Critica Sociale - Anno II - n. 17 - 1 settembre 1892
260 CRITICA SOCIALE preme; che può darsi il lusso di non avere impa– zienze. poiché ogni giornoche passa gli reca nuove conferme o nuo,·i proseliti e persino gli sforzi ne– mici congiurano a suo favore; questo partito, che esorbita dni confini llollo Stato e della politichetta di retroscena parlamentare, che si protende sullo moltitudini, di cui ria.ssumo i palpiti segreti e le aspirazioni fait\li,che rappresenta insomma lo sforzo di un più alto grado, cho !i prepara, dell'evoluzione umana, non ha m1lla da guadaguaro a. mescolarsi in cotesto 1>0,•oro intruglio. Es.sodevo raro la sua strada scnr.t\ nè accettare nò rendere servizi di buon vicinato che mettano in forso la 1inea dei propri confini, che possnno ingenerare servitù pa.s– ~irn cho imb:.u-a1.zcmnno gli eredi. Una sola cosa, un solo consiglio, il partito socia– li.sta può o dove, a senso nostro, rar p1'0prio, del '.\la.nifcsto radicnlo che abbinino commentato. E an– cho qui citiumo lo 1>.'\t'Olo: Il Comitato 11ronisorlo opina, concordemente cogli :,miei, che, sa!,•ocondizionis1>ocialissimospecialissimo eccozlonl,11er la democrazhì. con,·enga,, in via di 1-egola ge,uralc, arrermal'!i o J>rosontargi allo un10 nella. qmui toialilà tlei COlk(Ji con un uomodi candidato 11,0 proprio, per cla.scun ((lllegio, qualunque siano le rorze di cui essa dispone, per J>OCO cho rappresentino sia pur in minoranza un grupJ)O compatto di ,·otl, o qua.lunquo siano le 1u-obal,illtà. maggiori o minori di vittoria. Nori ,: giù il perd~rc. ma è il 11ou combalttl'tl e l"abbando• nare il rampo ciù che p1,Qfa,· torlo ad un partito mi– tila11te; o ci l1a1rnobaUaqlie che, a11che perdendole, onora110il Jlllrtito che le dit. Così tentando donmquo con 11ropria b<r11dit1·a e con w, p1-oprio,wme hL provi', la democrazia da un lato, anche là do\o sembrano ,·ano 1>el momento lo speranze, <liUO<.ltrt:fJbe il lerr-e,w e lo p,-epare,·et>oo a pouitJili ,;il. to,·ie r:e11t1wc. Noi oouosciamo collegi che 1>are,·ano in– reuJatl iu perpetuo al dominio di ministri o di consor– terio moderato onni)}Oloutlo di grandi roudatarì del luogo, u tlo\o bastò tontaro o c omincia r ltL prima. lotfa o romJ)ore la JH'illltt crostn poi' muto.re In bro,·o tempo la.ro.ccia. dello cose. Jl'altro lato, atrerrnandosi o contando In ciascun col– legio le proprie schiero sparso In maggiori o minori agglomenunonti per tutta. la. penisola, la democrar.la . acquisterebbe una chiar& o slcur&coscienza della.propria for;a compla1ii:a noi paese: coscienza che sarebbe essa stessa 1ma t11ormo/01·:a mora~ 11materia~ di più, o che moltlpllche.rebbe Il,alore delle !me parziali ,·ittorie. Questo, cho il Comitato radicale dice ai democra– tici, noi pct· conto nosh'O,appn)\'andolo senza restri– zioni, lo ripetiamo e raccomandiamo ai socialisti. 1..A CRITICA SOCIALE. Postilla al Congresso dJ Genova Dacchò i nostri abbonati sono - pe1·due terzi oramai - abbonati anche nlla Lolla ,u classe. (') <livenuta.cosi, in certa guisa, il supplemento setti- (•) I notlrl abbonati continuano a 0-Ulre dt.lla riduzione, per CUI CO)! IOLA ,,,.. ... l,.lllA pouono a1°t.Nlla LOlrtt di tlttllt/ (com– pru\ 111 arretrttl) 1lno all11nne dl dicembre, B b 1ote G no 81 11co manale della Ortttca, noi non daremo nè le notiz.ie del Congresso nè i lunghi commenti che qu el gio1'– nale ha già dato, da un punto di vista che ci è del tutto comune. Rileveremo solo come i deslde1i da noi espressi nell'articolo COngre&so Operato, del nostro prece– dente fascicolo, sono stati interamente compiuti. La separazione netta dagli anarchici, che era da gran tempo una necessità lOgtca o che, col determinarsi del partito nostro, diventò anche una necessWt p,·a– ttca, assoluta ed urgente, ha destato nei due campi, e sopratutto noi terzo campo doi perpetui indecisi, un po' di rumore, che si acquotcrà presto e lascerà cho ciascuno ,•ndn tibcramento per la stra.da sua. 1/olomonto purnmonto c:orJJ0l'aUvtsta - quello cho i tedeschi chlamtuio UCWC1'kScha(llC1' - ha ratto capolino noi Congresso, como prevedemmo 1 con qualcho ,·elloitA di atrc11nnrsi. .lln debole por sò stesso e per l'esempio eloquente dei pnesi esteri dove esso é, si può dire, liquidato, non potò ten– taro I' all'ermaziono di sò st.os .,o cho conruso, anzi sopraffatto, dnll'elomonto nnorchista, il solo che, dei duo. serbi ancora qualcho vilalit.t :\la cotesta mescolan,.a è appunto la condanna prossima e sicur:t. del co1·po1-ativismooperaio anti– M>Cialista; poichò non si fa un·organiu.a.ziono ope– raia qualsiasi dogna del nome, legati ad un p:u·tito disorganiuatore pet· indolo o J>Ol' coc1'Cnta tco– rics, ad un p.1rtito anzi cho non vuol neppur ~r chiamato e un partito » e, a chiamarlo cosi, si oflendo o pr'Olesta di non esserlo. r..·o– lemonto anarchico - <"ÌÒ ò perrottamcnto con– formo alle suo trndizioni o nll11natura sua - por s,·eutare il nosti-o lavo1'0 si appigliò, a Genova, al protesto cho gli si porgoYa o cho gli permotte,•a di pretendere voce nel Congros.w: quello cioè di prosontarsi, gettata la spoglia anar-chica, come 1-a1>– p1'0Sontanza di lnvomtori organizzati, per sostcno1'8 un'o1-ganizzaziono dtve,·sa du quella cho il p:wtito oper-aio-socinlista caldeggia. Ma che questa r~o una manovm colo dicono i suoi stossi giornali, o gli ana1-chici di spii-ilo (ve n'ò pm-equalcuno) a quat– tr'occhi non lo negherebbero. J.At liCoollc infatti. il loro organo pili auto1'0,•oloo che, per abituro lon– tano, non potò osso1-edella partita, fa le alte me1-a– viglio del contogno di questi curiNii anarchici che si fanno paladini della orgnniu:ru:ione opo,-aia, che il 101'0compito ò invoce di disgregare in tutti i modi. e Jamal.s - ossa scrh•o ca111,0nando - nous avioms vu dcs nnnrchisles aue,· st lotn.f • Cosicché quei tapini corpo,-ath•isti, cui la ,,anita alleata all'ingonuit.'l reso ciechi strumenti d'un gioco di cui o non si 1-esc1'0o non ,,ollero rendersi conto, so11caduti in un tranello toso e dissimulato abilmente. Ma il sigillo a11111-chico cho dovettero subire è, l'ipotlamo, il loro disash'O. Coloro cho glio lo impresso1'0 li rinnegheranno ben tosto, non appena essJ ,•ormnno dedicarsi a quel lavoro d'o1'– ganizzazione di cui ,•anno parlando. Potranno an 001-afai-e un po· di chiasso, racimolando qualche accolito nel g1-an serbatoio dcli' ignoranza o della
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