Critica Sociale - Anno II - n. 19 - 1 ottobre 1892

CRITICA SOCIALE 205 li Gnocchi, come alla fino ha lasciato intendere, mira, pii1 che altro, a crearo dello istituzioni di patronato ed a giovaro a quella limitali. categoria di la,•oratori, cui il lavoro carcerario può in qualche modo nuocere con la sua concorrenza. Io courosso cho mirrwo o mirerei ancora pili alto. li lavoro carcerario, ordinato cosi corno io inten– devo, vorrebbe già a costituiro una forma di produ– zione di carattere essenzialmentepubblico, 01-ganiz• zatn corno pubblica istituzione. E potendo assumere i più vari atteggiamenti e mettersi per molteplici vie, c1uali rendo possibili spocfalmonto lo spirito in– du.stro o largamente inventivo do' reclusi; potendo sopportare qua e là, ne' suoi passi iniziali, anche qualche pordita; esso sfuggirebbe al poricolo di immodiato arrosto, cui androbbo1'0 racihnento in– contro lo Cooperativo misto, o potrebbe o.ssero ca– pace do'maggiori risult..1mentì. La funziono del patronato, una simile istituzione l'eserciterebbe certamente; ma non si limiterebbe ad essa; o rioscirebbo più ampiamente e più clure– volmento efficace, anche fuori la corchia immediata della sua azione, mediante quella llanca del lavoro, che da tanto tempo, sotto \'arie rorme, ò stato uno do' maggiori desido1>ati del socialismo. Lo Cooperativo misto, cui il Gnocchi accenna, non usci1'0bbe1'0c1a·te1·minidi quella tisica cooperazione, ch'è concopiL1da alcuni corno la panacea del sistema economico borghese: la cooperar.ione, cho l'impiego del prodotto del lavo1'0 carcoml'io rondorobbo pos– sibile, por la sua natum e por lo sue proporzioni, sarebbe so1n-atutto un grande passo \'erso quel ri– medio supremo, quel termino ultimo a cui le ri– formo im•ocate non debbono servire che a spianare In vin: parlo del collelllotsmo. Forse, tmttandosi di concessioni da strappa1·ealla borghesia felicemente imperante, io ho torto di parlare cosi. Ma, d'altra parte, i sottintesi non gio– vano, niente nuoce più dell'avvolgersi in ambagi ed evito.re di manifcsto.1-0 a1>0rto il ponsier proprio. Perciò, fln quando l'ordinamento del lnvo1'0 car– cerario non venga proposto in rol'ma migliore, io vorrei che entrasse a far parte del programma so– cialista, cosi come io l'ho concepito, non solo perché piil semplice, più pos:i-tlJfle e piil lat·uamente fe– condo di uUU etrellt, ma puro, o so11ratutto, 1>01 principio che l'informa o per le suo inO\'ilabiH con- segueuze. RTTORE CJCCOTTI, Abbia.mo comunìeato quanto sop1·aall'amico Gnocchi~ Vlo.ni 1 od ceco la. sua. breve postillo.: Una sobria replica, non foss'alt1'0 per csam•iro una raso di consuetudinaria procedura. E per essere sob1·ionon riP,Cterò, nepput'O sotto una nuo,·a rorma, argomenti ~1à es~ti ne! mio in-eced cnto a rt!co!~ e ai quali nmaodo Il paziente lettore, ca.so m ai ptu io mente non li avesse. L'amico Ciccot ti - pr eoccupato, o giustamente, dalla penuria di capito.li che, in geue1-ale, fa an~ micho le Cooper ativo - mira innanzi tutto all'otto• nimento di questi catliL•di o .li d~mt1!1dainfatti allo Stato, il quale doyrobbe farli 1lu11'0m grembo alle B i:i1 ot ca G no B1an o Coopomtil'O, attingendoli alla sorgente del lrwo1'0 dei C.'ll'CCrati. Ammesso cho debba ~ro lo SL'llo rcnlo a cui volgersi per conseguire cotesti capitali. non sarebbe meglio - giacché allo Stato chiedere si "ogliono- chiòdo1-glioli colla rorma lassalliann, cioé, scn1.a pt'C-.. flssaro una ronto speciale di redditi o lasciaro cho il lavoro carccmrio - piuttosto che divontnro in– teramenloo più copiosamente un·aziond;\ cr:.u·inlo - si motta su una carreggiata, che lo 1wcdcstini a ~!!!1t:~~-siu:t i~di!\~~: ~s;l;;~o~f•,.J~~~o~~~~~!fc; ~~:~i:11~l!t~ 1 ~a:o 0~ ::~~~~:~. ~\:!~~il~ dei detenuti f La. colleganza, poi, di cotesto Coopomli"c col la– voro ca1'COral'ionon esige affatto cho le Coopot-ative sorgano JU'Oprio noi luogo stesso degli st..1bilimcnti c.11'C01'3r1; la 101'0 è una collega.111 .... 1. oconomic.1 o momlo, cho può benissimo ru111.iona1·0 anche senza la ;Jc~~~~a c~rg,r~i::~i cho lavorano o i detenuti cho puro la,•01>ano sieno elomenli ote1-ogonoio !lCt'Ciò non facilmonto assimilabili. li ratto primo che, intanto. li assimila ò quello ~i~e~it 1 l,~:~~1~0 g~~=~t~~ 1 :\·:;ti:J : t;w~,,~\ saranno altresl membri d'una medesima Coope– rativa. Non ho altro a soggiungere por 11011 ripetermi. 0. 0NOCClll•VJANI, Il disagio economicoe la crl111h111lltà ,,, Lo studio del rapporti fra. i delitti e le causo civili è degno della. mo.ggiore attenzione da. parte del crimi– nalista o del sociologo, perchò esso illumina assai il problema della criminalità e consiglia, con l'esperienza, come gli uomini di senno e di cuore debbano attuare prorondo rirormo sociali piuttosto che predicare ,·uote forme politiche, perchè al popolo che ha rame bisogna. dar pano e non retorica.. Olà.Il Sumner Maine, il Thonissen, il Du Boys, il Saint-Edmo, Il Carie ave,·ano notato il prodominio dello leggi ponali noi mondo antico, predominio dovuto, qual• che volto., corno dico il Carie, all'indh•idualismo, più spesso a.Ilo.oeeossità. di un potere unico e rorte, che, como 11011 distingue lo.funzione politica dalla roligiosn, la funziono militare dalla giudiziari&, come confondo il giudico col carneftce, cosi ronde anche tutto quello funzioni giudiziario le quali nel mondo moderno sono cosi distinte. Nel mondo moderno, la. penalità tendo a decrescere e aumentano, in,•oee, le leggi Ci\'ili, o questo renomcno fu ampiamente dimostrato dal Fìlangeri e J>Oi portato alla esagerazione dal Bovio. Non solo, ma si O notato anzi, cho l'ostensione doli&giustizia ci,•ile può im1>ediro molti delitti, porchò ò ben naturnlo che, quando man– cano i mozzi legali por costringero i debitori al paga– mento, ù più probabile che il crediloro s ·induca.ad atti di violenza. Però, ,·i è un fenomeno assai più noto"ole e gene- (I) Slamo llell dell'occulone che con que1l':1r1lcolo cl J)Or~• l'q-rea:lo pro(eUON dell'Unl,ersllà di Napoli, an, Alln1eua, di comare a un ordine dl_atudl e di trattuloul di cui glA auai ,i compbcqH Il nottro Te<:chlo Cuore e CrlUCO e che la ermco SOCl«l• aYera un 1)0'1r11curato. (XofG iùlfG DirufOllt),

RkJQdWJsaXNoZXIy