Critica Sociale - Anno II - n. 11 - 1 giugno 1892
liO CRITICA SOCIALE Questo ,•oi non avete osser,·ato: l'unità nazionale che è una trtHna solida tessuta di sentimenti, di interessi, di azioni, ,·oi credete che riposi 1mlla guardia che i cannoni ranno alle Alpi e le nui al mare. Voi riflettete questo sentimento arcaico sulla n111.ione pcrehè, che che ne dicano I politici e i fllosoft della. storia, nelle con– dizioni sociali e J>Sicologichc11resen1ipiù che il parla..– mento ris1iecehil il paese, è il paese che rispecchia il parlamento. Oa questa ,·oslra 1>0vertÌI-di coscienza I' inceMena malata, l'urto continuo fra la ragione che l'Ode la necessità di rlrormare questo esercito e il i-entimento cOll$:er,•atodallft Jlftura delle analisi profonde e serene e che si oppone muto ma. ,·iolento. E ,·i ral\egr1\1e e brillato quando, nei momenti iu cui l'urto inasprito J>Olrebbe dh·ontnro ril'clatore, riuscire ad una decisione; un'abile o ingenua insinua1.ione confondo tutto in una co11clllazionobeata, nascondo la questione sotto lo grandi ali lii pa11ero ili una declamazione son- 1imontalo. •~questo non ò nulla; non è che un cas01speciale e non dei plii Importanti. Ma In raccia a tutte lo allre queslionl ,ol ,,1 trovale sproHisti. In ,·enti anni di politica, mentre una immensa complicazione di causo trnsrormava la vita sociale, \'Oi siete restati immobili. Nulla ò penetrato nella. discussione dello Stato di tutto questo ,·eriiginoso 1110,•imontodi idee e di sentimenti: esso è restato con!lnato a gruppi isolati, a menti soli– tario. Voi conservate gli attrezzi l'c,cchi, manona.te gli strumenti arrugginiti della ,·ecchia politica: ba.sta ascol– tare la ,·ostra f'rn.soologia. Voi balbeiiate una. lingua senile, mentre noi pochi cd isolati cerchia.mo di radunare le flla e di tessere le prime tramo della nuo,·a. società. E per qu~to voi siete malati. Siete esausti, ritlniti, disseccati. Voi sentite che le vecchie macchine, patriot– tismo, sacrif \1.io, gloria, ecc. ecc., non possono più che macinar l'aria. Voi non a,·ete nè il coraggio, nè la serenità, nè l'educazione di 1,ensicro per mano,•rare lo nuove. l..e idee ,·occhio ,,1 si poll'erizzano fra le mani, le nuo,·e ,·I sfuggono. Così, partili di,•e1-si,vi succedete di crisi in crisi senza. mular programma, con una inconsapevolezza dolo1'0sa di che cosa vogliate, con la scontentezza non•osa che, se fa piefa negli indiYidui, ribuUa in un governo. A rorza di aver bestemmiate, scacciato lo Idee nuove, d'a\'OI' chiusi gli occhi e dis– tolto il ,·iso con una oslinuzlone pesante, voi a,·ete fi\lto il l'Olo 1tttorno a. voi, in voi. Voi ora soffrite della malaltia più ol'riblle: il raccapriccio del vuoto, del nulla. ~: ,·ero che a consolare la impotenza, a. ifritare lo vellcilil del volere e dell'aziono, comincia ad aprirsi la plaga. oscura. ;Jegli intrighi, rifugio ultimo e lungo di tutte le decadenze di governo; tlel Senato di Roma e del Consiglio di Bisanzio. I labirinli dell'intrigo per– sonale si propagano rapidi, sono Inesauribilmente mobili su un telaio a miglia.la . di tlla e di capi. A,•ete dunque un lungo spasso. Ma badato: come gli altri voi pure vi ci 1,en.lerete. 0. MALAOODI. ,Yon. essendocivem,t<t alctm'all1·a tndica~ione, abbiamo t:ersate le I~.G,15, t·accolle a Se,-ravallc <lai tw;o1·atorf osuuucs1,alla moglie cli quel miv nllorc Angelo Rossini t,'Orn/amaato atrocemente dal n.osh'O 'l'ibunate perchè mTesl<tto, con un ta;.:.olello rosso al l'Olio. la sera tlel p1•fmomaggto. La vovereUa. con quath'O /lglioletli sulle ln-accta. è 1·taotta dall<t co1ulanntt llel mm•flo nella più sh·a;tantc mtse,·ta. Hssa alJtla tn -ota Comm.enda al N. ~- B bliotf'Cd G no Bianco La Teoria del Valore di cario larx \'I. Il Cublo - Venditae co•pra. Tizio eredita da suo zio un ,•iolino; Caio guada– gna. ad una lotteria. un fucile da caccia. Non es– sendo 'l'b:io un musico, mn un cacc.iatol'e, o Caio non essendo un C.'\cciato1-c,ma un violinista, essi conccrL'\nO tm loro un bamtto. Può anche darsi che Tizio ,•cnda il suo violino o Caio la sua arme e che col ricavo quegli com1wi ra1·1no o questi il ,•iolino. Nel primo C.'lSO essi hanno baratt.'\lo di1-ctt.1mente merce con merce; nel secondo è un'altra merce, il denaro, strumento uni\•01-salo degli scambi, che fa la parte de\l'intcrmedia1fo. Un altt'O ~uadi-o: Il contadino Gian Giorgio ha una vacca eh pili del bisoS:no, mentre gli bisoine- 1-obbo una bollo cli ,rino; 11'conl;\dino o vi~namolo ì\lichelo ha inl'eco giacente in cantina piu d'una botte di ,•ino, che \'Cnclm-ebbo poi· proc111~11-si una ,,acca. Anche costoro b.11-attano o di1·cttamcnto o indirettamente: in altri termini o permutano ri– St)Clli,,amcnte i 101'0prodotti di sop1-a,•,•an1.o, o,•ve1-o ciascuno c.1mbia il suo pt'()(lotto con den:u-o, e con questo poi compra quel prodotto che gli manca. Vendita o comp1,a,non sono altro che uno ~m– bio indiretto. Invece ili merce con mc,v.·c, si cam– bia merce con dcna,·o e de1uwo con mcn:e. In <1uostocambio nessuno dei duo permutanti ha lucrato, nessuno cioò ha l'ice,·uto un valore pii1 alto di <1ucl che a,·o,·a; essi hanno roc:ip1"0Camcnte po1·mutato coso di ugual ,•alo1-c(cquh•alenli). So fossero siate di rnlore diverso, l'un contraente a,·rebbo p1-ctoso il conguaglio mediante unso1H-appiù di merce o di denaro. Pc1'Chò dunque hanno ooi scambiato? - Perché ciascuno a\'eva qualcosa che non gli serviva e man- ;'~~~a~~;~:~~i~l ~~~,Ò~~iev;} b!~~~~;l~gn fii scambio, ma pc1· soddii'f.H'C ai bisogni dei pel'mu– t.'\nli. In alll'i to1·mi11ilo scambio ru fatto in l'ista del -valore tl"uso, non gh\ in ,,ista del ·vatm·eai c<11111Jlo. Co11prte Vendita. sud 11!i,!01 ;~,·~~l~~i~ 1: 1 1t ~! r .· ~~~a ~f>?tr~~ 1tfg!i allora ronda mm filanda e assolda un tecnico. il <1ualoordina e di1·igo l'impresa. compm il cotone, procaccia i la,•01-atol'i e cosi l'ia. Il cotone nella rabbrica l'ieno trasfo11nato in Ilio, e questo è venduto pc:;~r:1ra d:1i1•::r~~!a ":1~1:~~~~- sostanziale di f1-ontealla manici-a di iscambio,di cui discorremmo :::) ~11!!::l: ~ìl=~CI~~; ;~~!~l~;i! ~!J~i~~~ del denaro, ma egli ebbe denaro in origine, lo sborsò per far acquisto di merci (la fabbrica col rclati,•o materiale d'impianto, il cotono greggio, la fot7.a di la\"Ol'O del personale impiegato). e poi l'endette me1'Ci 1>01' 1·1conl'Cl'lirle in denaro. 1 .. a formola dello scambio non è qui 111ert.'e - denw-o - men~e; bcnsi clctUtt"O - merce - denm·o. Egli ha trasformato il donar'O in merce, e la merce nuo,-amonto in dennro. Porchò1 La mgiono del p1'0CC-SSO di scambio dotta di sopm - alienare una cosa che non servo, per procacciat'SOno una di cui si ha bisogno - qui viene a mancare, poichè
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