Critica Sociale - Anno II - n. 20 - 16 ottobre 1892

B CRITICA SOCIAl,E E1irtoni ~isocialiS10 nellaSocietà presente L'argomento pili rorte che 10rreggo la propaganda soclnllstti ò la tendenza manlrestlsslma della Società a rendere collettivo tutto lo rormo della produzione e ad allargare la. 1rera del sen-lzl pubblici. Questo fatto che a.vvlono all'inl'uori dal socialismo, anzi molte volto a malgrado di esso, è la migliore riprova che lo nostre dottrine sono un portato naturale e necessario del pn> veno umano. Cento anni fa. la Rh•oluzlono francese, nella sua te– nace anenlone ad ogni concetto socialista.. giungeva penino a proibire QUAiunque a.ssochulone di operai per arti e mestieri. Queste misure andavano sotto la ban– diera dell'individualismo, ma In roaltà non avevano altro scopo che di tutelare I monopolil del terzo stato omnnclpato di recente, con tanti sagrlflzt, dalla. prepo– tonzn del sovrano o dall'ingordlglo. doi nobili. Fin d'nllol'o. sorsero p1•ocm"80ria spozzare le prime lance contro il sistemo. che si o.ndo.v& Instaurando a pro– tltlo esclusivo del terzo stato, o ad abbozzo.re le primo traccio di una ricostruzione aoeiale sopra basi migliori (Morelly, Mably, Brissot de Warvlllo, BabeuO ma furono tentativi plò poetici che scienlitlcl, e quindi vani, percltè non rispondenti ancora ad un bisogno reale e ad uni\ tendenza spontanea. Oggi la cosa. è ben diversa: in un secolo si sono fa.tu passi giganteschi sulla via del socialismo. Ausonio Franchi scrh•eva molti anni sono che il socialismo è la religione del secolo XIX; oggi J>08&lnmodire di più; oggi il socialismo Oal tompo stesso una scienza ed un ratto, o. come scrive,·n. Giuseppe i,~orrari,uno dei poteri del mondo modemo. Il giorno in cui la borghesia entusiasta davanti a quel congegni mera,·lglios\ che cl plo,·evano dalla Gran Bretagna, portando continui rivolgimenti nell'industria e rivelando perfeilonl e ftneue di l&voro tino allora. seonosclute, no faee,·a la propria bandiera e la propria arme, ossa da,·a 01igi110al ,·ermo roditore destinato a consumarla. E Il verme roditore ora la grande industria, ossia l'appllcailone della maccblntL . . . Fino dal tempi più antlclll Il sontlmonto di una certa giustizia od eguaglianza 1oclalo aveva dolt.ato ad alcuni ftlosol\ disegni di società- uguo.lllarle; molte Yolte il aogno del fllosoro desta,·a l"ontusiasmo dei discepoli, quindi var1 e fortunosi tentativi di applicazione e dj rtbclllone all'ordine esiltonte. Neauna però di coteste agitazioni ebbe risulto.li concreti, ed è perciò ehe i no– stri avvernr1 cl obbiettano l'Nquentemento che anche le agitazioni attuali non avranno alcun en'etlo pra.tico, o considerano il socialismo come un fenomeno patolo– gico (è questa la parola di moda) che ricorre nella. SO· clotà a determinati periodi. L'orrore dogli anorsari sta noi considerare sempre lo agitazioni comuniste come fenomeni indipendenti dal• l'ambiente In meno a cui si manlrestano. Il 110Ciallsmointeso In senso larghissimo, come una tendenza delle classi Inferiori ad emanciparsi dalle classi dirigenti e a costituire un ordinamento sociale in cui ,•enga abolita ogni distinzione di classe, si è manife– stato h1 tulto le epoche della storia., ma non avendo mal trovato le condltlonl e l'ambiento adatto al suo sviluppo, come tutu gli organismi Impotenti a. resistere alla lotta per la vita, ,·011110 1empre acontllto. Dno condizioni sopra.tutto erano necessarie allo svi– luppo del socialismo: 1• Il concentramento delle classi soggette in grandi masse, In modo da indurre in esse una conoscenu piena del loro stato o da persuaderle della necessità. di organizzarsi; ~ un sistema. di pro– duzione che rendesse un"immagine pallida ed embrio– nale di organizzazione socialista, o nello stesso tempo divldosso il campo economico In due interossl opposti, sopprimendo quella moltepllc!tà d'interessi Intermedi che caratterizza la piccola industria. Questo due condizioni, che non al Incontrano nei si– stemi oconomicl passati (economia a schlnl - eco– nomia feudale - pi~I& Industria, si trol'ano mirahil• mente attuato nel presente regime di produzione, per cui racilmonto si spiega lo sviluppo proso oggi dal so– cialismo, o si può prevedere che questo, In un tempo più o mono lontano, 6nirà. coll'a,·ore il SOJ>ranonto. I.o. grande industri11. ò Il J>i'imo 1>assonl soclnlismo. Jmmaginlamo Infatti uno Stato. sia puro borghese, in cui essa abbia raggiunta la sua maHima potenza, In modo che la piccola Industria sia com))lotamente scom· parsa; a,·rcmo una specie di Stato socialista a servizio di una minoranza parassitaria. Supponiamo allora che questa minoranza si trovi miracolosamente soppressa. e che i f'rutU da essa percepiti ,·enpno ripartiti tra. i ,·ar1 produttori In proporziono del luoro compiuto da ciascuno, cd avremo una prima forma di socialismo. Il socialismo lnrat1i si può considerare corno un grado di e,·oluzlone della grande industrl11.. Ogni volta che sulla stamberga del rigattiere s"innal– zano Il grandioso t>a:ar e Il lusso s11lendido dei ma– gazzlnl di mode, o la maestà. severa degli alberghi in– ternazionali• o la superbia rumorosa delle officine colossali, è un po' della civiltà passata che rulna, è un passo in avanti verso la realizt.azlone del nostri ideali. Al mille tuguri do,·e vegetava, lubrico od usuralo, il piccolo commercio, dispensa di bacilli o di alchimie poco regolltmentarl, succedono veri falansteri dai ma– gaulnl enormi, dovo J)io\·ono11. 1orrentl la luce o !"aria in una mirabile armonia di abbondanti\ e di ordine che rleonrorta lo spettato1•e. E questo à 110 germe di so– cialismo trapiantato In mozzo allo. nostra civiltà.; 1ob– beno alla tesla abbia Il capitalo che 11ucchia.,sebbene tutta la mn.cchlnn.si muovo. sotto rlmpulso di migliaia. di sa.lo.ria.ti ;ciò malgro.do vi Oqui un raggio di spirito sociale, collettivo, si sente l'opera di molto personalità cooperanti a un solo intento; non à più !°uomo che vegeta noi bugigattolo oscuro attendendo li cliente, come se Il mondo finisse là dentro, ma è la rolla degli uomini che aspira il benessere da tutte le ftbre, in tutti i meati, febbrile, agitat& nella brama del megllo. . .. Ma la grande Industria è sempre un socialismo pu– ramente formale, giaechò ossa vh•e di spocultuione, anzi à il cuore, l'anima. del sistema borghese. Andiamo più avanti, non uscendo dalla società In cui vh'lamo, e troveremo qualche cosa di più. I serviti pubblici hanno preso In '(UOBti ultimi tempi uno niluppo nuo,·o e grandissimo. Ed anzi, malgrado I piagnistei noiosi dei liberisti, essi vanno allargandosi di giorno In giorno, acquistando foru. e vilal11à al principio collotth•o. A noi certamente non piace il modo con cui lo Stato, i comuni, le provincie organizzano I servizi pubblici, giaechò non vi troviamo quella larghotta di concetti, quella oqua di1trlbuzlono di carichi o di compensi che

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