Critica Sociale - Anno II - n. 17 - 1 settembre 1892

CRITICA SOCIALE 271 ~i:1~11~4:°•1:• :~~tf:~e è1~8 g~:~~i~ 1 !1~~,!~~t~t: 1>erconseguirh~ sono diverso: potn.nno esse congiun– gersi presto 1 E ciò che lo mi auguro sinceramente. Tutto ·uo atrezionatiHlnto F1Ln•ro ,·uwu..u. ,\bbiamo integralmente inserita la lettera qui sopra, malgrado lo scarso sp1u:io lii cui disponiamo, porchè ci ,·eni\•a da person a che era stal11in queste colonne attac– cala, e non vote,· a.mo potesse lagnarsi di impedita diresa. ~la confessiamo di non ,·&Jerne la oonclm.lenza e non l'abbiamo nc1)pure ®munica1a al Uiuolatl, perchè egli ci avrebbe risposto, giustamente, che • tutte le coso che l'egrogio Vlrgilii ora llSSerisce egli ueva già ri– sposto nell'arlioolo suo. Non si trattava che di leg– gerlo. Infatti, lascin1tdo da parto ht clt\.!111I01•aziono del Carcy rr1~ i soclnlisli o del toria rt-1~ gli nntisocia\isti 11ella quc1tio11c maWw1ia11a, duo tosi por noi neppur soria– monto discutibili, lo proteso contraddizioni del Kautzk.y spnrl8couo lmmodiatamonto non a.ppenrt si legga il suo libro; lo si legga, intendiomocl, mettendosi al suo punto di ,•ista spociale e complesso e non già isolandone i periodi J)Orimpiccarlo al proconcetu portati dallo studio eselush·o dell'economismo borghese. li principio di Malthus è fallo, pel Kaub:k)' o per noi, o la sciem.a lo do,·e ripudiare, in quanto asserisce una sovraJ)()polatlone naturale nel poriOOopresente o attri– buisce, nel regimo attuale, all'ailincnu. sessuale dei po,·crl, ,,1rtù di ,•inccre la miseria. del proletariato; ossia. è f"Uo nell'interprchaiione o nell'applicaziono che ne race,·& li suo autore e che ne rlLancora la scienza ortOOossa. Il principio di Malthus e vtro, cel'iuùno, a,·– cit:criuimo, In quanto segnali\ la tendenza delrumanità, come di itltre specie ,·h·enll, a prolirerare al di là dei limiti dell'aumento possibile dello sussistenze; ed è perciò che il socialismo devo preoccuparsene per ra,·– ,·enlre, questa preoccupazione costituendo la p,·emena di o,g11iulite ,·i/orma .ociak. I.e tluo asserzioni, se non al riducano, softslicando, a un è t'tl-O, o a un è fui.lo a,•ulsi dal rimanente, sono con– citlabillsslme, anzi si suppongono a vicenda, e costitui– scono ap1m11tolo Juo fncc\o do\ problema. Il Bissolati 1'11-,·o,•n già dotto chiaramente o chi vuol sapcl'ne di più leggo. Il libl'o del Kaulzk)", cho b mollo interessante e istruttivo per pi\l \'Ol'8i o che qui non possiamo riassu– mere. ( 1 ) Prem~so '1t10sto, è e, idonto che la discussione a cui il pror. Virgilii 1.entatrascinarci nella seconda metà della sua loltcn., ,•lene, per noi, a mancare di interesse e di baio. I socialisti,· quelli almeno che seguono re,•oluziono ae.ientiflca dello stesso socialismo, i soli che l'economia r111•ltalistapuò &Verinteresso O{Jfli a combattere, non rin– negano am,uo il principio Malthusiano nel senso in cui Kautzky lo accolta; o q uim.li 11011 ripetono gli eJTOri che il \'lrgilil loro attribuisce e che ò 1ro111>0 racile con– futare. Il che non niol dire, del resto, che accettino in a.sso– lulo o pel momento presente le tesi propugnate poi dal \ irgilll. Perchò se rosse assoluta.mente vero che e la lotta per la ,•Ila si rendo sempre 11iùaspra <1uantipiù vi prcndon parto », o che " Il salario S&n\ sempre più debole quanti 11illsan1nno i concorrenti •• o ciò senza (') .soela/Umo e ,VaW11ulat1l,.,u,; J.1111110, Pntelll Oun1ol1rd. 11181.1'"'11'• Jilt. I~ 4, G ro B reo tener conto tlì ianti aJ1ri fattori e coucauso, ne , erTCbbe la consoguenu a&surda che i popoli 8elnggi, dissemi· nati lliu ampi lcrTitori, urcbbero meno da lottare per Th· c.re dei 1>0policMII o che i salari nella. stori& do– ncbbero essere andati sem11ro scemando, mentre la stessa ~:conomia ufficiale sostiene ad allo grida il con– lr'ario. Nè il la,·oro delle donne od anche, entro certi limiti, dei fanciulli produce, esso, quel mali che il Vir– gilii gli ascrll"e: bcnsl sono le condizioni tpodall in cui quel lavoro si eff'ottua nel regime capitalista, ò la s:ua durata. è la mercede derisoria, ò l'antagonismo in cui è posto col la,·oro salariato degli adulti, quello che e di&Orftanizza hl famiglia. e conduce alla degenera..– ziono ,. E malgrado ciò, anche ratto in cosi disastrose condizioni, non O punto « ad un IU!Sor,·lmontoognora pi(t duro dolio.classe operaia » eho esso conduco: anzi - o l'ho. dimoslrn.to anche il Mar.x- 0880 ò uno stadio nocess111·io cho 0011corre a propart11•0lo lrnsrormuzloni so– cinli che sc1\lurimnno dal ea11ìio.lis1110 o di cui il soch,· lismo r11ndofin d'ora ragione. Non lemn. dunque Il \llrgilii elio, in regimo socialista, sia per sorgere, JlOI,un nuovo Malthus a rare da im pronisa rassa.ndru. Esso non ani, bisoguo di sorgere, 1iercb~ il principio di Malthus, corno ogni ,·erità. sc.icn– tiflca conosciuta. ò già 11arto inlegnuuo del socialismo, il qua.lo ne rlftuta soltanto gli errori e lo e1T011ee coi,~ seguente. SononchO - incalu il \'irgihi - rosso anche ,·ei'O che l'attualo occesso di popolazione (l) sia artificiale, e 11crchò1uttavla non combatterlo? Sin puro rasseHo capltallsh, la causa esclusiva della miseria, pcrchè non combattero anche una causa dh·crsal Qui veramente non ci racca1,czzia1110. « Oh! beli.a! Jlerthò ò Inutile - polremmo rlsJ)ondergli - e lo dicono le ,·ostro stesso parole. • So cotesto occ-OSMt è art.ifi– cialc, ò nclrnrtiflcio che lo genem la causa cho si de,·o combattere; le altro e cause» non son pi\1 ca.use, se 11 capitalismo no è la causa esclush•a. Che ha rare il • procedere gradatamente »col baUere una ,·ia sbagliata t Nè parlatoci di sporimenii. Il sociulismo scientifico ò SJ)Orlmontale, non noi senso lol1ertllc della. parola, cho In materia. sociale non 1m))l'Obboll'O\'l\l'e 1t])JJ1i– c1u:iono, ma in (JUanto nasce o si desumo cfai futti. E i (titti cl attostano che, 11011 perchò si ò in irop1•i mancano oggi a moltissimi I beni essenziali tlclla ,•il.a, o il ,·ilio, la morte prematura, la miseri(l, occ-,menano cosi orribili s1ragl; ma unicamente JlOrchè i J)OChimo– nopolisti rrodano la maggior parte del prodotto dei pili, e un& gran parte di questo prodotto, o cffotth·o o ,•ir• tuale, va miseramente sperperalo in grazia del sistema. Il diminuire la popolazione operaia (il capitalismo non l'ha. ratto che h'OpJlO,do,·o gli con,·enno - ,·cggasi p. es. rlrlanda) non è un ratto che por sò stosso attenui lo asprezze del JJl'Oblemasocia.lo, perchò, In quanto i.endo ad aumentare lo mercedi e rendere possibili i risparmi nello maggioranze, il monopolio h& mllle meni di rru– stranie ali effetti, e li impiega: basti citare l'introdu– iiono e il perfezionamento di macchine, la truforma– iione delle colture, !"immigrazione e l'impedita emigra• zione, occ-, occ. t:CCO porchò la cosidcUa legge di Malthus non ebbe mai, finora, in generale, nel regimo ca11itallsta, possibi– liià. di far sonliroper efrtùpropria Isuoi terribili effetti. I nmli, che Jlt'Ol.luco, li produce a tr11.vcrsoaltre cause e giu:.ito in mglono di questo. Il cousiglio di Malthus

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