Critica Sociale - Anno II - n. 18 - 16 settembre 1892

CRITICA SOCIALE 281 dipenden:r.adi coloro che hanno il monopolio della pro& prlotà. In soslanm il liberismo vuol rendere libere dolio astra-– zioni economiche como l'industria. Il commercio, la con· correnza; Il socialismo, J>h'i cho le utrazioni, pensa a rendere liberi gli uomini. Il liberismo vuol o<liflcare la llbor1à. 50pra rnsservimenlo oconomleo, portato fatale del 1lstem11. ch"esso propugnm; li toclallsmo vuol comin• ciare d111l'abbat1ero l'asser, 1 imento economico per poi edifteare una libertà ,·era e duro,•ole. li liberismo vuole la libertà scritta. nella legge: Il social~mo la ,·uole nel ratto. ln,·cro, quando un indMduo per la IIUllcondizione socialmente od economicamen1o Inferiore. non riesce a 1Joddisraroal suoi pit'I. logil1\mi ed olemonlari bisogni miiterlall. morali od lntellottuall senza ,•ineolarsi a un Jittdrono, la libertà por lui 11011 i) cho una larva. l.a clu.ssooconomlcamcnto prova\cnto, quolln dn cui dipende Il sostontnmonto dello nitro, non In concoùorà. a queste so non In quolln forma o misura cho 11011 motta a. ro– penln~llo Il monopolio di cui godo I rrutu. 1:osser\'&:r.ione conforma. questa tesi. Oggi lo Stato, csprosslone della classe dominante, concede un:.. certa libct1i\ di crilica e di discussione religiosa e scientifica, la libertà Intera. dei culti, la. libertà di agita.rsi per il trionfo di principi domocmtlci, o per uno sviluppo più progressivo dello Istituzioni borghesi, pcrchà tutto ciò non può danneggiare, ma taholt& anllniaggia sensi– bilmente, Il predominio dell& OOrghesla; m& toglie ali& eluso 1oggoU11 In. libertil di agitarsi por la propria. omanci1>aziono, u pilt la lotta si accentua, e pilt cre– scendo lo spa,·onto della clasi;o domiuanio, il Go,·erno slringo i freni, e cerca di solTocaro In tutti i modi persino la 1ibc1-a prop:iganda dello ideo sancita dallo Stntuto. Questa. condiziono di coso ò rato.le . Lo classi domi– nanti si sono sempre comportato In tal modo per ne– cessità di difesa. o cosl è logico cho raecia la. borghesia; od ceco dunquo cho col predominio di un& classe sul– l'altm. non ò seriamente possibile, nò la libertà. politica, nò uno. plon11. libertà. dell'uomo intesa In senso sociale. Quosto ronomono, che ò In eontraddizlono con tutta lo. rotorico. ufficialo o collo rmsi rntto della democrazia borghoso, possinmo consltllnrlo nd ogni momento, purchè, hlScinndo da parto lo ramoso dlchlaruzioni dei diritti o doll'egunglianza di lutti, osserviamo lo. realtà-, sco,•ri da preconcetti. Ben possiamo asserire che una piccolissima parto elci cittadini godo del diritti accordati dallo Sta– tuto, perchò l'esercizio del medesimi ò Interdetto alla maggioranza dalla classe imperante, la qu&le, di con– seguenza., viola continuamente quella legge rondnmen– t.ale dello Stato, che, como uSM'&!i dire una ,•olla, è l'arca sa.nt • della libertà.. 1-'ermlamo, per brevità., Il nostro studio ai diritti di voto o di associazione (articoli 2-1o 32 dello Statuto Albertino). Ogni cittadino godrebbe, secondo tali arti– coli, del diritti politici e quindi di quello di eleggere i propri rappresentanti Ili Parlamento cd al Comune_ Tutti sanno invece che nello campagne specialmente, ma ancbo nello città, il volo del dipendenti ò tutt'altro che libero. Il ·padrone ò solito considerare il ,·oto dei suol contadini o dei suoi operai corno un corollario dello prestuioni a cui essi sono tenuti per il contratto di locaziono d'opera. Coloro che si ribellano a quost& lmp0sl1.iono ben sanno qual sorlo Il aspolla. Un con- B1bl t c no Bianco lrasscgno convenzionalo allo schedo, la distribuzione di schedo speciali, un'occhiuta vigilanza al momento della votazione, sono meni che nessuna leggo riosco seria– mente n sventare. Del resto quando iji dico • diritto di volo • non si intendo solo il dlritio di portaro una scheda llll'urna., ma bensl nncho quello di sostenere pubbllcnmcnlo l'uno o l'altro candidato, di agitarsi per la sua. riuscila, di rar propaganda por i principi ch'esso rappresenta. Ma chi saprebbo oggi immaginare un funzionitrio dello Stato, che aostonga la causa di un candidalo combat– tuto dal prerctto, un impiegato che rllCcia propaganda contro un suo superiore, o contro il candidato bcneviso al suo pa,lrono l Si può dunque dire con scrioià cho cosloro godono dei diritti politicil Tuili sanno quali difficoltà Incontri rosercizio del di• ritto d'assoclt11.lono,qut1ndo sia dirotto n scopi omnnci- 1iatori. Nello ra11111agno, do,·o 111 1iro11riOlllrio ò eosì fa,. cilo di spiare l\ll ogni passo I suoi conhullnl, l'nssocia1'Si dh•o11t.a11or questi qm,si impossibile. f:d nneho 110110 cittò. spessissimo si danno Ol!icmpl di ))Bdronl che mi– naccinno di licenziamento gli OJ>Oral iscritti In questa o in quella associazione. Nello piccolo città sposso i propriotar1 di caso - o talora. &nche nello grandi - rifiutano I locali allo società ritenuto poco 11michodegli ordinamenti 111 vigore, lo quali per la.I modo non 1rouno dove posare. Cos.l l'attualo società, che ò un idealo di regime libero secondo I nostri ancrsari, riduce hl grnn maggioranza dei cittadini allo stato di automi clu.Jnon si possono muo,·oro so non col beneplacito dei loro superiori, lalchò 110 noi ,·ogllamo trornro un uomo ,·emmrnto li• bero, llobbiamo cercarlo in quella esigua minoranza. che vi\•o di rcndltL li lavoro è oggidl mi:, causa (11laledi schla,•lttl: gli operai ed I contadini, che rormano pila dei duo terzi della popolazione, non hanno alcuna libeM1ì ,·era se non, raramente, noi grandi centri. Oli e ercenti do,·0110 tenero il contegno che J)iaco ai loro av,•cntorl. Ilo co– nosciuto osorconti cho non poto,·ano lega-ere certi gior-– nali, nò pro(essal'O a1)crtamo1110le opinioni che loro piacessero Intorno al ralli del giorno. Oli imJ>lognlisono fortunati quando hauno il <lirit1o di J>ot.orospo1·ro In J>l'h•ato le Ideo J)CI'cui hnnno sim- 1>atia. I l\borl 1>ro(essionisti, soggetti nl controllo dei loro cl\ent.l, non riescono ad emanciparsene so non quando si sono Imposti col ra\'01'0 di una capacitil in– discussa. Qu11ndoper ,·ia ci lnconlrinmo con persone obbligato dal loro vincolo di dipendenza a ,·esliro in un modo spocialo, talvolt& golfo e burlesco. la maggioranza non sogna. neppure che ciò possa sembrare una crudele compreulono della liberti. individualo; eppure quelle persone do,·rebbero uere almeno il diritto alla loro esteriore dignità. E così In tuttl i rami dolla ,·lta, ad ogni passo, in tulle lo rormo ruomo si tro\'& angariato, compresso. inchiodato ad una ratale necessità econ:,mica che gli impedisco I IDO\'lmenli, la parola, Il respiro, che lo tra– scina, in una sterilo vegetazione, per anni od anni che sembrano secoli, per la loro tediosa uniformità. e lo butta nella rossa, po,·ero o ricco, con11>ianto., male– detto, senza che in lui abbia brillato un giorno la ,•iia, che come il t"oro ha bisogno di ari& o di luce. Quando gli avrersari ci ripetono la solita n.nH(onn. cho il socialismo ,•uol manomottore In.liberlà. indh'i•

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