Critica Sociale - Anno II - n. 17 - 1 settembre 1892

270 CRITICA SOCIALE dierno regime economico, ne re&pinge. senza ambagi ~~fr 0 ! s~~arr::'L~rl~nsi~:1;· 1 :H~~l ~nt!~~~~~ c:pn punto quelli del George o del Marx. •:vldontomcnte il dispetto che tn, guidato il Bissolati 110110 suo critiche, giacchè la rorma tradisco troppo ohlaramonloquesto sonlimonto,1100 ò tanto por il posto che si do,·o assegnare al Caroy o al l.orlt1, quanto por lo contraddizio~i che io ho rllo,·n1o noi Kautsky, da lui tradollo In Italiano._Ma cl ho colpa lo se l'avvocato cremonese ha ril'olle le suo 1impa.1ioad un·oper& che li tutta un& contraddizìone1 E non sono stato io il primo a mettere in luce le gemme doli& logica kautskyana: Il mio buon amico Camillo Supino - di cui i giornali e borghesi• non acceuavauo I primi articoli perchè troppo h11inli di socialismo - notava ftn dal 1885.,in una recensione nell".-trchicio giuriclico, che le contra- :i'z~~~~vea,~~e~;le:~ ~~aliine':n c~gJ~ l~~:,u!1k{ ~~: l'au1oro ò nel medesimo tempo logico e socialisla. :1f~::!~o~~l~c3el~~li~:i~a~()::, 3 )~o-; t\.t'-:sb~::::~~~~1i!~ dal mondo perchò non vo lo hn. posto Il capriccio di 11lcunl uomini, ma la natura. /,a ,iaflo•a, 1w11 la &ocietà ci 1xme 11ell'aller11aliva, o vt".zio e 1ni1e1·ia, o t-er,olar~ fa1mumto della popolaJiom!. - E corno conclusione di que,to concetto, a pag. 370, parlando del problema di cui ci occupiamo, lo chiama e quel problema. la cui so– luzione ò I& premessa d'ogni ullle rirorm& sociale». Come &0eialista. invece, l'A. cotl si e.1~rime (pa.g. 196): :O~~fo~~ni~v::itfi ~1 1 ~::le~~~~t:~e ~~r:n~ = t~ncJen: Jiminui~lielL Liberati dal lrisll conceili malthusiani :!\o 0 h~:1t~nnn:n ds~~ ~l~al~~~~"g~~·•:~1U~:!\~, 0 :i la stessa scienza prenunzil, la. condanna di morte del principio d1 Malthus ... li SuJ)ino oontinua,·a a cllnre allre contmddizioni ancora J)iù stridenti, elio, unito n quollo ossscrvato da mc, e 11d altro che sarebbe pur niello 1rovare, mostrano ~w: ~rrtit~ia~~S~~~~eno,•olo nel giudlcaro !"opera l\\'~~l~~~u1~ 0 l 8 si~r e~~sf~,,i~1a~~,1~':i~~11~c~a;~i~ 11lla lettura del Kaulsky, o dica. perciò, di trovarsi nello stesso ordine di idee del Dlssolati. Ma lasciamo andare 1uue queste che potrebbero .11embrarebino pet'!l-Onali. IHsaliamo nel campo ele,ato e sereno dei principi, e eorocuriamo di discu1ero senza tirar In ballo la scienza a~li'~1~o.''òd::'~b~è ~~~«:.odd·!:~~~·~~1f.!:°~Cf!~ r mcxii pili cmcaci per h~ soluziono di questo grande f~1b~•~;:o ~·~it~~~it:i:c,~lirggl~l~ò 11 ~) 11 Zl:bt:i t~-:~:i~ 1111rlo In garo mescluno, In ,•olgurlti\ polomicl10. Ml i!forzorò di essero brovo e chiaro. Ml:~·;:,:n~~t:~~r!"Wr1~ori~~iir:11.~aJs;:~:~~:si1·~i~ ugui uomo di più è un capitale por la soc.ietà..e che, quindi, bisogna ra.,•orire anzicbò n-enaro !"aumento di IM>IH>lazlone; 2" che il saggio d'incremento di questo l!Arà sempre inferioro a quello della J.lroduzione del suolo; :r cho se l'i è eccesso di J>01>0lazione,csso è sol• lanto ar1iftciale. Senza aVl'ertire ancora che ogni uomo è. al tempo stcsso,.oonsumatore e yroduttoro di ricchezza, e che, 11uh1tll, l'oqtmzlono <lellutllltll. dov'ossoro stabilita fra ~J~~t~1 <:~~d 1 :t! 11 ~~~1~r~ 10 pli~'~s~);~ 10 q~1 1 :,~</g 1 :iu!ifn°: :~ 1110111 1. prendervi pa11e, che Il salario sari. sempre pili debole quanto maggiore è Il numero dol concorrenti, che il la,·oro delle dormo e <lol fanciulli, reso inevita– bile perchè la produzione poua butare al manteni– mento di 1ante bocche, conduce Ml una degenerazione fisica. o morale, ad una <llsorganluazlone della ramigli&, ad un aucnimento ognora più duro della eluse operaia. In quanto al secondo punto, ml rimetto lnlenmente :,I mio terzo articolo sulla Pop olazione, cbo uscirà l'ra brovo nel Giornale degli f.ÀX> nomi,a, e 11011 voglio an• uoiuro i Suoi lettori col dim<>1traro una ,·olta di più che r111Jrleolturae la flslologia 11me11thsco110 noi modo 81blloteca Gino B '1 lC più recllo e inconfutabile cotesta alfennulone. Piu t– tosto ml rcnnerò a considerale ("ultima lesi. ec~::fs~~~:r~~ìaf:~ s~~ °:i~:::i~~.toè1~:oc1: 1~~~ 1 !~~~ !aziono oraerala dipenS: dal sistema eaplllllistico che g~~:r;~~le &.80~?:f~I\ Ù v~:ti:~o~~l:.~~~:~.Jlcig:.~t J>ii-~x)'cJ~: fl:l~,::,c~\~e 1 ~~,o~~~tod!i s;:r,~~r::: ~r, 1 t:ci:10~1~rc~ di <1ueltempo; ,·olTà dire, cioè. cho hL quosilone sociale l'ha. creat& .11em1>re la classe domjnanto. Del resto, lo uen già osser,•ato Aristotile: e •; più facile scoprire ciò cl1e è giusto, ciò che è egualo por tutti, anzicbè !"indurre il p&rtito il quale trovasi noi poueuo del potere a riconoscere l"egu.,tianza o la giustizia. imp~ rocchi eguaglianu e giusUzia invocano I deboli, ma i rortl non se no danno guarì .P:enslero ... Continuando sem.Pre nello stesso ordine di ideo, col trionro del so– ciahsruo, <1uest:oecessoartillcialo o scomparirà. dollniti– rnmonto o si tramuterà. in eccosso naiurnle. Perchè, ;~!~~!Q df~::l~l~~f~~~. ~~ c~~~~:~:~ 1 ~n 1 r~:~l~s:1 1irs1~~: mn dolltl nlllura. at~:~n~~èq~~~t!~:~~e~\o ~t;;:,;~1:~:1:o~yo,,~~int~~~~~t come pctrcmo ovviare agli lnconvenlenU ch"esso port1L inevllabllruente secot Quali ostacoli OJ>porrà il socia• !ii~~!, g~;:ria3~~Jt'!•i!°~i~~~~~1:i~:~~::1t':J:'~~1~ turo aorgerà di mezzo alla società 10Ci&llst& per ripetere Il dilemma a.ecettato anche dallo Schiiffle: o prevenire un ecceuo con la continenza morale o reprimerlo con rne7.zlvlolontl. Ebbene. lo sostengo e sosterrò sompro, con tutta la forza dolio mie com·inzioni, avvalorate dal l"llttlo (lnllo dott rine scloniiftche , che so la rocondazlono umt1-na 11011 O g\ udh:losn.monto frenala, la terro. non può daro lo tmsslsteu1.e per tu tti, o cho, <Julndi, Il\ miseria sari, sempro lo HJJOttroo il lol'mento tll t.ulll I 1,0))011.·ogni !tC:,P~~~/!:~~~ 0 u~ 1 :~ì:~!~ 111 ~i1~~cf~~~. ~~~1J:rr~1fr:~ slono dogli seriltori socialisti, arrh·oromo necossaria- :0~le~~t ~1::1:11!~na!,.~n P?r:::in n~~d~~~o q::~~~ gotto.re la col1N1 t.lelloproprie ,,·onture. esi!te, 0 ~~:t,~1:.n ~o1:~~~~;a~(,,:;!;~ci~~; cercaro fln d 0 ora. d"impedirno il suo ancora pili deso– lante sviluppo? Perchò volel'$i ostinare 1. dat'e la colpa del nostri mali unicamente ad una.causa quando invece tutte lo manireatazioni della. vita dimostrano che ossi ~~1•;~"/~ 0 ::i'a,c~~~f::~, d~a~~~. còu?o°i!o E c6Ì <i\ 1; 1 !:1!0 i~ tunlo •Il lotta. cho si polrì, vincerla 1illl (llcilmonto1 Porchò voler glungero at.l uno scopo 8UJll'OmO con m1u. sola eorsn andchò procedere gradatamento,/iorchò voler rimanere IIOIIA. teoria anzichò tentare doe' osporimenti f;~cn;;~on~:nW:l~~i ~ 11E sf~l::=aif:.~1 e,;:1~1 ~~~1Ìi co~~~:::e:i::-:l~/:!~°o::~. ~~ ::ic:r:~-T 1 ~~~rrei soUoporro all"&cuteua. del Suo esame e che bramerei vcdero discusse serenamente dal partito di cui Ella U cosi valoroeo e&mpione. lo valgo aual poco. ma sarei orgoglioso di spendere tutte le mio rorzo intellettuali a vantaggio della clll!se :1~:.!;_i;:n~l~I 1;!~o:~!~i~i~i 1~ 11 ;1~t:~n~~al ':'ì:U!~C: s: non o. ))atto di ossoro malthusinno; o nutro vivissima. thluola di trovare ))roprio Ira gli amici 81101 I J>ilìl'nlidi alleatl. l.'artlcololto d1 Emilio Lopotit, J)ubblicato nolh~ 01•itica Sociale del 1• agosto, n10 tutto <1ui,nella monto o nel cuoro. A~iter[>-age, Magenfrage! E la sonlenu di La~alle: o i socialisti uon a.rrh·eranno mal a risolvere una que– stione di stomA.COaumentando gli stomachi. Questo ,,1 dice Il malthusianismo e 'f"Oiuete Il torto tli deri– derlo. Voi, che ,.,·ete, rra le altre. la mlulone di com• battere ogni sort& di superstizione, aJimcntate nelropo– ralo la pili l\rnesta delle su~rstJzlonl; como Il miraggio lontano del collettivismo v1 nasconde i mezil più pra– tici e phì sicuri per rialzare le aol11 del lavoratorL Termino per non annoiarladi soverehloi ma sento il bisogno di dlchlararle che mi anima, nella diffusione di

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