Critica Sociale - Anno II - n. 16 - 16 agosto 1892

234 CRITICA SOCIALE doTe 11tronno grandi agglomerulonl oper&ie ivi l'al coollamocresca, scnu per altro che questo fatto con– traddica ad un'altra ouernzlone: che l'alcoolismo predomina come quantità. auoluta f'r& le popolazioni rurali,a cagiono della mancanucompleta pcl poveri con- 1adinl di Illiri trattenimenti (teatri, musiche, corse, ece.). Nò la dlmlnul1a rcllgiono e l'accresciuta coltura. sono iati da far argino a questo crescere della mania alcoo– lica, porocchè 68 la religione per 1è non fu mai un gran coefficiente di moralità. pubblica e printa, pure un cerio l"reno lo esercitava; e le anime pie, oppresse dalla 1,·entura. ricercavano guardando al cielo un sollievoche ora troverannotorseplà posith•onel fondo del bicchiere. E quanto alla coltura, ohimè! non sono le quattro OJ>erazionlaritmetiche o la. concordanza dei sostantivi cogli aggotth•I che 010,•inopor 11è Il livello morale dì un popolo. LI\ Svo1.iao h, NOr\'ogia col minor numero tll analraboll raggiungono Il 1n11sslmo di atc oolis ii. La corrispontlcnza n-a l11 cMltù. più olo, ,o.ta o rclc– vttnd dell'alcoolismo, della 1,azzlo, della crim inalità contro I costumi e la proprioth. (non contro la persona) non è che un ratto troppo Inconfutabilmente dimostrato. Come clòY- Sentiamo Jlenry Oeorge: ( 1) e l.à do,·e la popolazione è più tlensa, la riccheua più gran de, o,·e I m eul di produzione e di scambio 11ono più 1vilupp11.tl , s i tron pure la miseria più estrema, la lotta per l'esistenz a più rude, e rozlo foruto il più grande.» Cl slamo adunque. La miseria, sempre la miseria che enlra qui come entra In tutti I fenomeni di patologia sociale. f; 11Icomprendo. L·infcllco che ha freddo, che ha fame, che si tro,·a. deserto di ogni l!Oddisfazione, torturato do.indicibili tormenti chiedoall'alcool il calore, Il succedaneo, per la momentanea vigoria che getta. nel xangue, dell'alimeniuiono, rmusione del ben essere, l"obbllodel dolore. Tutto questo è intulti,·amente vero. )la non bisogna neanche e,agerare come reco Il Colaianni tanto da ri• ferire ali&miseria lo.cau11a unica o quasi dell'alcoolismo. Invero, anzitutto, troppi sono I ricchi cho ingrossano le ftlo del iriato esercito degli alcoolisti e che, se non si ubbrlacnno con l'acquavito d11. un soldo il bicchierino, sl intossicano ugualmente, con un po' ph'1di garbo, se si vuole, col liquori do. 25 tiro la bottlglla. In secondo luogo se la mlserlo. rosso realmente la causa pressochè unica del ,•!zioalcoolico, il numero dei \>eoni do\'l·ebbo essere 1•er lo meno di cento Tolte maggioro. Diciamolo ad onor del ,·ero. I poveri ed i disperali sono migliori della fama.cho tende a creare loro una cerla l!Cuoladi l!OCiallstl(all'umi! o amico autore del l>tlillo t la qlledio,u sociak) quando del crimine, del mero1rlclo,dell'ebrio1à, unica cagiono accusano la triste ed Infame miseria. (') li fatto è che, studiundo la carta di Europa dal lato ,tellR.ricchezza, si h11, che I popoli phi ricchi sono I meno sobrll e vice,·orsa. i ph'l poveri sono l più temperanti. La.Frsncla, ricca. noi suo complesso, ed anche con una. ricchezza. bene distribuita, 1upera per li 1110alcoolismo l'Inghilterra., famosa per la sua miseria. La Svizzera, nota per certa. unh·el'!laJe agiatezza., iieno anche uno e') Progri1 tl_pawrrtt4: edlL t'tancffll; pag. 4 • :i:. <') l.'01"ICO •wto~ MD ., mett• all'a.rml, perebà IJ.Uet!IO D,)D U mili Il IUO pr4dl0 ptDllero. {l'l"ota delta DIJ"UtOtte), Bib 1otec G ro 81 reo del posti plà alti nella. scala deU'alcooll1mo. Le stati– stiche cl manifestano che I& dove l!ODO in Tlgore salari ph'l alti non è do,·o provale la 10brietà. In fondo poi che la miseria o l'alcoolismo non possano stare In rapporto diretto, lo dico, lnlultlvamente, la stessa logge economica. I tassi degli alcool crescono ogni giorno o ne fanno sempre ph'l - non ostante le manipolazioni avvelen&trlcl, non mii abbastanza seve– ramente punite - un alimento di lusso. Jntlnoal oueni che in pochi anni Il consumo dell'alcool è duplicato e triplicato; chi oserebbe sostenere che la miseria abbia progredito corrlspondentementel Adunque, 10 la miseria è una delle determinanti del• l'alcoollsmo, non è la sola nè la ph'l decisiva. Con lei concorrono, come .::làsi è dotto, Il climi\ e la r:uza, e poi la professione, lo stato civile (l'osscro conjugato o no), l'lntornazlonalizzal'!II del costumi, Il progresso o l'orùlnnmento politico, oec., ccc., o 11opra.tutto,per lo Zerbogllo, Il tl~I-VO!Ì!/110 m0<lon10. Al nervosismo l'A. dedica parecchie pi,glne rra le più eloquenti del 11uolibro. Sulle traccio del B._!ard ne de– tennlna la natura. l'estensione, la portata e la sua in• nuenza come generatore dell'alcoolismo. Tutti quosUdlsgrazi&tl che attra,·erso a continui stati emozionali, a perturbamenti acuti del sistema nervoso, trascinano una vita a.ff 'rettala, febbrilOisenza requie o po5&i011pressida u n lav oro cccessh·o, bestlalei aspet– tando o ricorcando sempre qualcho cosa in un nltale– no.rocontinuo di eventi, in una tensione disperata di intelletto o di volontà, dominati da una. continua. S!}&– smodlca paura di ouero o.nnzati, di esso.re sopraff'altl - tulli eot1toro,dico,candidali o vetera ni dell'a lcoolismo, domandano allfl copp:.. Inebbriante la forza per l'attacco e la rona per la reslstenu, Il succedaneo al sonno ftsk>logicamentorip&ralore, oramai perduto, la energia per le notti ,·egllato, il cibo per lo 1toma.co rilassalo, la sferza por la virilità sopita., Il solll o,·o per le malattie incurabili, la consolazlono o l'obbllo per I dolori e le sconfttto delle. vita. Ma talo è la rea natura di questo farm1L00, ohe appeno. Introdotto noll'org&nlsmovi agisce a 11un. volta come volono; rimedio contro Il nor,•osismo diventa a sum.,•olta generntoro del nor"oslsmo 11tesso, attacc&ndo dirottamento il sistema eerobro spinale. In fondo a questa fatale alternativa è I& l'l-onosl ed il delirio. Cosi 10tto un certo aspetto 11 può dire che i fattori antropologici e I fattori sociali, i delermlna.ntl collettivi ed i determinanti individuali dcll"alcooli!mosi fondono e 111 slntetlzuno In una causa unh•erulo che tutti li comprende: il m:rr,o,i1momoderno. A que11toproposito ml sia lecito proporre una mia modesta conghlettura. - Non forse sarebbe il nervo– sismo Il momento di transh:lono nel quale I fattori eco– nomici si lraaform&no in fattori antropologici del feno– meni umanil - Ml spiego. E vecchia e bisantina discussione se dol delitto, del meretricio, delle rivoluzioni, ecc., è prenlenlo il fattore economico (la,·oro, miseria, salari), oT,·ero il fattore antropologico (eot1titu.zioneindlYlduale, clima, razza): chi IOllieno l'una tesi, chi l'altra. A me. senza prosuntuosilà. o senza voler raro dell'e– cleltlsmo ad oltranza., pare che la questiono sia perfet– tamente oziosa, dappoichè è certo che quelll che in una. generazione procedeoto erano motivi economici com-

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