnesco, coll'occhioalla.camblna, accettando con mille precauzioni lutto ciò cho veniva. dtll di ruori. Ma oggi quanta vincilà! Tutti vogliono unirsi, chi à solo si sente a disagio, soffre, cerca la vita, la rolla; appena sorgo un"Jdea, un concetto nuo,·o, es.socorre atb'fl.\'erso le nazioni In cerca del battesimo della sclenu; e la scienu è unh·ersale, vuole anch"essa plebisciti e par– lamenti. J,; tutti vl,iamo, ftn da.Iprimi anni, di questa vita. colloUiva.,o abbiamo un'ansia, un bisogno di sa– pere ciò che avviene al di là del contini della nostra casa o del nostro paese, per paura tli restar soli, mentre il mondo corro vertiginosamente davanti a noi. Lo spirito d'associazione ha Inviluppato, ha monopo– lizzato tutti I movimenti del corpo sociale. Nulla si ra senza di euo; la vita pubblica..,la sclcn:ia, la politica, la letteratura, Il commercio, penino Il di,•ertimento, sono In mano dell'associazione; chi no vien ruorl non vh·e; anche l'ingegno gli è disconosciuto; gli amici stessi non osano propugnarne I&causa. i': la società che puni~ I suol ribelli! Al primo apparire dello spirito d'associazione, I conservatori e gli individualisti lo com– batterono aspramunte, prevedendo troppo bene le con– seguonio che no aarebbcro derivato; mn. ben presto anch'essi tlovettoro as1oclarsi, so ancora vollero far sontlro la loro voce o la. IOl'O lnfluo111.o.. Curioso para.– dosso: lo. stessa. reazione i11divilluali1ta dovette, per contar qualche cosa, diventar collcUiva. Scendiamo un gradino, od ecco l'organiuaiiono so– cialista propriamente dotta. Qui slamo In casa. nostra. Parlare su queste colonne della fon.a di cui oggi di• spone Il 10Cialismo, sa.rebbe un ruor d·opera. Ma il movimento à cosl grandioso che ,·on-e mmo ogni giorno poterne ridire le glorio e le conquisto, conta.re questo Immenso esercito di pionieri che non conosce conftni, e cho Invado città e villaggi, lrresl.stiblle, corno dovet– tero apparire agli occhi del nostri antenati lo falangi sterminato del popoli germanici ebo ,·onlvano alla con· quista dell'Impero romano. Per Il socialismo repoc:a delle penecuilonl à presso al termine; già esso lavora pa.lose.mentea erigere la società delranenire. Euo 11iatrenna nei congressi, o si Instaura nelle so. ciel& cooperative, nel Sindacati open!, nello Ca.mero del lavoro. Il primo maggio celebra I&propria resta, e nessuna r~ta à più solenne di quella, noi mondo. Il socialismo dirige lo. politica Internazionale, perchà i governi lo temono. Dirige la politico Intorno. porchè i
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